Una volta si facevano chiamare Disobbedienti e No global. Ora, seguendo il “mediattivismo” contemporaneo, hanno adottato la specifica “In Movimento”. Ma le idee non sono cambiate: organizzano laboratori sociali, difendono i migranti e il diritto ad una casa ad ogni costo. Ci sono quelli che hanno sfilato al G8 di Genova, quelli delle proteste pacifiste che hanno fatto incavolare la polizia e gli studenti – anche loro “in movimento” – anti riforma Gelmini. Le generazioni crescono, si rinnovano, ma la voglia di cambiare il mondo resta. Non sono ragazzi “accampati” in qualche centro sociale alla buona; Alessandria In Movimento si è organizzata, ha imparato la forza mediatica di internet, segue una “linea” d’azione nazionale, a volte estrema, ma sicuramente non di destra (anche se la politica di Mara Scagni al tempo del governo di centrosinistra era stata spesso criticata). Ha simpatizzanti “occulti” che li aiutano nelle faccende più spinose. E per questo non hanno paura di parlare.
Gira da ieri sul web il link alla pagina di un loro dossier sulla commistione tra affari-politica e ‘ndrangheta, con nomi di ditte vicine ai personaggi arrestati nel famoso blitz in cui finì in manette il consigliere comunale Giuseppe Caridi, accusato di essere un “picciotto” della mafia calabrese. Nell’operazione vennero presi altri presunti esponenti di una cosca locale.
Secondo il lungo rapporto degli attivisti di Alessandria In Movimento, alcune ditte di costruzioni avrebbero fatto affari d’oro in provincia. E ipotizzano scenari preoccupanti riguardanti la variante di Valle San Bartolomeo e altri lavori “sospetti”.
La politica locale, per ora, fa come al solito: ignora il popolo di internet, nella speranza che le informazioni si dimentichino nel volgere di qualche giorno. Noi riproponiamo il link al lungo articolo. Chi ha qualcosa da aggiungere, togliere o precisare, si faccia avanti.
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Alessandria-gli-affari-della-ndrangheta/9319
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