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Politica: Il Ministro Poletti Smentisce Boeri

Creato il 19 aprile 2015 da Paolopol

Tenuto presente che non si può mai dare per certi al 100% gli impegni dei politici, quando proiettati nel futuro, le dichiarazioni del Ministro Poletti, durante il question time in Parlamento, sembrano smentire quelle del Presidente dell’INPS Boeri.

Poletti

Chi è Boeri

E’ utile dare un occhiata alla biografia di Boeri, per inquadrare e capire come si originano le sue attuali proposte. Boeri si è laureato in economia alla Bocconi dove ha insegnato e svolge attività di ricerca; è stato consulente per il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Commissione europea e per il governo italiano, oltre ad aver assunto incarichi di prestigio in altre importanti istituzioni internazionali.

Ora può meravigliare che un economista, proveniente da una scuola come quella della Bocconi e con un’esposizione internazionale a teorie economiche certamente non qualunquiste, propugni interventi sul mercato del lavoro e sulle politiche sociali che rivelano convinzioni politiche populiste. Basta andare a leggere l’articolo del 10 gennaio 2014 pubblicato sul sito” lavoce.info” dal titolo Pensioni: l’equità possibile.

Non si trovano, per quanto si cerchino, notizie in merito a esperienze od appartenenze politiche che spieghino queste convinzioni. Si ha per contro il quadro di un uomo ambizioso che tenta di esercitare un potere superiore a quello derivante dei suoi compiti; è in questa direzione la sua proposta di armonizzare le regole previdenziali, resa pubblica attraverso l’intervista al Corriere della Sera, proposta che fa parte della funzioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e non del Presidente dell’INPS. Ognuno è libero di avere convinzioni politiche che più gli aggradano, ma non è corretto far passare i suggerimenti di Boeri come soluzioni derivate da considerazioni economiche neutrali.

Le dichiarazioni del Ministro Poletti

  1. L’Inps – ha detto il ministro rispondendo a un’interrogazione sulle proposte di riforma del sistema pensionistico delineate dal presidente dell’Inps Tito Boeri – è «uno strumento importante a supporto dell’azione del governo e del parlamento. Fa elaborazioni interessanti ma il lavoro comunque compete al governo»
  2. Il governo, con l’intervento del premier «ha già espresso chiaramente di non voler procedere in questa direzione nè all’interno della spending review nè per quel che riguarda un eventuale intervento in generale sulla previdenza».
  3. Non è pertanto previsto alcun intervento di riduzione per le pensioni superiori ai 2000 euro.

La posizione del Ministro Poletti e/o del governo è stata forse influenzata dal rapporto sul sistema previdenziale, presentato alla Camera da Alberto Brambilla, presidente dell’Associazione itinerari Previdenziali. Brambilla nel suo rapporto ha ricordato che  il tasso di rendimento delle pensioni col retributivo cala notevolmente oltre la soglia di 44 mila euro di reddito e che queste pensioni sono già state penalizzate con ripetuti interventi di blocco della indicizzazione ai prezzi e con l’imposizione di contributi di solidarietà.

Inoltre, sottolinea il rapporto, le pensioni che incorporano in proporzione la parte maggiore di importo non corrispondente a quanto versato, non sono le cosiddette pensioni d’oro ma quelle integrate al minimo, quelle frutto di prepensionamenti, erogate da fondi speciali e le baby pensioni del pubblico impiego. Basti pensare che ben 8,5 milioni di pensionati (il 52,2% del totale) ricevono prestazioni totalmente o parzialmente a carico della fiscalità generale.”

Si è poi venuti a sapere che il famoso ricalcolo delle pensioni retributive, non essendo possibile ricostruire le storie contributive per tutti i lavoratori dipendenti privati prima del 1974, dovrebbe essere compiuto adottando un metodo forfettario. Applicare un metodo forfettario che, quindi non terrebbe conto degli effettivi contributi versati, per arrivare a definire la differenza tra la pensione retributiva e quella contributiva è una forzatura che non ha niente da spartire con un’operazione di equità sociale.

 

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