Cpi e Tcm sono due acronimi che i "nuovi" mutuatari hanno finito con il conoscere molto bene. Da una parte troviamo infatti le prime, con le Cpi ( Credit protection insurance) che offrono polizze assicurative a protezione del credito. Dall'altra parte troviamo invece le Tcm ( Temporanea caso morte), che propongono assicurazioni temporanee che estinguono il debito nel caso di morte del mutuatario.
Stando a quanto affermano le statistiche più recenti, il picco della loro diffusione si è avuto nel 2011, con la raccolta complessiva che ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro. Ma il trend positivo è proseguito anche lo scorso anno, attestandosi sopra i 2 miliardi, e nel primo trimestre del 2015 in cui si è verificata un'ulteriore crescita di circa il 15%.
Risultati - quelli sopra appena espressi - ai quali non può che aver contribuito la crisi che ha caratterizzato in questi anni il mercato del lavoro: tra il 2008 e il 2010, infatti, in molti hanno perso la propria occupazione e le rate del mutuo sono state pagate dalle assicurazioni, premiando dunque i più previdenti.
Tutto bene, dunque? Non proprio. Perchè se è vero che tutelarsi fa sempre bene, è anche vero che spesso lo si fa a caro, carissimo costo. E non è un caso che questo tipo di polizze sono soggette a uno stretto controllo da parte della Banca d'Italia e dell'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) che puntano a evitare anomalie e scarsa trasparenza.
Come ricordavano diverse fonti stampa, infatti, secondo i due istituti gli operatori del settore dovrebbero fornire ai clienti informazioni più chiare in merito a caratteristiche, durata, costi e limiti delle coperture sottoscritte. Da un'analisi effettuata dall'Ivass emerge in particolare che le commissioni arriverebbero in alcuni casi fino al 70% del premio che a sua volta spesso arriva all'8-10% calcolato sull'importo del finanziamento (una percentuale più equa dovrebbe invece aggirarsi attorno al 2-3%).
Giova anche ricordare che per queste polizze di norma viene richiesto il pagamento a premio unico anticipato, e non sempre la loro durata è pari a quella del mutuo. Tenete sempre in considerazione, infine, che tutte queste polizze sono facoltative, poichè l'unica assicurazione obbligatoria per il cliente in caso di mutuo è quella contro il rischio di incendio e di scoppio. Dunque, la banca non può assolutamente imporre al cliente di sottoscrivere una polizza legata al mutuo , qualificandola come condizione necessaria all'approvazione.