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Pompe funebri in crisi venendo mancare eventi climatici eccezionali, ci sono stati meno morti. Non è una battuta mia, purtroppo, è satira inconsapevole. Spero.

Creato il 22 ottobre 2013 da Slasch16

indexNemmeno i migliori autori di satira avrebbero saputo condensare in una battuta, non so se feroce o stupida, uno dei motivi di crisi delle pompe funebri di Prato.
Loriano Lucchesi della Croce d’Oro di Prato nell’analizzare i motivi del calo di “lavoro” per la sua agenzia si è lasciato andare ad un delirante commento che trascrivo:
circa un paio di funerali in meno al mese, che in tutto fanno una decina rispetto a quelli che ci sono stati affidati l’anno scorso. Venendo mancare eventi climatici eccezionali, ci sono stati meno morti. Ma il vero problema è il peso della crisi sulle famiglie. Siamo al limite, di questo passo c’è il rischio di dover tagliare il personale anche se sono convinto che alla fine i conti si aggiusteranno».
In attesa che un uragano muova l’economia delle pompe funebri di Prato mi concentro sul peso della della crisi che coinvolge le famiglia di Prato.
Cosa dovrebbero fare stragi in famiglia per aumentare la produzione? Già non passa giorno senza che in qualche famiglia, di fatto o non di fatto, non avvenga qualche femminicidio e, visto che ne parliamo in termini di fatturato, chi pagherà l’aumento di produzione?
Il Comune o le famiglie?
Come avrete visto dal link l’articolo è stato pubblicato su Il Tirreno e noto con piacere che in Toscana l’ottimismo non manca. Sia Letta che Lucchesi sono convinti che i conti si aggiusteranno con buona pace dei pratesi e degli italiani.
Nel mio piccolo mi affido ad una danza della pioggia nella speranza che qualche alluvione colpisca Prato e faccia felice Loriano ed il fatturato.
Ma i cinesi, a Prato ce ne sono tanti, non muoiono mai? O fanno il il funerale low cost, come ipotizza l’articolo.



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