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PORNO AL CARBONIO 14 – The Backdoor Club

Creato il 20 febbraio 2014 da Fabioeandrea

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Richiestissimo con la forza del pensiero (sono meglio del professor Xavier io e c’ho pure i capelli!) da molti di quelli che ci seguono, per la nostra rubrichetta a luci rosse, oggi vi prenderò per mano (per cortesia, lavatevela perché ‘nze sa mai dove l’avete messa) e vi porterò all’interno delle meraviglie Anni Ottanta del film The Backdoor Club di Jack Remy. Oh Yessss!

Già il titolo è tutto un programma e se state pensando che è una storia che parla di un club dove si entra dalla porta di dietro o di servizio ci avete preso quasi alla grande. Ma non è una porta in quanto porta. È una metafora. Una metafora raffinatissima e allegorica questa porta…

Sì, vabbè, non ci giriamo tanto intorno. Tanto l’avete capito che sto parlando di un culo!

Scritto da Valerie Kelly e diretto da Jack Remy (due nomi che non sono particolarmente conosciuti all’interno dell’industria del porno), The Backdoor Club può vantare un cast eccezionale che comprende volti (e corpi) come quelli di:

1. Hershel Savage, una delle punte di diamante dell’età dell’oro del cinema pornografico americano. Il poverino tentò di fare carriera come attore teatrale e cinematografico ma, vistosi relegato sempre e comunque a parti poco rilevanti, pensò di sfondare una donna davanti a una cinepresa accesa… E non fu una cattiva idea perché riuscì a guadagnare 150 dollari al giorno! Hai capito che alla fine gli è andata di culo uguale?
2. Gabriel Pontello, attore (e regista) pornografico che passò dai fotoromanzetti italiani ai fotoromanzi porno e, da lì, al cinema dello stesso genere ma, soprattutto si è meritato la riconoscenza di molte donne italiane per aver scoperto e raccomandato caldamente Rocco Siffredi che, se oggi è quel che è, non lo deve soltanto a quel luccio che ha fra le gambe ma, anche a chi lo ha illuminato spiegandogli come usarlo per guadagnarsi soldi facili.
3. Taija Rae, l’attrice pornografica americana per eccellenza della fine degli Anni Ottanta che assieme a Traci Lords, Ginger Lynn e Amber Lynn forma “the porn’s Big Four”. Le quattro grandi del Porno.

In questo filmone, la cui fotografia (ahimè) è quello che è (non pretendete troppo perché son passati decenni e il VHS fu benedizione per loro e maledizione per noi), penetrerete nei recessi più intimi della sessualità umana, sostenuti dalla canzoncina omonima al titolo del film (che io ho nel mio mp3… perché mi gasa quando vado in palestra a far la panca orizzontale… e sfido chiunque a sostenere il contrario) e da un barattolo di vasellina.

TRAMA: Tre signore americane compiono un lungo viaggio attraverso l’Europa, sbarcando a Monaco di Baviera, solo per visitare il Backdoor Club… e non per altre ragioni turistiche… Gliene fotte mezza sega a queste tre di vedere il castello di Ludwig, ve lo dico io! Piuttosto, sono attratte anche dalle bellezze teutoniche del loro stesso sesso perché, così come vuole la consuetudine libertina, “non è tradimento se non sei nello stesso continente”.

Scene da non perdere:

1. La prima sequenza del film con la macchina che percorre le strade di Monaco. Godetevi questa scena perché, dopo, non vedrete più neanche uno scorcio della città in cui è ambientato il film. Oltretutto a un certo punto, Jack Remy sceglie di usare l’effetto negativo… così… senza motivo. Inquientante.
2. I dialoghi sul divano bianco della coppia Gabriel Pontello-Danielle. Insulsi da fare schifo. I capelli di lei sono un omaggio ai Duran Duran. Eh, gli antichi fasti delle permanenti ormai finite degli Anni Ottanta!
3. Il primo triangolo del film (uno contro due) non comodissimo, perché fatto su un tavolino in legno che sembra tutt’altro che comodo. Eh, qui vi volevo

;)
l’avete mai fatto su un tavolo? Ecco, già un tavolo è insidioso se è quadrato (perché comunque, anche in quel caso, bisogna stare all’erta per gli spigoli come se ci fossero bambini che corrono nella stanza) ma, che si facciano tutte quelle manovre su una durissima superficie legnosa è una cosa che, il giorno dopo, come minimo devi correre a fare una seduta di agopuntura per i dolori di schiena (ehm… esperienza personale)! Questa triste realtà è chiaramente condivisibile anche per le due attrici, una delle quali, nella posizione frontale non riesce proprio a raddrizzarsi e ha evidenti problemi di postura anche stando sdraiata. Poraccia!
4. Momento jerk con Gabriel Pontello. Tangibilissima l’ansia e la curiosità dello spettatore che si chiede “ma questo?!?”
5. Sesso sul sofà. Non trovando particolarmente comodo il tavolo (ma dai!), gli altri attori imparano dai loro colleghi e scelgono come sala per un altro triangolo il soggiorno. Momenti tanto attesi di ansia e curiosità che stanno a dimostrare che si può benissimo passare una seratona tranquilli anche nel salotto di casa propria. L’arredamento barocco stona, la lingerie (azzurra e rossa, per distinguerle… tipo Power Ranges) delle ragazze un po’ meno.
6. Sesso sul letto. Finalmente, si arriva al letto, rigorosamente a baldacchino perché siamo in Germania dove si cambiano al minimo solo alcune posizioni. Hershel Savage si sbaciucchia due donne e continua a mantenere per tutto l’amplesso quell’espressione da Berlusconi sorridente che io detesto un po’. Alla Krusty il Clown insomma. Paresi? Può esse.
7. Orgia finale. Si ritorna in un salotto (penso per motivi di budget) e si conclude con quello che è il momento topico di ogni buon porno: l’orgia finale. È giusto seguire questa liturgia, del resto! Partono i primi piani e, persino, l’effetto negativo che ha un effetto deformed sui culi delle attrici. Ma why usarlo?!? Why?!?

Fabio Secchi Frau


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