Magazine Informazione regionale

Porta Pretoria, avanti a casaccio!

Creato il 08 agosto 2013 da Patuasia

il Sovrintendente, Roberto Domaine, è convinto di possedere le ventose e si arrampica… si arrampica sulle giustificazioni più insulse e scivolose, convinto di avere a che fare con un pubblico fatto solo di imbecilli. Da pochi giorni le “vecchie” ringhiere di ferro zincato sono state sostituite da altre molto simili in acciaio. Un po’ più piccole e scure, ma altrettanto impattanti. Che senso ha mettere delle strutture, se poi dopo pochissimo tempo vengono rimpiazzate con altre quasi uguali? Non erano quelle definitive, risponde Domaine. Bella risposta! Infatti nell’edilizia succede sempre così. Uno fa un tetto e poi lo disfa e ne fa un altro simile e così con i balconi, con le porte, le finestre e via dicendo. Una procedura un po’ costosa che infatti si usa solo nel pubblico. Il Sovrintendente afferma che andrà avanti sì, ma a tentoni. Sperimentando sul campo, privo com’é di un progetto vero. La stessa cosa vale per le piastrelle di pietra che hanno ricoperto la passerella sotto il fornice sud della Porta; in un primo tempo erano di forma quadrata e avevano sfumature diverse fra loro, alcune più chiare e altre più scure, poi sono state sostituite da quelle rettangolari e di un’unica tonalità grigio chiaro. Domaine lo chiama “work in progress”, il senso comune lo definisce “andare alla cieca”. Anche le novelle ringhiere non sono definitive: il Sovrintendente aspetta i soldi dall’Europa per completare il disastro: coprire l’intero monumento (!) per evitare che la pioggia e le cacche degli uccelli possano rovinare i resti dei muri di case settecentesche. Straordinari reperti che attualmente sono coperti dai sacchi di sabbia. Con la copertura dell’intera Porta (!), finalmente potranno essere poste in modo definitivo le ringhiere trasparenti. Per contenere un orrore se ne creerà un altro ancora più grande. Fantastico! Quello che non capisco è l’ossessione verso la Porta Pretoria. La Soprintendenza ha digerito di tutto… anche i muri, quelli sì romani, di piazza Caveri nascosti al pubblico da una selva di tubi Innocenti sui quali poggiavano stupide casette di legno. Il basolato romano del Decumano e del Cardo è stato ricoperto dopo i lavori per il tunnel tecnologico per ovvie ragioni, ma qui no, non ci sono ovvie ragioni per ripristinare un Monumento e la sua piazza con tutto ciò che ne consegue in termini di vivibilità. Bisogna andare avanti nel progetto demenziale. Ci rimangono due speranze: che l’Europa risponda picche e che Domaine non sia anch’egli definitivo eche venga sostituito al più presto da altro materiale umano, possibilmente non da uno simile.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog