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Porte girevoli in Serie A: arrivi e partenze

Creato il 24 novembre 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

Il massimo campionato italiano non arriva neanche a due mesi dal suo inizio che già le sliding doors cominciano a muoversi con una certa frequenza, a segnare l’arrivo di qualcuno nel grande carosello del basket italiano, ma anche la partenza anticipata di altri. Dopo l’ottava giornata comincia il campionato anche per molti volti nuovi della Serie A, ma anche per chi lo scudetto l’ha vinto e neanche troppo tempo fa.

Cominciamo dalla testa classifica perchè, è notizia di qualche giorno, Rakim Sanders vestirà la casacca delle scarpette rosse: l’ala campione d’Italia con Sassari ed Mvp delle finali, ha trovato l’accordo per accasarsi all’Olimpia, anche se non potrà giocare da subito visto l’infortunio alla mano che lo costringe ai box proprio dall’atto conclusivo dello scorso giugno. Di sicuro però un’iniezione di grande spessore per Milano, che trova un giocatore di energia, capace di attaccare di forza il ferro e ricoprire tutti e due gli spot di ala, ma anche un solido difensore. Un’innesto che dà diverse alternative in quintetto e sopperisce, forse, alle mancanze dell’acquisto estivo di Hummel, tiratore e poco altro; bisognerà però attendere il suo pieno recupero e soprattutto il suo adattamento e inserimento nella squadra e nel delicato contesto milanese.

Tornando sempre a chi lo scudetto lo ha vinto, e non solo quello, è fresco l’annuncio del ritorno in Italia di Jerome Dyson, uno dei cardini della Sassari del triplete che vestirà la canotta di Torino. Un acquisto di peso per coach Bechi che avrà a disposizione un attaccante nato, conosciuto per la sua rapidità e per essere tiratore micidiale anche da tre punti. Con Dyson, Torino alza il livello del suo quintetto ma anche le sue ambizioni di salvezza, potendo ruotare di più il roster: così la Manital sopperisce al buco nello spot di guadia visto che Miller non ha convinto e Robinson è più playmaker e sicuramente ha meno punti nelle mani di Dyson. Per fare posto all’americano è stato tagliato proprio Robinson, che ha perso il ballottaggio con Miller.

Arrivano invece per la prima volta in Italia Courtney Fells e Walter Hodge. Entrambi hanno esordito nell’ultima giornata risultando da subito protagonisti: Fells ha segnato 18 punti con 6 rimbalzi nella sconfitta di Bologna a Varese, mentre Hodge ne ha messi 20 con 4 assist nella vittoria di Cantù a Caserta. La Virtus aggiunge al roster un’ala di esperienza internazionale che porta tiro e senso della posizione in difesa e allunga così le rotazioni visti anche gli infortuni; Cantù invece inserisce in squadra un play con punti nelle mani, andando a chiudere un buco in quel settore del campo, visto che Hall non ha convinto e Laganà si è fatto male.
Menzione a parte per un colpo messo a segno da Capo d’Orlando ma che è ufficiale solo ora: il classe ’97 Stojanovic proveniente dalla Stella Rossa Belgrado è un giocatore bianco-azzurro anche se deve ancora riprendersi da un infortunio al bicipite femorale. Di lui si parla molto bene e molti scout lo ritengo tra i primi del suo anno in Europa, staremo a vedere.
Si è interrotto anche il rapporto tra Valerio Amoroso e la JuveCaserta dopo delle divergenze di vedute tra il giocatore e il coach. Sul lungo italiano, che ha anche un problema al ginocchio, c’è già l’interessamento di Cantù e Venezia.

Avvicendamento inaspettato invece sulla panchina di Sassari: il presidente Sardara ha esonerato il coach dei quattro trofei in due anni, senza dimenticare la promozione in Serie A, considerando ormai chiuso quel ciclo e notando un clima non costruttivo in squadra. Sacchetti dopo sette anni a Sassari lascia la Sardegna per far posto a Marco Calvani, protagonista qualche stagione fa con Roma, quando perse la finale con Siena. Pur con una partenza negativa in Italia, e ancor di più in Europa, non ci si aspettava questo cambio drastico, visto che nelle ultime stagioni la formazione di coach Meo era sempre uscita alla distanza. Evidentemente si era rotto qualcosa in quell’ingranaggio magico che aveva portato al triplete; ora spetta a Calvani un compito non facile: ricostruire un’identità di squadra e un gioco ad una formazione apparsa sfilacciata e poco concreta nelle fasi calde del match, oltre che recuperare giocatori sembrati la brutta copia di loro stessi.

 

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