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Possiamo buttare il bambino con l’acqua sporca? (A proposito della puntata di Report sui Social Network)

Creato il 11 aprile 2011 da Barbarabarbieri

Possiamo buttare il bambino con l’acqua sporca? (A proposito della puntata di Report sui Social Network) 

Considero Report un’ottima trasmissione  e la Gabanelli un’eccellente giornalista la cui professionalità e competenza nel giornalismo di indagine sono fuori discussione. Tuttavia ritengo che sul programma che Report ieri ha dedicato ai Social Network  siano necessarie alcune riflessioni.  Personalmente ritengo che la verità  stia nel mezzo e l’allarmismo suscitato dalla trasmissione eccessivo.  Molti per il solo fatto di poter scrivere e postare su FB,  ritengono di vivere in un contesto sociale libero e ultrademocratico. Tutto ovviamente è relativo dipende sempre da cosa posti e da quanto disturbi il “manovratore”, ma mentre in passato il “manovratore” era di più facile e sicura individuazione, nel web e in un sistema di comunicazione circolare,  che si espande attraverso i social network tutto diventa più complicato. Se ci sono dei manovratori o dei censori della libertà di espressione, che fanno capo a organizzazioni politiche o di governo,  o molto più probabilmente a organizzazioni e interessi economici,  oggi è molto più complicato comprenderlo e individuarli. Nell’era della comunicazione digitale free e di facile e diffuso accesso siamo di fronte al paradosso di una libertà e democrazia apparenti. Tutti ci sentiamo più liberi perchè possiamo condividere con gli altri ogni nostro signolo sospiro,   quindi non percepiamo più il pericolo che certi sospiri possano essere spenti sul nascere e dato il sistema di comunicazione digitale con un’estrema facilità in assoluto anonimato e senza dovere rendere nessuna spiegazione a nessuno. Occorre quindi non dimenticarci che le libertà di espressione e di pensiero sono un bene prezioso e non sono figlie di una democrazia apparente ma diritti che i popoli e gli individui si sono sempre conquistati a costo di lacrime e sangue, conseguentemente non vanno dati per scontati  e occorre tenere sempre alta la guardia in loro difesa. Detto questo perchè buttare via il bambino con l’acqua sporca? Dobbiamo rinunciare a strumenti come la comunicazione digitale perchè potrebbero compromettere o risultare pericolosi per la nostra libertà d’espressione? Abbiamo forse rinunciato alla possibilità di stampare e inventare giornali e riviste perchè con questi era possibile manovrare l’opinione della gente o confonderla? Condivido l’attenzione posta dalla Gabanelli e da Report sull’effetiva libertà d’espressione nei social network, auspico con lei un’attenzione vigile e continua su questi temi, ma sono decisamente contraria a un eccessivo allarmismo o all’identificazione di alcuni mezzi di comunicazione come portatori di tutto il male e di tutta la negatività possibile. 

Barbara Barbieri, 11 aprile 20011


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