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Post demotivazionale per trentenni non sufficientemente demotivati

Creato il 23 giugno 2011 da Lipesquisquit
Alle soglie dei trent'anni potresti chiederti come si fa a fare i trentenni, e anche se è legittimo chiederselo, dato che ad una prima analisi i trentenni che conosci hanno in realtà o sessant'anni o quindici anni.Alle soglie dei trent'anni potresti avere un'improvvisa voglia della pizza che mangiavi sull'autobus quando andavi in piscina da piccolo e porco cane non la fanno più e non c'è più nemmeno l'autobus e nemmeno la piscina.Alle soglie dei trent'anni potresti ancora pensare che essere asociali non è il problema, bensì la soluzione, ma anche che l'uomo ha bisogno di problemi, perciò non se ne esce proprio.Soprattutto, alle soglie dei trent’anni potresti anche non voler avere di nuovo vent’anni.
Alle soglie dei trent’anni potresti tranquillamente scoprire di stare bene con il te stesso attuale, potresti scoprire di non volerlo cambiare, come nello spot del Dash, nemmeno con due te stesso ventenni. Il che non significa necessariamente che hai trent'anni e sei all’apogeo della tua autostima, anzi, probabilmente ti sei pure dimenticato dell’esistenza dell’autostima, è da un pezzo che non ti senti cazzuto, che non senti di spaccare il mondo, però stai bene lo stesso, è quello il fatto. Bene nel senso che gli alti e bassi li reggi tranquillamente e non li prendi troppo sul serio, e non hai tutto questo bisogno dello spirito del ventenne travolgente irriducibile, ammesso che tu lo abbia mai avuto. Il te stesso ventenne, Dio, come te lo ricordi bene, e quanto ti fa pena, così imbranato, così impreparato. Non ha la minima idea di quello che lo aspetta.Alle soglie dei trent’anni potrebbero anche non mancarti i tempi migliori, i tanto decantati bei tempi, potrebbero non mancarti come ti sono mancati in passato, potrebbero non mancarti come avevi immaginato che ti sarebbero mancati alle soglie dei trent'anni, e se è così probabilmente è perché ti sei affezionato a te stesso. Questo ti è successo, si, ed è proprio una cosa che non credevi possibile, non ci avresti scommesso neanche i soldi di un altro, perchè è una vita che fai la scorta di buoni propositi e che regolarmente cerchi i tuoi difetti per spremerli via come fossero punti neri, e non importa se ci sei riuscito o hai fallito, non importa se è una vita che le cose non vanno secondo lo schema, se regolarmente inciampi nell’incompletezza che non avevi considerato e quindi ti incazzi con te stesso due volte, prima perchè volevi tanto cambiare e poi perchè non sei cambiato abbastanza. No, quello che ti è successo è che, dopo una sufficiente quantità di tentativi, a un certo punto ti sei accorto che c'è qualcosa che non vuoi cambiare.Il modo in cui ricominci puntualmente a sbagliare, quella roba continuamente criticabile e deprecabile che tutto l’universo ti rinfaccia senza pietà, bè, è rispettabile, invece. E’ il modo che hai, ed è dignitoso, è tutto tuo, è sacrosanto che sia tuo. Sei abbastanza vecchio da esserti stufato di fare il cazzone, sei abbastanza vecchio da non aver voglia di uscire la sera, e sei abbastanza vecchio anche per riconoscere che, in fondo, vai bene così. E’ questo che non hai ancora fatto, ci avevi pensato? Non hai ancora spezzato neanche una volta, in tutta sincerità, una lancia in favore delle tue cazzate. Forse è ora.Pensi davvero che strappare via minuziosamente tutti i difetti come fossero erbacce possa davvero portarti da qualche parte? O meglio, sul serio lo pensi ancora? E sul serio vivi ancora come se fossi in un film, dove ogni elemento della trama troverà un posto prima del finale, tutti i conti torneranno e puntualmente arriverà il riscatto del protagonista frustrato? Quand'è che pensi di usare tutta questa perfezione che hai accumulato o che sei convinto di aver accumulato? Per quale ipotetico giorno dei giorni te la stai conservando? E quando l'evento redentore che dovrebbe riscattare tutta la merda non arriverà, oppure arriverà ma non sarà un granchè, e quindi la tua vita sembrerà sempre di più una normalissima vita di quelle vere, di quelle che credevi toccassero agli altri ma non a te, poi che farai? Con tutta probabilità, morirai. Dentro, o fuori, o entrambi.Prova un po’ a dirti qualcosa di nuovo, invece, prova un po’ a osare di sentirti bene, lì dove sei, con quel tuo percorso così brutto da guardare. Le mie cazzate mi stanno bene così, prova un po' a ripeterlo. Non vorrei cambiare le mie cazzate con le cazzate di nessun’altro. Non ho davvero bisogno di essere impeccabile, non devo andare a cercare avanzi di salvezza, non mi serve di rendere asettica la mia nicchietta esistenziale. Quello che finora non ho mai voluto considerare, quello che mi occorre davvero, è di stare qui e provare a star bene con le mie insopportabili cazzate, è questa la ricerca.Le mie cazzate sono con me, ci sono comunque, le mie cazzate danzano con me, si tuffano con me, sanno perpetuarsi meglio di ogni altra cosa,  sono una cascata cangiante ma sempre uguale, sanno conservare la stessa struttura nel casino del divenire, le mie cazzate sanno tener duro molto più di me. Le mie cazzate sono la mia dimora, il luogo da cui mi sono allontanato all'inizio del viaggio, il focolare che ritroverò alla fine. Quello che le mie cazzate sono per me, lo sono solo per me, ed è giusto così.Non capirai le mie cazzate, lo so, come so che giudicherai tutta questa retorica da compleanno intorno alle mie cazzate; lo so, perchè vorrei giudicarla anch’io, come sempre, e invece stavolta non lo farò, e non dovresti farlo neanche tu, proprio perchè ci sei tu, lì con le TUE cazzate.
Le tue cazzate sono soltanto lì con te, non sono altrove, nessuno ne farà una copia, non se ne vedranno altre, di cazzate come le tue.Perciò osa rispettarle, almeno tu.

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