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"post-sinistra": cosa rimane della politica in un mondo sconvolto?

Creato il 14 giugno 2014 da Alessandro @AleTrasforini
Quali riferimenti è possibile fornire, in tempi di crisi, per (provare a) restituire dignità e credibilità alla politica intesa come tutela di un (vero o presunto) bene comune? In un momento nel quale tutto sembra precipitare e durante una fase storica nella quale risultano innescate molt(issim)e bombe ad orologeria, fra società ed economia, può essere lecito interrogarsi a fondo sul ruolo reale a cui ricondurre questa politica, in picco verticale di dignità e credibilità da troppo tempo.
Per ragionare attorno a queste e molte altre domande dovrebbe essere essenziale concentrarsi in maniera prioritaria sulle categorie che contribuiscono a formare la politica, parimenti alla necessità di individuarne nuove e rinnovate aree di competenza ed intervento.
Quali potrebbero essere, in altre parole, programmi politico-amministrativi caratteristici della parola "Sinistra"? Quali invece punti programmatici caratteristici della parola "Destra"?
In un momento storico di crisi imperante da ormai molti anni, quali sono gli "argini" che è possibile (ri)costruire per esplicitare nuovamente le differenze che intercorrono fra componenti (solo teoricamente?) alternative l'una all'altra?
Cosa potrebbe essere definibile come "di Destra" e cosa è come "di Sinistra"?
E' lecito affermare che ogni valore ed ogni differenza è venuta meno con l'incedere di un tempo nel quale si sono ribaltate convenzioni ormai lacerate?
Le risposte a domande come queste sono solo apparentemente semplici, in quanto rimangono comunque molti elementi di discussione e necessario confronto per poter maturare un'opinione consapevole e consapevolmente informata.
Spunti di riflessione importanti sono contenuti, a questo proposito, nel libro "Post-Sinistra: Cosa resta della politica in un mondo globalizzato" scritto da Marco Revelli e pubblicato da iLibra - Editori Laterza & La Repubblica.
Il fine del presente testo riguarda, nell'ambito del "fronte" precedentemente descritto, la possibilità di indagare le caratteristiche ed i tratti distintivi delle "componenti" politiche in un tempo nel quale, giustificabilmente, disordine e caos sembrano regnare incontrastati.
L'indagine razionale, puntuale e metodica da compiere riguarda la necessità di dibattere attorno a molteplici punti di vista possibili, relativamente al fare politica ed alle sue primarie essenze:
"[...] Dove sono finite le appartenenze politiche? Non pochi sostengono che l'attenuarsi del contrasto tra opposte identità collettive è il segno di un passaggio della politica dall'infatuazione ideologica a una conquistata dimensione pragmatica. Ma le ragioni della contrapposizione Destra-Sinistra sono ancora tutte lì, sul tappeto 'globale', potenziate e ingigantite dall'unificazione dello spazio planetario.
Quel che più sorprende è che l'appannamento della Sinistra si manifesti proprio nel momento in cui esplode lo scandalo della diseguaglianza. 
E' difficile sottrarsi alla sensazione che questo indifferenziato convergere di programmi e proposte della politica, questa rinuncia a dividersi sulle questioni di fondo derivi da una non dichiarata né dichiarabile impotenza, da un'obiettiva assenza di risposte alle questioni vitali del nostro vivere in comune. [...]"
Se rimangono ancora cause ed effetti per poter credere in una contrapposizione fra Destra e Sinistra, è conseguenza diretta chiedersi quali passi sia necessario compiere per rivedere concretamente all'opera le caratteristiche fondamentali di differenziazione fra le due "categorie" medesime; punto questo che, inevitabilmente e giustificabilmente, pare essersi leggermente "appannato" alla luce delle troppe mancate azioni articolate in questi anni di tragica crisi economico-sociale.
Alle categorie tradizionali si sono sostituite gradualmente, nei fatti e nelle cronache, parole richiamanti concetti ben più radicalizzanti ed estremizzati per poter svolgere un dibattito sereno ed obiettivamente informato attorno a questa tematica: i dualismi riguardano conflitti e crisi fra sicuro ed insicuro, dibattiti accesi fra politico ed impolitico, prolungate discussioni attorno alla necessità di recepire ed individuare i tratti fondanti di un antipartitismo che è stato per troppi anni comodamente e placidamente ignorato da imbarazzate (ed imbarazzanti) classi dirigenti.
Per restituire sia a dibattito che ad opinioni una credibilità ed una logica è più che mai urgente concentrarsi attorno ad ulteriori concetti quali, ad esempio, quali siano gli attuali spazi e le tante sfere di possibile influenza per la politica urgentemente da riabilitare:
"[...] più in generale, dobbiamo interrogarci sul rapporto che lega l'estenuazione dell'antitesi 'Destra/Sinistra' alle sorti e alle crisi del 'politico' in quanto tale: se questa perdita di consistenza delle consolidate identità contrapposte, questo allentarsi della loro 'presa' sul reale, non rinvii, in realtà, come il sintomo rinvia alla malattia, a una parallela e più radicale perdita di contatto tra 'politica' e 'mondo', a una sua inedita 'inoperosità' che rivela a sua volta lo stato avanzato di decostruzione dei fondamenti stessi su cui essa si era fondata fino ad ora. [...]"
Il riportare la discussione su "binari" pericolanti e scoscesi è una missione da affrontare solo dopo aver svolto un'attenta disamina di cause, sbagli ed errori che hanno trascinato un intero Paese con un piede e mezzo dentro un baratro di crisi culturale prima che economico-sociale.
La descrizione di un mondo globalizzato, nel quale spostamenti e flussi di idee sono esponenzialmente velocizzati ed incrementati, potrà presupporre ulteriormente la possibilità di (re)impiegare parole nuove per definire il concetto di Sinistra; l'incrocio di spunti, esperienze e competenze differenti potrà (e/o dovrà?) presupporre una consistente riflessione attorno alla possibilità di partorire una (rinnovata) sintesi che tenga conto della contemporanea complessità del reale.
Su questo fronte si diramano le interviste esposte in conclusione all'opera, nella quale si passano in rassegna diverse opinioni e differenti concetti sulla validità della parola in questione:
  • "[...] Sinistra è una parola maldestra. [...] è segnata dal marchio dell'insufficienza, condannata da un destino inscritto nella sua stessa etimologia latina: sinisteritas significa inettitudine, goffaggine. [...]" (M.Cacciari);
  • "[...] [a proposito di valori per descrivere una nuova visione di Sinistra] un'attenzione ai problemi globali, ma in un modo molto locale e personale, ben diverso dall'agenda degli Stati-nazione. Un esempio [...] è quello dell'ambiente, in cima alle preoccupazioni dei giovani di ogni Paese. E infine la reinvenzione dello stato sociale su una base transnazionale [...]. Solo così si possono dare risposte all'insicurezza economica, e quindi esistenziale, delle nuove generazioni. Nessuna Sinistra può dirsi tale senza farsi carico di questi punti. [...]" (U.Beck)
  • "[...] la Sinistra senza la consapevolezza del conflitto diventa il manuale delle giovani marmotte. Lo snobismo di chi si sente migliore degli altri perché 'open minded', politicamente corretto. Una pulizia della coscienza con detergenti economici. [...] Non basta il virtuosismo individuale, non devi cambiare la pattumiera in casa, devi cambiare un mondo ridotto a pattumiera, non ti salvi il culo da solo, te lo salvi solo insieme agli altri. [...]" (Wu Ming)
  • "[...] Per essere riconoscibile come parte, la Sinistra dovrebbe dire una cosa semplicissima: siamo gli eredi della lunga storia del movimento operaio. Lunga storia, ho detto. [...] La parte del popolo attorno a un concetto che non è sparito con la fine del movimento operaio: il lavoro. Una Sinistra del futuro non può che essere la Sinistra de lavoro come è oggi, complicato, frantumato in figure anche contraddittorie, il dipendente, l'autonomo, il precario, il lavoro di conoscenza, quello immateriale...La Sinistra dovrebbe unificare questo multiverso in un'opzione politica. [...]" (M.Tronti)
  • "[...]Sinistra è una grande naturale sensibilità, una tendenza dell'animo umano. Sinistra è una disposizione mentale ed etica che viene prima della scelta politica, è la base, la condizione necessaria della politica. E' un atteggiamento di fondamentale bontà verso l'uomo e il mondo, un intimo personale senso di bontà. [...]" (S.Staino)
  • "[...] [qualche parola della Sinistra, riferendosi ad un sondaggio promosso da Repubblica.it] lavoro, equità, uguaglianza, redistribuzione, laicità, resistenza, democrazia, bene comune, legalità, moralità, libertà, pace, sogno, coraggio, cambiamento, dignità [...]" (I.Diamanti)

La necessità di ripartire (anche) da questo testo e da queste discussioni sembra essere veramente il minimo augurabile ed auspicabile.
Qualora la politica non facesse significativi passi in avanti, escludendo iniziative spot che possono far perdere terreno e credibilità sul medio-lungo termine, sarebbe inevitabile assistere ad ulteriori scollamenti fra società ed Istituzioni.
Con tutte le conseguenze che fenomeni simili potrebbero produrre, ovviamente.


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