Magazine Opinioni

posta elettronica

Da Gaia

Non è molto importante ma, siccome sono stata pubblicamente accusata di incoerenza, ricordo a chi non la conoscesse la mia posizione di qualche mese fa. L’unica differenza è che a marzo non avevo immaginato il presidio che ora c’è.

Cambiando argomento, uno dei miei prossimi obiettivi è emanciparmi da Gmail. Senza nemmeno aver approfondito la questione della privacy in questo caso particolare, so che quando una cosa è gratis spesso la si paga con qualcosa di più prezioso del denaro. Il mezzo miliardo di utenti di Gmail sta permettendo all’azienda di guadagnare enormi fortune grazie alla pubblicità tarata sui singoli utenti (credo in base a parole chiave, se qualcuno ne sa di più mi aiuti). La pubblicità è la più subdola, indiretta e ingiusta forma di finanziamento che esista. Preferisco pagare per una casella elettronica e non essere usata e osservata per scopi commerciali fuori dal mio controllo. Chi offre un servizio che si può sostenere con donazioni, come questo, ha tra l’altro tutta un’altra etica rispetto ai provider commerciali.

Il problema è che viviamo in un’era di comunicazioni velocissime, e siamo ormai dipendenti per la memoria delle nostre vite dalle infinite email depositate nei server collegati alle nostre caselle di posta in giro per il mondo. Toglierle da lì non sarà facile, anche perché l’ubiquità della posta elettronica garantisce di ritrovarle da qualsiasi angolo del pianeta, anziché solo a casa nostra, ma credo ci possano essere soluzioni alternative – tra cui una bella cernita, quella liberatoria dei traslochi. Dopo aver dichiarato di abbandonare Facebook, fra poco spero di fare l’annuncio di non essere più su Gmail.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

A proposito dell'autore


Gaia 251 condivisioni Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog

L'autore non ha ancora riempito questo campo L'autore non ha ancora riempito questo campo

Dossier Paperblog

Magazines