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Poste Italiane: l’odissea burocratica per attivare un account online per la carta PostePay

Creato il 21 gennaio 2012 da Wally26

Poste Italiane: l’odissea burocratica per attivare un account online per la carta PostePay

Durante la mia recente vacanza romana ho pensato di acquistare e attivare una carta PostePay Standard alle Poste Italiane da utilizzare appunto quando sono in Italia.  A parte un piccolo intoppo burocratico iniziale (l’ufficio postale al quale mi ero rivolta mi ha inviato a un altro ufficio postale perche’ “non avevano i moduli”)  e la interminabile fila fatta al secondo ufficio postale (che e’ dotata di soli due sportelli) alla fine sono riuscita a prendere la benedetta carta. Il problema e’ sorto quando ho tentato, ahime’, di aprire un account online sul sito web delle Poste e il sistema non mi ha consentito di terminare l’operazione perche’ il mio codice fiscale risulta gia’ presente nel sistema… Telefono al call center, aspetto anche 10 minuti… nessuna risposta. Finalmente un giorno riesco a prendere la linea e mi risponde uno sconsolato ma gentile operatore, un signore napoletano non piu’ giovane, che mi consiglia di andare allo sportello e far risolvere il problema li’. Gli chiesi come mai l’attesa era cosi’ lunga poi aggiunsi: “non e’ che vi stanno licenziando tutti?” e lui laconicamente assentii: “qui non c’e’ rimasto quasi piu’ nessuno…”. Andai allora allo sportello dove avevo attivato la carta e mi dissero di compilare un altro modulo e che le Poste avrebbero provveduto in un secondo tempo a inviarmi tramite SMS (cosi’ ho capito fra i loro rimurginamenti) dei “codici” o “password” per la registrazione online… E non potevano spiegarmi questa procedura al momento in cui l’ho attivata? No, sarebbe troppo facile altrimenti. Nel frattempo sono tornata negli Stati Uniti lasciando ai miei genitori il compito ingrato di coordinarsi con me e le Poste Italiane. Da una ricerchina in rete ho notato poi  di non essere l’unica ad avere avuto problemi con l’attivazione di un account online…

Differenze con gli Stati Uniti: giorni fa in un momento prolungato di amnesia non riuscivo piu’ a ricordare il pin del bancomat americano, non potevo quindi prelevare soldi. Fossi stata a Roma avrei forse dovuto seguire chissa’ quale trafila, rimepire moduli e aspettare chissa’ quanto per resettarlo e poterla riutilizzare. Qui in 5 minuti sono entrata in banca e mi hanno resettato la password, senza file, senza bisogno di compilare moduli, senza troppe domande. E’ bastato mostrare un documento d’identita’ e il bancomat et voila’, ho potuto prelevare subito. Mica male no?

Dal blog: Le cose che non vanno

Nell’era del Web 2.0, per accedere ai servizi on line delle Poste Italiane, il primo operatore mobile virtuale, è necessario spedire un fax.

Vi racconto il mio calvario.

Agli inizi del 2007 richiedo la Carta Postepay, la carta di credito delle Poste. Decido quindi di leggerne i movimenti, vado sul sito, nell’area dedicata alla registrazione, ma dopo aver riempito il form, un messaggio mi comunica: “Spiacente, risulti essere già registrato sul sito. Premi il pulsante ‘Esci’ per tornare alla pagina principale”. Non avendo più le credenziali di accesso, e non essendo presente sul sito, per motivi di sicurezza…, alcun sistema di recupero password, chiamo il call center. Siamo a Marzo del 2007. Questa la procedura: se ti sei già registrato e devi inserire il codice di attivazione ricevuto tramite telegramma, inviato da Poste Italiane al proprio domicilio postale, occorre inserire per prima cosa il proprio nome utente (del tipo nome.cognome) e la password e, successivamente, cliccare sul bottone Accedi. A questo punto comparirà un apposito modulo nel quale inserire il codice di attivazione, riportato nel testo del telegramma. Non avendo mai ricevuto alcun telegramma, faccio una nuova richiesta di attivazione e reset password. Fornisco i miei dati personali, le Poste mi ricontatteranno telefonicamente, poi invieranno un nuovo telegramma. Fino ad aprile nessun contatto. Richiamo a più riprese. Sempre la stessa risposta: “Sarà contattato telefonicamente, non si preoccupi.” A giugno cambia tutto. Finalmente, penso. Chiamo il Call center e mi viene comunicata una nuova procedura: basta spedire un fax al n. 0659586890, accedere dopo tre giorni con la propria login, digitare la propria data di nascita e il gioco è fatto. Peccato che il fax non funzioni, non risulti attivo, che sia sempre occupato, o che sembri una normale linea telefonica. Ricontatto nuovamente il servizio clienti, e gli operatori, al corrente del disservizio, non possono fare altro che prenderne atto e suggerirmi solo di ritentare. “Prima o poi, vedrà, riuscirà ad inviarlo. Non ci sono altri sistemi…”

Non era meglio una lettera tramite posta prioritaria?


Filed under: Italia: cosa non va' Tagged: PostePay

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