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Poveri noi! Come finiremo?

Creato il 28 novembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Abbiamo avuto l’ ennesima prova dell’ incapacità amministrativa della nostra classe politica e  di Monti & C.  D’improvviso ha deciso che non si sente di garantire, per il futuro, l’ assistenza sanitaria per gli italiani.  Analizzando alcune semplice considerazioni ci si rende conto che ancora una volta ci stanno portando alla fame!
Prendiamo ad esempio un dipendente di qualsiasi azienda; durante la sua vita lavorativa è costretto a versare nelle casse dell’ INPS i contributi sociali, che contengono anche i soldi per l’ assistenza sanitaria.

Anche l’ azienda che paga lo stipendio al nostro lavoratore versa, sempre per quel lavoratore, la sua quota di contributi. E vi assicuro che non sono pochi. Se il nostro lavoratore, sempre durante la sua vita lavorativa, ha bisogno di cure, si deve recare dal medico, e qui trova una bella sorpresa: deve pagare il ticket sulla ricetta! Eh già! Ma va beh, se vuole curarsi sopporta e paga il ticket; ma non ha ancora scoperto tutto!

Ora si reca in farmacia e presenta la ricetta al farmacista, il dottore gli ha prescritto delle medicine, e lui diligentemente segue i consigli del dottore, ma sorpresa. Per una medicina qualsiasi deve pagare un altro ticket! Dunque per la stessa medicina, il nostro operaio ha pagato tre, dico tre volte, la tassa di contributo sanitario a lui facente capo! Penso che qualcuno ci debba dire dove sono finiti i contributi che l’ operaio del nostro esempio, e l’ azienda per cui lavora, ha pagato allo stato per avere un servizio! Ma forse non è nemmeno necessario chiederlo, visto che tutto l’ arco parlamentare ha votato contro una legge “polvere negli occhi” che avrebbe dovuto ridurre i costi della politica, quindi si suppone che i contributi vadano a coprire, per l’ appunto, anche la spesa politica, compreso lo stipendio di mister Mastropasqua, presidente INPS, pari a circa un milione e duecentomila euro l’ anno!

Quindi, cari connazionali, prepariamoci a ricevere un altro salasso, poiché, se a qualcuno è sfuggito, l’ INPS è l’ ente che gestisce l’ assistenza sanitaria nazionale, e negli ultimi anni sta facendo anche funzione di banca. Infatti non aumenta le pensioni al minimo, ma presta soldi ai pensionati con interessi bancari!

Un’altra prova dell’ incapacità della nostra classe politica e dirigenziale viene dai fatti dell’ ILVA! Partendo da tempi un po’ lontani, precisamente dalla presidenza di Prodi all’ IRI, abbiamo assistito ad un continuo smantellamento delle realtà produttive italiane. Il prode Prodi ha sempre profetizzato l’ “esterizzazione” delle nostre aziende. Ha cominciato lui a svendere alcuni stabilimenti siderurgici italiani a investitori stranieri. Investitori che dopo quattro o cinque anni di attività hanno fermato la produzione nel nostro Paese, e si sono riappropriati di loro investimenti fittizi, lasciando sul lastrico migliaia di famiglie italiane. Dico investimenti fittizi perché i nostri governi hanno concesso agevolazioni non indifferenti agli investitori stranieri, a scapito degli investitori nazionali, snobbati e trascurati dai vari governi succedutosi negli anni!

E sapete cosa hanno fatti i sindacati in questi anni? NULLA!

Hanno bruciato tanta paglia bagnata per fare fumo, ma in effetti non hanno mai fatto nulla per le famiglie colpite da queste speculazioni finanziarie appoggiate dai governi vari! Ora c’ è il caso ILVA!

Io mi chiedo se chi ha voluto a tutti i costi la chiusura dell’ ultimo polo siderurgico italiano, si sia reso conto di quante famiglie sta mettendo sul lastrico! Mi chiedo se chi continua a volere a tutti i costi la chiusura dello stabilimento di Taranto, anche con il sequestro del prodotto finito, e questo ancora non ho capito a quale scopo, si rende conto che la conseguenza di tale operato porta, AUTOMATICAMENTE, alla chiusura anche degli stabilimenti di Genova e di Novi Ligure, per cui altre famiglie in mezzo alla strada! La bandiera sventolata dal nuovo moralizzatore è quella della salvaguardia dell’ ambiente! Benissimo. La salute della gente va tutelata.

Ma in tutti questi anni, dove hanno guardato questi “salvatori della Patria”? Non è da oggi che l’ ILVA scarica veleni nell’ ambiente, ma finora andava tutto bene. Perché ora non va bene più? Perché invece di sbattere in mezzo alla strada migliaia di famiglie, non si impone all’ azienda di bonificare lo stabilimento e l’ ambiente, ma sorvegliando seriamente sull’ operato, e imporre ai politici e tecnici che si sono arricchiti in questa situazione, di rifondere i danni alle famiglie e allontanandoli dai pubblici uffici per tutta la durata della loro vita? Ma i nostri politecnici preferiscono continuare ad affamare il popolo! Scommettete che al massimo entro un anno, lo stabilimento ILVA sarà rilevato da investitori anglosassoni, oppure mediorientali, visto che il vampiro è andato nei giorni scorsi ad offrire il nostro Paese a quegli investitori, e che entro altri cinque anni si assisterà di nuovo al dramma di altre famiglie che resteranno senza lavoro.

E i sindacati cosa fanno per queste famiglie? NULLA!

Si limitano ad organizzare manifestazioni locali per paura di disturbare l’ opera di smantellamento del sistema Italia da parte del governo! Durante il governo Berlusconi, in occasione dello sciopero degli studenti contro la riforma della scuola, il Bersani con il suo sigaro si arrampicò sui tetti per dare sostegno agli studenti. Ora che predica che l’ Italia è un bene comune, dove è? È troppo impegnato a contare i sei milioni di euro che ha incassato dalle primarie?

Poveri noi!!!

Giovanni Verrecchia

 



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