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Power grid

Creato il 26 giugno 2013 da Narratore @Narratore74

Preview-1_5Versione: Stratelibri
Tipologia: strategico/gestionale
N° dei giocatori: da 3 a 6 (può essere giocato anche in solitario)
Tempo medio di gioco: 60 minuti
Dipendenza dalla lingua: inesistente

Power Grid, o Alta Tensione se volete chiamarlo col nome italiano, è un gioco creato da Friedemann Friese e pubblicato, nella versione italiana, dalla Stratelibri.
Il concept è semplicissimo: alla guida di un impero energetico dovremmo aggiudicarci il predominio di varie città, e dopo aver acquistato le centrali necessarie e le risorse per farle funzionare, produrre energia per illuminare il nostro piccolo mondo.
Semplicità, quindi, legata ad un meccanismo brioso e divertente.

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Ogni turno è diviso in quattro fasi ben distinte.
La prima è l’acquisto delle centrali. Ne potremo avere un massimo di tre e ognuna di esse produrrà energia per un numero variabile di città. L’acquisto avverrà per mezzo di vere e proprie aste, combattute fra i giocatori a suon di crediti. Questo sistema si rivelerà uno dei più importanti nella gestione delle nostre finanze, visto che è facile farsi corrompere da una centrale particolarmente interessante per poi rimanere senza crediti per l’acquisto delle risorse con cui farla funzionare.
La seconda fase è l’acquisto delle risorse. Queste si dividono in quattro tipi: carbone, petrolio, rifiuti e l’uranio. Ovviamente i costi varieranno di turno in turno, dipendendo molto anche dalla richiesta di mercato e, a volte, finendo anche per terminare quando il fabbisogno è troppo alto.
La terza fase è riservata all’acquisto delle città, fattore a cui è legata anche la durata della partita. Appena un giocatore acquisisce la sua diciassettesima città il gioco termina. Sarà perciò molto importante oculare bene le proprie risorse e i propri introiti per far si di non rimanere incastrati in giochetti economici e di potere.
Nella quarta fase si pagano le risorse per attivare le centrali e si guadagnano crediti in base a quante città si è riusciti ad illuminare, fra quelle in nostro possesso.
Dopodiché si ricomincia.

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Semplice, come dicevo, ma anche parecchio gestionale e riflessivo. Decidere quando è il momento di ampliare una propria centrale, piuttosto che acquistare nuove città, è fondamentale per la buona riuscita della partita. Anche le risorse, spesso fulcro più importante del gioco, devono essere valutate e potrebbe capitare di dover rinunciare ad una centrale funzionante a carbone per non dover rischiare di litigarsi le risorse con altri giocatori, facendo levitare il prezzo e finendo per tagliarsi le gambe da soli.

Come altri giochi che ho avuto modo di provare, anche questo premia l’equilibrio e la lungimiranza nel prevedere le mosse degli avversari. Il tutto senza utilizzare un comparto di regole su regole, ma limitandosi a pochi e ben strutturati paletti, che rendono di fatto il gioco assimilabile in pochi minuti.

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La composizione dei materiali è buona, anche se non eccelsa come in altri giochi, e nella scatola base avremo un tabellone di gioco doubleface. Da un lato potremo giocare in Germania, dall’altro negli Stati Uniti.
In commercio, con qualche piccola ricerca mirata, è però possibile trovare tanti altri tabelloni in cui ambientare le nostre partite, fra cui Francia, Benelux e Italia. E come se non bastasse esistono espansioni anche per le carte delle centrali, che modificano i costi di base e le risorse necessarie.

Se cercate un gioco divertente, dove non dovete perdere troppo tempo per leggere regole su regole, Power Grid fa per voi.
Vedrete che sarà parecchio divertente, per una volta, diventare imprenditori.

BoardGameGeek page


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