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Pratica guida per lo shopping di un italiano a Londra

Creato il 18 settembre 2011 da Hermes
Quando sei a Roma - dice un detto inglese - fa' come fanno i romani (When in Rome do as Romans do), cioè paese che vai, usanza che trovi e poi, dicendolo alla napoletana "t'ha d'adattà!" (ti devi adattare - pronunciare rigorosamente come se fosse una sola parola).
Lo stesso vale per Londra e io, da bravo fashion blogger romano-londinese (di nascita il primo, d' adozione il secondo) ho deciso di darvi una piccola e semplice guida allo shopping (e al window shopping) della swinging city.
Partiamo da un negozio che è una sorta di istituzione, Harrods.
Qui mi dispiace darvi un trauma paragonabile solo a quello che avete ricevuto quando vi hanno detto che Babbo Natale non esisteva (purtroppo è così), quindi se non volete non continuate a leggere...
Ecco, ve la siete cercata. Harrods, per i londinesi più eleganti, è decisamente kitsch. Io, un po' perchè mi piace pensarmi posh, un po' perchè non gli si può dar torto, condivido in pieno.
Anzi, stavolta l' ho trovato meno "paccottiglioso" di quanto non ricordassi. Questo non significa che roba come le scale egizie o il memoriale/antro/mausoleo di Dodi e Diana, con tutto il bene che si può volere ai due, non sia decisamente di cattivo gusto.
Inoltre Harrods è un' enclave di Dubai: credo seriamente ci siano più arabi (tra cui il proprietario) che stranieri, seguiti dagli immancabili giapponesi e italiani (siamo onnipresenti!).
Pratica guida per lo shopping di un italiano a Londra
Comunque alcuni reparti meritano una visita, ma munitevi di mappetta: il posto è davvero enorme, e riuscirei a perdermici anche io, che mi posso vantare unicamente del mio sensodell' orientamento. L' abbigliamento uomo va da un corner (che letteralmente significa "angolo", ma è più grande di casa mia) di Ralph Lauren ai marchi classici (Loro Piana e lo sbavoso baby cashmere, Zegna, Brioni, Rubinacci...) a quelli più alla moda (Lanvin, Balenciaga, Balmain, YSL...).
Da sturbo, parlando della mia esperienza personale, i maglioni intrecciati, che trovo un must e inoltre quest' anno, sembrerebbe, vanno di moda.
Pratica guida per lo shopping di un italiano a LondraMaglione di Malo intrecciato a mano (naturalmente di cashmere e naturalmente costoso)
Ho visto poi anche la marca di Briatore, Billionaire Italian couture, che fa bella mostra anche di un negozio nella vicina e suntuosa Sloane street: ma perchè noi italiani dobbiamo sempre fare figure così misere a Londra?
Roba che Zilli sembra sobria, Armani Jeans decisamente raffinato e poi mi domando come abbia potuto pensare che alcune cose di Cartier sono un po' tamarre. Cavalli, ancora, in confronto a sta' pseudo-couture, si veste da gran signore.
Ma non mi curai di loro, guardai, risi, feci smorfie e passai.
Se, inoltre, come me, siete adoratori dei vostri animali, che in casa spadroneggiano, un giro al pet shop al quarto piano non può mancare. Peccato che, mi pare (ma andavo di fretta) non ci fossero cose per conigli.
Prossima tappa Harvey Nicks, poco lontano: questo è il negozio giusto.
Se i veri signori un tempo si facevano consumare le scarpe dai servi per essere sottotono (understate, come si dice in inglese), Harvey Nichols rientra e pieno titolo nella categoria. Tanto da fuori il negozio è bello, con le sue vetrine sempre originali, quanto dentro sembrerebbe deludente, trasandato.
In verità offre parecchi brand, il maggior corner di Balenciaga da uomo della città (così io credo) e anche cose a prezzi ragionevoli. Qui ho comprato la maglietta di Lanvin che vi ho mostrato nel post precedente. Anche perchè Lanvin costa di meno da Harvey Nichs che da Harrods e, soprattutto/stranamente, rispetto al negozio del brand, in Saville Row.
Pratica guida per lo shopping di un italiano a LondraVetrina di HN
Poi c' è Selfridges. Il grande rivale di Harrods. Qua la sfida è dura: Harrods offre alcuni brand che non mi sembra Selfridges abbia (Lanvin) e viceversa (McQueen). Anche in fatto di gioielli meritano entrambi, Harrods tira fuori pezzi da 90 e Selfridges gli risponde con la Wounders room, la camera delle meraviglie, che tralaltro ha un bel corner di Hermès (non che a Harrods manchi, intendiamoci!).
Ho lasciato il mio preferito per ultimo. Qualcuno di voi si è mai chiesto perchè in Italia l' Art Noveau si chiami anche stile Liberty? La risposta si trova a Londra...
Nel 1875 Arthur Liberty aprì un negozio a Londra. Questo negozio che cominciò con il nome di Bazaar orientale vendeva oggetti per la casa e d' arredo, oltre che i suoi famosi tessuti con le iconiche stampe, un successo. Poi venne l' abbigliamento. Negli anni '90 del secolo Arthur, che conduceva ormai il più elegante negozio della città, cominciò una serie di collaborazioni con artisti, che supportava, il cui stile era la neonata art noveau. Il binomio Liberty-Noveau divenne fortissimo, e così nacque quello che mi piace pensare un "omaggio" della lingua italiana a uno dei più bei negozi di Londra.
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Anche se non voleste comprare nulla (ma potreste ricredervi), Liberty merita una visita.All' entrate c' è un elegante fioraio, che realizza splendide composizioni, poi un colpo d' occhio favoloso: l' atrio del negozio che si sviluppa in altezza, circondato da balconi in legno di stile tudor con tanti tappeti appoggiati, come un lussuosissimo bazaar: benvenuti nel paradiso degli amanti delle sciarpe!
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Liberty vende un po' di tutto: accessori per la casa, stampe, fa anche varie collaborazioni (Fred Perry, Hermès, Nike!!) e, al piano -1, l' uomo.C' è un buon assortimento di varie marche: Burberry, Marni, Philip Lim, McQueen, Ralph Lauren, Paul Smith, Vivienne Westwood... anche qui tantissime sciarpe. Inoltre Liberty ha recentemente lanciato una propria linea di abbigliamento che pochi rivenditori hanno. Camicie con le loro stampe, maglioni con dettagli militari e così via.Pratica guida per lo shopping di un italiano a LondraPratica guida per lo shopping di un italiano a LondraLiberty x Nike
Pratica guida per lo shopping di un italiano a LondraFred Perry and Liberty
Nel reparto uomini Liberty ospita anche un simpatico angolino vintage: ci si può comprare del vero vintage, di ogni tipo: il baule di Vuitton, la sciarpa, l' orologio o la maschera da scherma degli anni '30. Io sono rimasto incantato da una sciarpa in seta datata 1902, una sorta di morbida cartolina dall' esibizione internazionale di Cork di quell' anno, in stile puramente liberty, di cui un altro esemplare si trova ora al museo della città irlandese!
Proprio dietro Liberty c' è Carnaby street, famosa per essere stata il simbolo della swinging London. Oggi la strada è molto più turistica e commerciale (la Londra alla moda del momento si muove dalle parti di Shoreditch, east end), però c'è ancora il negozio di Ben Sherman, simpatico marchio che è stato il simbolo dello stile mod. Fateci un salto per le tshirt, felpe e blazer sportivi.Dall' altra parte, invece, su Oxford Street, due grandi colossi del fast fashion che stanno al Regno Unito come Zara alla Spagna: Topshop e Topman, l' equivalente maschile.
Se invece siete in vena di acquisti di qualità ci sono due vie che fanno per voi: Saville Row e Jermin Street. Il top dell' abbigliamento inglese sartoriale e classico si trova qua. 
Pratica guida per lo shopping di un italiano a LondraUna simpatica pantofola da Crockett and Jones
Dall' altra parte di Jermin street rispetto a questi famosi scarpaioli c' è Hilditch and Key, che ad esempio fa le camicie a Karl Lagerfeld, con prezzi relativamente abbordabili, dalle 100 sterline per una camicia in cotone alle 155 di una in seta (quasi me la compravo).
I nomi famosi dell' eleganza classica di Londra non finiscono certo qui: c' è Turnbull and Asser, tra i migliori camiciai della città, New and Lingwood, Hardy Amies Gieves and Hawkles e tanti altri, come Aquascutum e Daks. Molti si fregiano del Royal Warrant, cioè sono fornitori della regina, del duca di Edimburgo o del Principe Carlo.
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Un altro pezzo di storia di Londra sono le arcades, gallerie coperte di cui alcune sono davvero molto famose.
Nessuno di voi ha mai sentito di Burlington Arcade, ad esempio, con i suoi uscieri in divisa? Un tripudio di negozi di cashmere, orologi vintage e, al finale, Vilebrequin e Ladurèe, che sembra l' interno di un enorme gianduiotto Caffarel.
Pratica guida per lo shopping di un italiano a Londra
Pratica guida per lo shopping di un italiano a Londra
Sempre da quelle parti, su Piccadilly street, c' è la più elegante drogheria del mondo, e probabilmente Uno dei più antichi, datato 1707. Se a New York una persona elegante in centro con bustina azzurra è indiscutibilmente uscita da Tiffany, a Londra quello stesso azzurrino, un po' più tendente al verde, è sinonimo di Fortnum and Mason's, che compete (e probabilmente batte) con Peck a Milano, Castroni qui a Roma, E addirittura il mostro sacro che è Fauchon di Parigi.
Fateci un salto se volete provare, chessò, una marmellata di banane o semplicemente la miglior marmellata d' arance al mondo e, perché no, una scatola di biscotti in latta che suona "happy birthday".
Oppure, semplicemente, ammiratene le vetrine.
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Pratica guida per lo shopping di un italiano a Londra
Pratica guida per lo shopping di un italiano a Londra Mi sono scordato di dirvi che c' è un abbondante mezzo piano dedicato solo agli addobbi di Natale!
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Pratica guida per lo shopping di un italiano a LondraLe vetrine di F&M
Potrei continuare a enumerarvi per ore altri negozi e luoghi di Londra: CoutureLab, Dover street market, Browns, Matches, Dark Room, Portobello... ma mi fermo. Sono davvero troppi. Annotatevi questi nomi e divertitevi, buono shopping!

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