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“Precious” di Sapphire

Creato il 15 gennaio 2011 da Sulromanzo

“Precious” di Sapphire“Precious” di Sapphire (Fandango libri, traduzione di Massimo Bocchiola)

 

Lo dicono i più.

Gli scrittori del passato erano molto meglio degli scrittori di oggi, un tempo con la scrittura nascevano stili e si creavano movimenti letterari; era un mondo in fermento.

La scrittura di fine Ottocento era davvero reale, si usavano le parole per descrivere il vero e la realtà e siccome la povertà era molto diffusa, era la protagonista più veritiera.

Nei libri la realtà di ieri era più dura, ma molto meglio di quella d’adesso.

Si dice anche questo.

 

Come sarebbe stata la letteratura realista se fosse nata nell’Italia di oggi?

Padron ‘Ntoni sicuramente non sarebbe mai esistito e forse per trovare successo e diventare scrittore nel duemila Verga avrebbe deciso di migrare. Non fosse altro che con il suo stile avrebbe dovuto raccontare di veline o di tronisti, ma anche loro scrivono e la concorrenza si sa, quella del tubo catodico, è davvero fastidiosa.

 

New York. Sono sicura che il realismo letterario sarebbe nato a New York, nella città degli scrittori. A New York ci sono tante città insieme. A New York c’è tanta gente. A New York la vita può avere sapori totalmente diversi. A New York ci sono le storie.

Il realismo della Grande Mela avrebbe certamente dipinto i contrasti della società occidentale colti dal verso più vero della vita e allora sarebbe diventata voce, una scrittura per dipingere i bassifondi con la voce. Una scrittura di valore che gli americani avrebbero chiamato PRECIOUS.

 

“Si puo fare quello che vuoi cuando parli o quando scrivi, none come la vita che puoi fare solamente quello che fai”.

 

Esiste una scrittura realista oggi?

Com’è?

Che cosa racconta?

È comprensibile per il lettore?

 

Fino a questo momento tutto quello che avevo scelto di leggere era stato realista per me. Il realismo che ho sempre cercato nei libri, prima ancora che negli scrittori, si esprimeva nella possibilità di diventare un certo tipo di lettore. Un lettore che si immedesima, che partecipa, ma che in ogni momento potrebbe andarsene.

PRECIOUS è un libro realista chenon presuppone un modo di essere lettore, ma impone una modalità di lettura che è prima di tutto ascolto.

 

PRECIOUS, la protagonista di questa storia non sa leggere, ma nel libro di Ramona Lofton in arte Sapphire, PRECIOUS ha imparato a leggere e subito dopo a scrivere per raccontare della sua vita in un lungo flash back.

È una scrittura vocale quella della Lofton, una testimonianza che parla, una voce strozzata e tremante piena dell’energia di chi impara sulla sua pelle il valore della parola che salva e dona una possibilità di rivalsa a chi crede che la verità sia libertà.

 

PRECIOUS scrive di quello che non si vede in televisione, perché non è bello e non è patinato. Racconta la storia che conosce meglio, la storia della sua vita, lo fa con le parole che ha imparato a leggere e prima ancora con le lettere di cui non conosceva il suono fino a poco tempo prima. Parole dure, che non si dicono, che fanno male.

 

Sapphire nel suo primo libro scrive della cruda realtà che sperimenta come insegnante in una scuola superiore del Bronx.

PRECIOUS frequenta una scuola a didattica individualizzata, perché è stata espulsa da una normale scuola superiore.

A soli sedici anni è in attesa del suo secondo figlio, ma non si vede tanto, pochi lo sanno, lei è molto grassa e tutta nera.

Suo padre la violenta da quando ha sei anni. Quando ne aveva solamente dodici è nata la loro prima figlia, sua madre sa tutto, ma non parla.

 

PRECIOUS invece vuole parlare. Vuole esistere come la sua voce, come una bambina bianca che tutti possono vedere e allora la sua scrittura diventa voce alta e chiara, voce che cresce dentro di lei come un eco capace di rompere gli argini per raccontare la violenza inaudita nascosta dentro le pareti domestiche della sua esistenza.

 

La realtà del ventunesimo secolo è talmente imbellettata e ben adorna che una scrittura che scardina la realtà con la forza del suo stile è capace di risvegliarci da un lungo torpore come un pugno nello stomaco.

E allora il lettore diviene interprete, vuole capire la scrittura sgrammaticata e prende fiato anche se manca la punteggiatura. È lui il protagonista, l’unico che deve sapere, il testimone che ha scelto di smettere di tacere.


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