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Preparazione per attaccare l’Iran con armi nucleari: "Nessuna opzione fuori dal tavolo"

Creato il 27 dicembre 2011 da Tnepd

di Michel Chossudovsky
Global Research

nuclear attack on iran"Quando una guerra nucleare sponsorizzata dagli USA diventa uno "strumento di pace", perdonato e accettato dalle istituzioni mondiali e dalle più alte autorità, comprese le Nazioni Unite, non si può tornare indietro: la società umana è stata lanciata a capofitto sul sentiero dell’auto-distruzione in maniera indelebile." (Verso uno scenario di Terza Guerra Mondiale , Global Research, maggio 2011)

Il mondo è a un bivio pericoloso.

L’America è su un sentiero di guerra.

La terza guerra mondiale non è più un concetto astratto

Gli Stati Uniti e i suoi alleati si stanno preparando a lanciare una guerra nucleare contro l’Iran con conseguenze devastanti.

Questa avventura militare minaccia nel vero senso della parola il futuro dell’umanità.

Il progetto militare globale del Pentagono è quello di conquistare il mondo.

Il dispiegamento militare delle forze USA-NATO si sta verificando in diverse regioni del mondo contemporaneamente.

I pretesti e le "giustificazioni" di guerra abbondano. L’Iran viene proclamato come una minaccia per Israele e il Mondo.

La guerra contro l’Iran è sul tavolo da disegno del Pentagono da più di otto anni. In recenti sviluppi, è stata lanciata una nuova serie di minacce e accuse rivolte contro Teheran.

Una "guerra furtiva" è già iniziata. Gli agenti dei servizi segreti del Mossad sono sul posto.

Formazioni paramilitari sotto copertura sono in fase di lancio in Iran, droni della Cia sono stati schierati.

Nel frattempo, Washington. Londra, Bruxelles e Tel Aviv hanno lanciato iniziative destabilizzanti specifiche "per soffocare l’Iran diplomaticamente, finanziariamente ed economicamente" .

Un regime di sanzioni economiche rafforzato è stato formulato dal Congresso degli Stati Uniti:

"A Washington è emerso un consenso bipartisan favorevole allo strangolamento dell’economia iraniana". Quest’ultima consiste nell’attuazione di "un emendamento al disegno di legge di autorizzazione alla difesa 2012, progettato per "affondare l’economia iraniana"… rendendo praticamente impossibile a Teheran vendere il suo petrolio". (Tom Burghardt, Obiettivo Iran: Il Countdown di Washington per la Guerra , Global Research, dicembre 2011). :

Questa nuova ondata di montature diplomatiche, insieme alla minaccia di sanzioni economiche, ha anche contribuito ad innescare un alone di incertezza nel mercato del greggio, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’economia globale.

Nel frattempo, i media corporativi si sono imbarcati in un nuovo lavoro di propaganda sul presunto programma nucleare iraniano, che punterebbe ad "attività legate ad una possibile militarizzazione".

In recenti sviluppi, a stento riconosciuti dai media americani, il presidente Barack Obama ha incontrato privatamente (16 dicembre), a porte chiuse, il Ministro della Difesa israeliano Ehud Barak. L’incontro si è tenuto alla periferia di Washington DC presso il Gaylord Hotel, a National Harbor, Maryland, sotto gli auspici della Union for Reform Judaism.

barakbarackmeet
Barack incontra Barak, Barack Obama e il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak
16 Dic 2011 alla Biennale Plenaria dell’URJ, Gaylord Hotel, National Harbor
(foto della Casa Bianca)


L’importanza di questo tempestivo incontro privato sotto gli auspici dell’URJ non può essere sottovalutato. Alcuni rapporti suggeriscono che l’incontro Barack O./ E. Barak è stato incentrato in gran parte sulla questione di un attacco USA-Israele contro l’Iran.

Scrivendo su Haaretz, l’analista politico israeliano Amir Oren ha descritto l’incontro Barack-Barak come una potenziale "Luce Verde" per Israele per lanciare una guerra totale contro l’Iran:

"E’ possibile che l’incontro di mezz’ora di Venerdì scorso, presso l’Hotel Gaylord a National Harbor, nel Maryland, tra il presidente americano Barack Obama e il ministro della Difesa Ehud Barak, sarà ricordato nella storia di Israele come il momento in cui Barack O. ha dato il via libera a E. Barak – nel bene e nel male – per attaccare l’Iran .. Questo può essere visto come una sorta di flashback del colloquio tra il ministro della Difesa Ariel Sharon e il Segretario di Stato Alexander Haig a Washington nel maggio del 1982, che ha dato origine alla (erronea) impressione di Israele che ci fosse un’intesa con gli Stati Uniti per andare in guerra contro il Libano…" Non c’è alcunsegnale che gli Stati Uniti abbiano dato ad Israele luce verde per colpire l’Iran – Quotidiano Haaretz Daily| Israel News

Dopo questo incontro privato, Obama ha parlato alla biennale plenaria della Union for Reform Judaism, per  rassicurare il suo pubblico che "la cooperazione tra i nostri militari [ed intelligence] non è mai stata più forte."

Obama ha sottolineato che l’Iran è una "minaccia per la sicurezza di Israele, degli Stati Uniti e del mondo … Ed è per questo che la nostra politica è stata assolutamente chiara: Siamo determinati ad impedire all’Iran di acquisire armi nucleari …. E per questo … abbiamo imposto le più complete, le più dure  sanzioni che il regime iraniano abbia mai affrontato …. Ed è per questo che, vi assicuriamo, non terremo alcuna opzione fuori dal tavolo ". (Trascrizione del Video del Discorso del Presidente Obama all’Union for Reform Judaism  16 dicembre 2011:. Discorso alla Biennale URJ, 71a Assemblea generale, enfasi aggiunta).

Verso un attacco "coordinato" Stati Uniti-Israele contro l’Iran?

Nelle ultime settimane, i tabloid statunitensi sono stati letteralmente tappezzati con le dichiarazioni "nessuna opzione fuori dal tavolo"  di Hillary Clinton e del segretario alla Difesa Leon Panetta. Panetta ha lasciato intendere, tuttavia, "che Israele non dovrebbe prendere in considerazione un’azione unilaterale contro l’Iran" sottolineando che "qualsiasi operazione militare contro l’Iran da parte di Israele deve essere coordinata con gli Stati Uniti e avere il suo sostegno". (dichiarazione di Panetta 2 dicembre presso il Centro Saban citato in  Segretario alla Difesa americano: l’Iran potrebbe avere la bomba nucleare entro un anno – Haaretz , 11 dicembre 2011, enfasi aggiunta)

La minaccia della guerra nucleare contro l’Iran

La dichiarazione "nessuna opzione fuori dal tavolo" fa capire che gli Stati Uniti non solo prevedono un attacco all’Iran, ma che questo attacco potrebbe includere l’uso di armi nucleari tattiche Bunker Buster  con una capacità esplosiva tra un terzo e sei volte la bomba di Hiroshima. Per una crudele ironia, queste bombe nucleari "umanitarie", "portatrici di pace"  "Made in America" ​​- che secondo il "parere scientifico" sotto contratto del Pentagono sono "innocue per la popolazione civile circostante" – saranno prevedibilmente usate contro l’Iran, come rappresaglia per il suo inesistente programma di armi nucleari.

Mentre l’Iran non ha armi nucleari, quello che viene riconosciuto raramente è che cinque (ufficialmente) "Stati non-nucleari", tra cui Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia e Turchia, hanno dispiegato armi nucleari tattiche degli Stati Uniti, sotto il comando nazionale nelle loro rispettive basi militari. Questo arsenale nucleare è previsto per un utilizzo contro l’Iran.

Lo stoccaggio e l’impiego dei missili tattici B61 in questi cinque "stati non nucleari" sono concepiti per bersagli in Medio Oriente. Inoltre, in conformità con i "piani d’attacco NATO", queste bombe bunker buster termonucleari B61 (conservate dagli "stati non nucleari") potrebbero essere lanciate "contro obiettivi in Russia o in paesi del Medio Oriente come la Siria e l’Iran" (citato in National Resources Defense Council, le armi nucleari in Europa , febbraio 2005, enfasi aggiunta)

Mentre questi "stati nucleari non dichiarati ‘accusano Teheran di sviluppare armi nucleari, senza prova documentale, essi stessi hanno capacità di testate nucleari, che sono destinate a Iran, Siria e Russia. (Vedi Michel Chossudovsky, I Cinque Stati d’Europa con  "armi nucleari non dichiarate" , Global Research, 12 febbraio 2010)

Le armi nucleari di Israele  sono puntate contro l’Iran. Il "Coordinamento" per l’impiego congiunto USA-Israele di Armi Nucleari

Israele, piuttosto che l’Iran è una minaccia alla sicurezza globale.
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Israele possiede 100-200 testate nucleari strategiche, che sono completamente schierate contro l’Iran.

Già nel 2003, Washington e Tel Aviv hanno confermato che stavano collaborando all’"impiego di missili da crociera Harpoon, in dotazione agli Stati Uniti, armati con testate nucleari nei sottomarini classe Dolphin della flotta di Israele." (The Observer 12 ottobre 2003) .

Secondo il generale russo Leonid Ivashov:

I circoli politici e militari israeliani hanno fatto aperte dichiarazioni sulla possibilità di attacchi missilistici e nucleari contro l’Iran fin dall’ottobre 2006, quando l’idea è stata immediatamente sostenuta da G. Bush. Attualmente [2007] essa viene propagandata sotto forma di una "necessità" di attacchi nucleari. Il pubblico viene educato a credere che non c’è niente di mostruoso riguardo a tale possibilità e che, al contrario, un attacco nucleare è piuttosto fattibile. Presumibilmente, non c’è altro modo per "fermare" l’Iran. ( Generale Leonid Ivashov, l’Iran deve prepararsi a respingere un attacco nucleare, Global Research, gennaio 2007 enfasi aggiunta)

Vale la pena notare che all’inizio del secondo mandato di Bush, il vice presidente Dick Cheney aveva accennato, senza mezzi termini, al fatto che l’Iran era "proprio in cima alla lista" dei nemici canaglia dell’America, e che Israele avrebbe, per così dire, parlato di "fare i bombardamenti per noi", senza il coinvolgimento militare degli Stati Uniti e senza che noi facciamo pressione su di loro "per farlo".

Nel contesto sopra, l’analista politico e storico Michael Carmichael ha sottolineato l’integrazione e il coordinamento delle decisioni militari tra gli Stati Uniti e Israele, riguardo al ​​dispiegamento di armi nucleari:

"Piuttosto che un attacco nucleare americano diretto contro obiettivi difficili dell’Iran, Israele ha ricevuto il compito di lanciare un gruppo coordinato di attacchi nucleari contro obiettivi che sono gli impianti nucleari nelle città iraniane:. Natanz, Isfahan, Arak ( Michael Carmichael , Global Research, gennaio 2007)

"Nessuna opzione fuori dal tavolo": cosa significa nel contesto della pianificazione militare? Integrazione di sistemi convenzionali e armi nucleari

Le regole e le linee guida dei militari americani che disciplinano l’uso di armi nucleari sono state "liberalizzate" (cioè "liberalizzate" in relazione a quelle in vigore durante la Guerra Fredda). La decisione di usare armi nucleari tattiche contro l’Iran non dipende più dal comandante in capo, vale a dire il presidente Barack Obama. Si tratta di una decisione strettamente militare. La nuova dottrina afferma che il Comando, Controllo, e Coordinamento (CCC), per quanto riguarda l’uso di armi nucleari, dovrebbe essere "flessibile", per permettere ai comandi geografici di combattimento di decidere se e quando usare le armi nucleari:

Conosciuta ufficialmente a Washington come "Joint Publication 3-12", la nuova dottrina nucleare (Doctrine for Joint Nuclear Operations (DJNO) (marzo 2005)), chiede di "integrare attacchi nucleari e convenzionali" sotto un Comando e Controllo (C2) unificato e "integrato".

Descrive in gran parte la pianificazione della guerra come un processo di gestione decisionale, in cui gli obiettivi militari e strategici devono essere raggiunti, attraverso un mix di strumenti, con poca preoccupazione per la perdita di vite umane.

Ciò significa che se sarà lanciato un attacco all’Iran, le armi nucleari tattiche saranno parte integrante dell’arsenale d’armi.

Da un punto di vista militare decisionale, "nessuna opzione fuori dal tavolo" significa che i militari applicheranno "l’uso più efficiente della forza". In questo contesto, le armi nucleari e convenzionali sono parte di ciò che il Pentagono chiama "la cassetta degli attrezzi", dalla quale i comandanti militari possono scegliere gli strumenti di cui hanno bisogno in conformità con le "circostanze in evoluzione" nel "teatro di guerra". (Vedi Michel Chossudovsky, L’amministrazione Bush sta pianificando un olocausto nucleare? Global Research, 22 febbraio 2006)

"Una volta che la decisione di lanciare un’operazione militare è stata presa (ad esempio attacchi aerei contro l’Iran), i comandanti in campo hanno un certo grado di discrezionalità. Questo significa in pratica che una volta che la decisione presidenziale è stata presa, USSTRATCOM in collegamento con i comandanti in campo può decidere gli obiettivi e il tipo di armi da utilizzare. Le scorte di armi nucleari tattiche sono ormai considerate come parte integrante dell’arsenale del campo di battaglia. In altre parole, le armi nucleari sono diventate "parte della cassetta degli attrezzi", usata in teatri di guerra convenzionali. Michel Chossudovsky, Colpire l’Iran, l’amministrazione statunitense sta pianificando un olocausto nucleare?, Global Research, febbraio 2006, enfasi aggiunta)

L’integrazione della guerra convenzionale e nucleare

Di massima rilevanza per l’attacco programmato contro l’Iran, documenti militari Usa puntano verso l’integrazione delle armi convenzionali e nucleari e l’uso di armi nucleari su base preventiva nel teatro di guerra convenzionale.

Questa proposta di "integrazione" dei sistemi di armi convenzionali e nucleari è stata formulata per la prima volta nel 2003 sotto CONPLAN 8022. Quest’ultimo viene descritto come "un’idea di piano per  l’utilizzo rapido del potenziale  nucleare, convenzionale, o di informazioni di guerra per distruggere – preventivamente, se necessario – "obiettivi urgenti" in tutto il mondo [compreso l'Iran]. " (Vedi Michel Chossudovsky, Stati Uniti, NATO e Israele schierano armi nucleari contro l’Iran, Global Research, 27 settembre 2007). Coordinato dal Comando Strategico degli Stati Uniti, CONPLAN è diventato operativo all’inizio del 2004. ( Robert S. Norris e Hans M. Kristensen, Bollettino degli Scienziati Atomici).

CONPLAN apre un vaso di Pandora militare. Si offusca la linea di demarcazione tra armi convenzionali e nucleari. Si apre la porta all’uso preventivo di armi nucleari "ovunque nel mondo"

L’assenza di sensibilizzazione del pubblico

La "comunità internazionale" ha approvato un attacco all’Iran in nome della pace nel mondo.

"Rendere il mondo più sicuro" è la giustificazione per lanciare un’operazione militare che potrebbe potenzialmente causare un olocausto nucleare.

Mentre si può concepire la perdita di vite umane e distruzione derivanti dalle attuali guerre comprese quelle in Iraq e in Afghanistan, è impossibile comprendere appieno la devastazione che potrebbe derivare da una terza guerra mondiale, utilizzando "nuove tecnologie" e armi avanzate, comprese le armi nucleari, fino a quando non si verificherà e diventerà una realtà.

I media corporativi sono coinvolti nell’osteggiare deliberatamente la copertura di notizie così come del dibattito su questi preparativi di guerra. La guerra contro l’Iran ed i pericoli di un’escalation non sono considerate "notizie da prima pagina". I media mainstream hanno escluso l’approfondimento e il dibattito sulle implicazioni di questi piani di guerra.

L’Iran non costituisce una minaccia nucleare.

La minaccia alla sicurezza globale proviene dall’alleanza militare USA-NATO-Israele che contempla – nel quadro CONPLAN – l’uso di armi termonucleari contro uno stato non nucleare.

Secondo le parole del generale Ivashov, "Il pubblico viene educato a credere che non c’è niente di mostruoso riguardo a tale possibilità". Le armi nucleari sono "parte della cassetta degli attrezzi".

Un attacco all’Iran avrebbe conseguenze devastanti, che scatenerebbero una guerra totale regionale dal Mediterraneo Orientale all’Asia Centrale, che potrebbe condurre l’umanità verso uno scenario di III guerra mondiale.

L’amministrazione Obama rappresenta una minaccia nucleare.

La NATO costituisce una minaccia nucleare

Cinque "stati non-nucleari" europei (Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Turchia) con armi tattiche nucleari dispiegate sotto il comando nazionale, da utilizzare contro l’Iran, costituiscono una minaccia nucleare.

Il governo israeliano del primo ministro Benjamin Netanyahu, non solo costituisce una minaccia nucleare, ma anche una minaccia per la sicurezza del popolo d’Israele, che viene indotto in errore per quanto riguarda le implicazioni di un attacco USA-Israele contro l’Iran.

La compiacenza dell’opinione pubblica occidentale – inclusi alcuni segmenti del movimento statunitense contro la guerra – è inquietante. Nessuna preoccupazione è stata espressa a livello politico per le probabili conseguenze di un attacco contro l’Iran da parte dell’asse USA-NATO-Israele, usando armi nucleari contro uno Stato non nucleare.

Una tale azione si tradurrebbe nell’"l’impensabile": un olocausto nucleare in gran parte del Medio Oriente.

Va notato che un incubo nucleare si verificherebbe anche se le armi nucleari non fossero utilizzate. Il bombardamento di impianti nucleari iraniani con armi convenzionali contribuirebbe a scatenare un disastro tipo Chernobyl-Fukushima con un’estesa ricaduta radioattiva.


Discorso di Barack Obama all’Union for Reform Judaism, 16 Dicembre, 2011

Trascrizione (Estratti)

"Voglio dare il benvenuto al Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa di Israele Ehud Barak. (Applausi) La cooperazione tra i nostri militari non è mai stata più forte e voglio ringraziare Ehud per la sua leadership e il suo impegno permanente per la sicurezza di Israele e la ricerca di una pace giusta e duratura  (Applausi) Un’altra grave preoccupazione – e una minaccia per la sicurezza di Israele, gli Stati Uniti e il mondo – è il programma nucleare iraniano Ed è per questo che la nostra politica è stata assolutamente chiara: Siamo determinati ad impedire all’Iran di acquisire armi nucleari. (Applausi) Ed è per questo che abbiamo lavorato meticolosamente, dal momento in cui ho assunto l’incarico, con gli alleati e partner, e abbiamo imposto le più complete, le più dure  sanzioni che il regime iraniano abbia mai affrontato. Non abbiamo parlato soltanto, lo abbiamo fatto. E abbiamo intenzione di mantenere la pressione. (Applausi) Ed è per questo che, vi assicuriamo, non terremo alcuna opzione fuori dal tavolo. Siamo stati chiari .

Resteremo accanto ai nostri amici e alleati israeliani, proprio come abbiamo fatto quando hanno avuto più bisogno di noi. Nel mese di settembre, quando una folla minacciava l’ambasciata israeliana al Cairo, abbiamo lavorato per garantire che gli uomini e le donne che lavorano lì fossero in grado di uscire in modo sicuro. (Applausi) L’anno scorso, quando furiosi incendi hanno minacciato Haifa, abbiamo inviato aerei antincendio per spegnere l’incendio. (Applauso)

Durante la mia carica, gli Stati Uniti d’America hanno fatto da guida, da Durban alle Nazioni Unite, contro i tentativi di utilizzare i forum internazionali per delegittimare Israele. E continueremo a farlo. (Applausi) Questo è quello che amici e alleati fanno l’uno per l’altro. Quindi non lasciate che qualcun altro racconti una storia diversa. Ci siamo stati, e continueremo ad esserci. Questi sono i fatti. "(Applausi)

Trascrizione del Video del Discorso del Presidente Obama all’Unione per la  riforma dell’ebraismo 16 dicembre. 2011: Discorso alla Biennale dell’URJ, 71a Assemblea Generale

Fonte: Global Research 26 Dicembre 2011
Traduzione: Anna Moffa per
ilupidieinstein.blogspot.com


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