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Presentazione 31° giornata di Serie A

Creato il 28 marzo 2014 da Simo785

A cura di Gianluca Goretti

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A otto giornate dalla fine del campionato sembra tutto deciso in testa alla classifica, dove i distacchi rimangono invariati e le posizioni consolidate. Ancora qualche residua speranza di allargare ad altre squadre la lotta per l’accesso ai tre posti per l’Europa League attualmente occupati da Fiorentina, Inter e Parma mentre è tutto da decidere in coda, dove la lotta è ormai ristretta a 5 squadre con Catania e sassuolo che perdono contatto con il resto del gruppo.

Questa è la lettura della classifica dopo i risultati del turno infrasettimanale. Andiamo adesso a presentare la 31° giornata, diluita dal sabato al lunedì, che vedrà il suo match-clou nella sfida del San Paolo di domenica sera.

S’inizia sabato alle 18 con Bologna-Atalanta. Torna a preoccupare la classifica del Bologna, sconfitto e sorpassato dal Chievo. La quartultima posizione garantisce ancora la salvezza e buon per i felsinei che dietro nessuno ha raccolto punti. Sono 2 i punti di vantaggio sul Livorno, immediato inseguitore, e questa con l’Atalanta deve essere un’occasione da non fallire per i felsinei e per Ballardini stesso, pena il ritorno in discussione del suo incarico di allenatore. L’avversario vive un ottimo momento di forma e di morale. Ha appena eguagliato il record storico della società di 5 vittorie consecutive, risalente alla stagione ’90-91 sotto la guida di Bruno Giorgi, che Colantuono cercherà di migliorare e far tutto suo a certificare una stagione bellissima e storica. Settimo posto in classifica, 43 punti già in cassaforte, salvezza raggiunta con largo anticipo con vista Europa non lontana è un piccolo-grande scudetto per Colantuono e i suoi ragazzi.

Sabato sera ci si sposta a San Siro, dove alle 20:45 si gioca Milan-Chievo. Quattro punti nelle due trasferte con Lazio e Fiorentina, questo è il buon bottino raccolto dal Milan. Quando tutto sembrava perduto, e il destino di Seedorf segnato, è arrivato il colpo di coda che ridà ossigeno alla classifica ma soprattutto al morale. Non tutto è risolto, anzi, c’è ancora molto da fare e la strada sarà lunga, ma almeno il precipizio immediato è stato evitato. Gli obiettivi sono tutti sfumati e personalmente non credo a un possibile inserimento in zona Europa League in extremis, ma almeno un dignitoso finale di stagione, e soprattutto in crescendo, è il minimo che si possa chiedere a Seedorf, così da giustificare una sua riconferma nell’anno che necessariamente dovrà essere della rifondazione. Resta da valutare l’impatto che avrà la squadra nel ritornare a giocare nella sua casa, dopo la furente contestazione pre e post Parma. L’obiettivo non è da fallire per non vanificare i timidi segnali positivi, al di là del risultato, mostrati soprattutto nella partita di Firenze. Per il Chievo la trasferta di Milano può essere affrontata con l’animo sollevato di chi ha solo da guadagnare, grazie al successo nello scontro diretto col Bologna. Ciò non significa essere rassegnati alla sconfitta, ma poter giocare serenamente e senza la disperazione di una classifica pregiudicata mentre le giornate passano. Il Chievo avrà ancora scontri diretti (più delle altre concorrenti alla salvezza) dove si giocherà la vittoria del suo campionato. Chi sarà particolarmente euforico è Paloschi, che dopo la doppietta dell’ultimo turno cercherà di fare un brutto scherzo alla sua ex squadra.

Passiamo alla domenica, iniziando con la sfida delle 12:30 Sassuolo-Roma. Sfida proibitiva quella del Sassuolo, uscito sconfitto dall’ultima partita interna con la Sampdoria. La classifica è brutta, le giornate passano e soprattutto le sconfitte interne, anche quelle non proibitive, aumentano (sono ben 10!). L’inferno della Serie B è vicino. Credo che oggi solo la disperazione di chi vede sempre più allontanarsi l’obiettivo possa consentire alla squadra di Di Francesco di ottenere un risultato positivo. Magari Berardi si risveglia dal suo torpore e trova un mezzogiorno di fuoco così come trovò una serata da record contro il Milan. All’andata lo scherzo riuscì, chissà che non si ripeta. La Roma, memore anche del risultato dell’andata, non dovrà fare l’errore di scendere in campo con la presunzione di aver già vinto prima di giocare. Con il Torino la vittoria è arrivata all’ultimo respiro grazie a un bellissimo gol di Florenzi su assist di Gervinho. La Roma credo che ormai non creda più all’ipotesi scudetto ed è questo il problema di Garcia, ciò evitare lo scoramento di una squadra che ha fatto un campionato meraviglioso che in qualsiasi altra stagione l’avrebbe premiata con la vittoria finale e che invece le consegnerà la piazza d’onore, con l’unico riconoscimento nella partecipazione diretta alla prossima Champions.

Passiamo alle gare del pomeriggio, tutte alle ore 15. Iniziamo da Sampdoria-Fiorentina. Quota 40 raggiunta, obiettivo centrato con largo anticipo per la Sampdoria che ora può vivere la fase finale della stagione progettando per il nuovo anno. La squadra è stata trasformata dall’arrivo di Mihajlovic sulla panchina e lo stabilizzarsi sulla parte sinistra della classifica può essere l’obiettivo che si deve porre. Il carattere dell’allenatore non permetterà cali di concentrazione ed anche lo sprint col Genoa, per la rivalità cittadina, sarà di stimolo per i ragazzi e tutto l’ambiente. Particolare attenzione dovrà fare la Fiorentina, che ormai non credo possa più ambire all’aggancio del Napoli e del suo terzo posto. Il bonus acquisito con la vittoria nello scontro diretto è stato subito sciupato, ora dovrà piuttosto guardarsi alle spalle per difendere l’onorevole quarta posizione. Fortunatamente la finale di Coppa Italia comunque le garantisce la certezza di partecipazione alla prossima Europa League quindi il dramma sportivo di un crollo verticale, e di buttare a mare un’intera stagione, è scongiurato. Il rischio è reale perché la squadra sembra stanca, acciaccata in molti dei suoi uomini migliori e soprattutto spuntata dove mancano terribilmente Gomez e Rossi mentre Matri è in perenne fase involutiva tale da poter dire che sta vivendo un’annata fallimentare. Lazio-Parma è l’ultima occasione per Reja per centrare una vittoria che permetterebbe di accorciare le distanze verso la zona Europa e presentare così la propria candidatura. Certo ci vorrà una Lazio ben diversa da quella vista a Genova e soprattutto ci vorrebbe la spinta del pubblico che dovrebbe abbandonare, o almeno fare una tregua, la guerra personale a Lotito e stare vicino alla squadra con il calore e l’incitamento. L’avversario è bello tosto e in forma. Il Parma cede dopo 17 risultati utili consecutivi allo Stadium, dove tutti hanno perso, ma è rimasto in partita fino all’ultimo, nonostante l’inferiorità numerica derivante dall’espulsione di Amauri, sfiorando il clamoroso pareggio. Il Parma ci ha abituato a tanti exploit in questa stagione, anche esterni, ed è evidente che a Roma giocherà con la forza di chi ha 2 risultati su 3 a favore. Verona-Genoa è sfida tra chi non ha più niente da chiedere al campionato se non quello di guadagnare al massimo qualche posizione. Il crollo del Verona, dopo aver raggiunto quota 40 e la relativa salvezza con molto anticipo, è stato verticale, sintomo di una tensione e motivazione che è venuta meno. Sono 4 le sconfitte consecutive (dove non ha realizzato alcun gol) condite da prestazioni amorfe; sta in Mandorlini trasmettere stimoli a una squadra che si è sentita sazia troppo presto. Quello che non sta succedendo al Genoa, che quota 40 ancora non l’ha toccata (spera di farlo in quest’occasione) ma non ha problemi di classifica e mai è stato coinvolto direttamente nella lotta salvezza da quando Gasperini siede in panchina, frutto dello sprint avvenuto subito dopo il suo insediamento. Forse anche la rivalità cittadina con la Sampdoria, un piccolo derby di classifica, è un aiuto affinché la squadra trovi motivazioni in questa fase della stagione. Anche Torino-Cagliari chiede poco alla classifica. Il Torino è uscito sconfitto dall’Olimpico di Roma all’ultimo minuto, dopo aver rischiato di portarsi in vantaggio e quando comunque credeva di portare a casa un risultato positivo. La sconfitta è stata comunque indolore per una squadra capace di produrre sempre gioco. Assenza pesante sarà quella di Ciro Immobile, vice-capocannoniere del campionato, in questa partita che il Torino cercherà di vincere per riguadagnare la parte sinistra della classifica. Il Cagliari ha vinto l’ultima partita e ha così scongiurato il rischio di vedersi risucchiato nella bagarre salvezza che rimane così ristretta alle ultime 5 squadre in classifica. Un piccolo miracolo per una squadra che ha vissuto mille peripezie in questa stagione, dai problemi logistici di uno stadio inagibile alla confusione societaria caratterizzata da un Cellino in abbandono.

La domenica si chiude con il posticipo delle 20:45 Napoli-Juventus. Match-clou della giornata poiché si affrontano due delle prime tre squadre in classifica, ma in realtà partita che pochissimo potrà dire alla classifica qualsiasi sia il risultato. Le posizioni ormai sono consolidate e sembrano improbabili ribaltoni e questa partita sarà solo un avvicinarsi ai rispettivi obiettivi. Andiamo a vedere quindi quali sono le principali motivazioni che spingeranno le due squadre. Il Napoli ha impiegato solo un tempo per sbarazzarsi della pratica Catania, fanalino di coda, permettendosi il lusso di risparmiare qualche titolare e mettendo in vetrina il bomber di scorta Zapata, ai primi gol in Serie A dopo un paio di marcature europee. Sei punti da recuperare alla Roma (che deve giocare una partita in più) sembrano tanti in sole 8 partite, la Fiorentina è distaccata quindi il terzo posto è al sicuro; posizione non in linea con le aspettative d’inizio stagione, che costringerà ai preliminari Champions quindi un’estate ridotta (non il massimo nell’anno del Mondiale) e spese di mercato condizionata da introiti non garantiti. La colpa è degli alti e bassi della squadra di Benitez, dalla mancanza di continuità di risultati e dei troppi punti perse con squadre di media-bassa classifica ma anche del super-campionato che stanno facendo Juventus e Roma. Se mettiamo i punti raccolti dal Napoli in qualsiasi altra classifica dei campionati precedenti porta a una lettura diversa e un finale di campionato che sarebbe stato più avvincente. Con questi presupposti la sfida alla Juventus è più l’occasione di dare una soddisfazione ai propri tifosi, che vive l’appuntamento con la Vecchia Signora come un evento (eccedendo purtroppo molto spesso oltre una sportiva rivalità), piuttosto che dare una svolta alla stagione. Per la Juventus la sfida del San Paolo è un’occasione per tornare a vincere in uno stadio dove non raccoglie i 3 punti da molti anni oltre che mettere un altro mattone nella costruzione di un trionfo che ha del sensazionale. Sono 81 i punti in classifica e con 8 partite da disputare l’obiettivo dei 100 punti non è un miraggio. Intanto un record è stato messo in cassaforte con la 15° vittoria consecutiva nel suo stadio (il precedente apparteneva al Torino nella stagione scudetto ’75-76) ma Conte sa benissimo che i record conquistati, e da conquistare, sono solo un abbellimento di quello che è il traguardo finale: lo scudetto. Solo raggiungendo l’obiettivo poi si potranno leggere i numeri che probabilmente entreranno nella storia. Napoli sarà vissuto come un delicato passaggio da affrontare con uomini affaticati che giocano ogni 3 giorni, infermeria ancora affollata e la pesante assenza del capocannoniere Tevez squalificato, ma pur sempre una partita da vincere per avvicinare l’obiettivo finale, senza alcun alibi da accampare.

La giornata di campionato si chiuderà lunedì con due partite. Iniziamo dalle 19 con Udinese-Catania. L’Udinese dopo il pareggio di Milano è a quota 35 in classifica. Annata difficile paragonata a precedenti stagioni che vedevano i friulani in competizione per piazzamenti europei, ma ormai la fase critica della stagione è superata. Questa con il Catania è l’occasione per sancire ufficialmente la salvezza, anche se la posizione non incute timori. Per il Catania la situazione è pregiudicata. L’ultimo posto e i 6 punti di distacco dalla salvezza non fanno dormire sonni tranquilli ma giustamente Maran non vuole arrendersi visto che le altre concorrenti non stanno correndo e la quota sarà più bassa di quanto si poteva prevedere. Le giornate passano velocemente e i punti vanno conquistati ovunque. Le ultime due sconfitte sono arrivate con avversari proibitivi (Juventus e Napoli), vediamo cosà sarà in grado di fare in questa trasferta e se il Catania avrà la forza di lottare fino alla fine del campionato per la salvezza. Chiude la giornata Livorno-Inter alle 20:45. Anche qui incontro importante per il Livorno che attualmente occupa la terzultima posizione ma è distante solo 2 punti dal Bologna che lo precede. La trasferta di Bergamo non ha portato punti quindi è necessario muovere la classifica in questa sfida casalinga. Particolare voglia di mettersi in mostra, e magari essere decisivo, l’avrà Belfodil, poco utilizzato e ancor meno apprezzato da Mazzarri nella sua esperienza nerazzurra. Inter che ha confermato i suoi limiti, e azzerato tutti i passi avanti che sembrava avesse intrapreso nella crescita come equilibri e organizzazione di squadra, nelle ultime 2 partite casalinghe, dove ha raccolto la miseria di un solo punto quando era lecito aspettarsi bottino pieno visto la caratura degli avversari. Squadra che ha difficoltà a segnare e a creare fluidità di gioco. Non credo che in Indonesia siano felici dei numeri di Mazzarri, che ha 2 punti in meno dell’Inter di Stramaccioni alla stessa giornata della scorsa stagione. La fortuna dell’allenatore toscano è che nella fase finale della scorsa stagione l’Inter ha raccolto quasi niente, quindi migliorare non sarà impresa titanica, ma la sensazione è che sia stata un’annata che poco ha dato in soddisfazioni ma soprattutto nella crescita della squadra in prospettiva della prossima stagione.

Godiamoci questa giornata di campionati, l’ufficialità dei verdetti si avvicina, anche se molto sembra già scritto.

Buon campionato a tutti!

 


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