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Presente, passato e futuro del giornalismo d’inchiesta nel ricordo di TV7: la 7° edizione del Festival “Le voci dell’inchiesta”

Creato il 15 aprile 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

CIMG022615 APRILE – È giunto ormai alla settima edizione il festival “Le voci dell’inchiesta”, organizzato dal Cinemazero di Pordenone nelle giornate dal 10 al 14 aprile 2013. Con ospiti di eccezione, perni del passato e del presente del giornalismo italiano, come Sergio Zavoli, Furio Colombo, Emilio Ravel, Nino Crescenti e Riccardo Iacona, è un evento sicuramente di valenza nazionale. È conferma di ciò la presenza, ogni anno costante, di studenti universitari dalle più svariate provenienze, chi dall’Emilia, chi dalla Calabria, chi addirittura è volato a Pordenone dalla Sardegna. Il festival propone proprio ad essi, possibili interpreti del mondo giornalistico del futuro, due workshop: l’uno nella giornata dell’11 aprile inerente ai “New Media”, in particolare al potenziale delle piattaforme social, in primis Facebook, coordinato da Enrico Marchetto, digital strategist, e dalla giornalista cinematografica Elisa Grando; l’altro nella giornata del 13 aprile con argomento il “New journalism”, con Marco Pratellesi. Teatro del festival non è solo la struttura del Cinemazero, ma anche il polo pordenonese dell’Università di Udine, partner dell’evento, e diversi bar del centro storico, dove si svolgono incontri, aperitivi e feste, come quella di venerdì organizzata presso il bar Perla a partire dalle ore 23.

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La serata inaugurale del festival ha riunito un folto pubblico in Sala Grande presso il Cinemazero nella serata del 10 aprile. Protagonisti della serata sono stati proprio i famosi giornalisti del primo programma italiano d’approfondimento giornalistico, TV7: Sergio Zavoli, Furio Colombo, Nino Crescenti ed Emilio Ravel, a cui si è unita anche la vedova di Brando Giordani. La conversazione è stata moderata dall’autore e conduttore del programma di Rai3 “Presadiretta”, Riccardo Iacona. Partendo dal ricordo dell’esperienza innovativa che fu TV7 tra 1963 e i primi anni 70, si è parlato del presente e del futuro del giornalismo d’inchiesta in Italia. È un tipo di giornalismo che cambia profondamente al modificarsi delle epoche, sostiene Ravel . La nostra è un’epoca di crisi, di precariato, di instabilità. Nel passato sono stati proprio i tempi più critici quelli a produrre le migliori esperienze in campo giornalistico e non solo, ma non è quello che stiamo vedendo oggi. Nell’ansia della possibile perdita del lavoro, in qualche caso anche della vita, i giornalisti d’oggi scelgono di non rischiare, di non indagare troppo a fondo, di non diventare troppo scomodi. “L’unico vero erede di TV7 oggi è Milena Gabanelli” interviene Zavoli. La conversazione si sposta poi sull’argomento più prettamente politico, per concludersi con Colombo che divide profondamente la storia del modo di fare giornalismo dell’epoca pre- e post- Berlusconi. La serata si è conclusa poi, dopo le domande del pubblico, con la proiezione di due estratti dall’archivio Rai di TV7: “L’intervista alla vedova di mafia” di Brando Giordani e “I giardini di Abele”, sull’ospedale psichiatrico di Gorizia, di Sergio Zavoli.

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Il festival propone un ampia gamma di incontri, proiezioni, lectio magistralis, rassegne stampe mattutine (i Coffee and Newspaper organizzati in diversi bar del centro di Pordenone). I filoni seguiti, come ha spiegato il direttore artistico di “Le voci dell’inchiesta”, Marco Rossitti, sono: Salute, Ambiente, Legalità; Sogni d’evasione; Voci negate; New Media; Diritti in gioco; la retrospettiva completa della coppia di cineasti D’Anolfi-Parenti; le grandi città; a cui vanno ad aggiungersi il ricordo dei 50 anni dalla catastrofe del Vajont e il ciclo di proiezioni di filmati di TV7 e in particolare di Sergio Zavoli, vero protagonista del festival, a cui è stato consegnato anche il sigillo della città di Pordenone.

“Le voci dell’inchiesta” offre inoltre al suo pubblico anche un evento speciale nella serata di venerdì 12 aprile. Presso il teatro Verdi di Pordenone si terrà lo spettacolo “E’ stato la mafia” di Marco Travaglio, con letture di Isabella Ferrari. Ai primi duecento spettatori che entreranno dopo lo strappo del biglietto verrà regalato il libro di Travaglio “Promemoria. 15 anni di Storia d’Italia ai confini della realtà”.

Martina Napolitano 


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