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Prevenire i problemi posturali dei figli

Creato il 09 giugno 2011 da Sportduepuntozero

Prevenire i problemi posturali dei figliPiede piatto, ginocchio valgo, lordosi, scapole alate. Secondo mia madre, avevo tutti i problemi di postura del creato – oltre a miopia, strabismo di Venere e almeno un paio di infezioni debellate da secoli.   Per evitare abbagli e al contempo prevenire i più consueti  problemi posturali, basta osservare bene piedi, schiena e abitudini dei vostri figli. Se non altro, eviterete di diagnosticar loro il cimurro canino.

Almeno una volta nella vita vi sarete imbattuti in termini quali piede piatto, ginocchio valgo, ipercifosi, dorso curvo, iperlordosi, scapole alate ecc. Sono tutti problemi posturali, ossia derivanti dalla posizione del corpo nello spazio e dalla relativa relazione tra i segmenti corporei del fanciullo. I controlli periodici del medico pediatra e/o dello specialista in ortopedia, un sano movimento e la corretta pratica sportiva sono di fondamentale importanza per prevenire quelli che vengono chiamati pre-paramorfismi (quando sono dei semplici atteggiamenti) oppure paramorfismi, se viene coinvolta anche la struttura muscolare. Ma cosa può fare un genitore per aiutare il proprio figlio? La regola base è: osservarli.

Piede piattoInnanzitutto bisogna controllare il piede del bambino. Consuma la scarpe in maniera simmetrica? Sulla sabbia che tipo di impronta lascia? Quando sta seduto come atteggia gli arti inferiori?

Schiena e Zaini

Nei periodi di maggior spinta staturale, cioè tra i 12 e i 14 anni per le ragazze e tra i 13 e i 15 anni per i ragazzi (i periodi variano in funzione dello sviluppo individuale), è la colonna vertebrale a farla da padrone. In questa fase occorre interrogarsi su alcuni semplici ma fondamentali aspetti. Quando camminano, le spalle dei vostri ragazzi sono alla stessa altezza? Come portano lo zaino? Se flettono il busto in avanti, la parte sinistra e quella destra del tronco sono simmetriche oppure notiamo un piccolo gibbo?Un occhio attento rispetto a questi semplici indicatori può favorire la tempestiva individuazione di eventuali paramorfismi e consentire agli operatori del movimento (insegnanti di educazione fisica e fisioterapisti) di porre in essere un’azione correttiva attraverso esercitazioni idonee al “riallineamento” dei ragazzi.

Per saperne di più http://motricitascuola.altervista.org/attivita%20motoria/index.html

 

di Paolo Moisè

Prevenire i problemi posturali dei figli


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