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Pride di Matthew Warkus

Creato il 22 dicembre 2014 da Spaceoddity
Pride di Matthew Warkus[LGBT] Io a vent'anni avrei perso la testa per Mark Ashton: bellissimo forse non è, almeno non nel senso più convenzionale e becero del termine, ma è svelto, coraggioso, è audace e intraprendente. Guida un gruppo di omosessuali che, durante una manifestazione del gay pride, comincia quasi per caso a raccogliere soldi per i minatori in sciopero contro i tagli di Margaret Thatcher alle miniere di carbone. Al corteo arcobaleno partecipa per la sua prima volta anche Joe, appena ventenne: ma il ragazzo è pavido, incerto e sarà solo l'aperto disgusto dei passanti sulla strada di Londra a fargli prendere in mano uno dei tanti striscioni. Alla fine della parata, Mark decide di continuare sulla strada del sostegno ai minatori, perché hanno una storia simile a quella di gay e lesbiche, nemici comuni, una vita intera da rivendicare. Dapprincipio ci sono delle forti resistenze tra i suoi, per la paura che questa battaglia distolga l'attenzione dalla loro lotta: ma è miopia reazionaria, e Mark lo sa bene. Presto la sua comitiva lo seguirà, dando vita a LGSM, Lesbiche e Gay Sostengono i Minatori. Il problema nasce quando gli imprevedibili benefattori devono incontrare gli increduli beneficiari: dopo tante telefonate interrotte bruscamente, un gruppo di minatori di uno sperduto centro gallese accetta di ospitare l'intraprendente compagnia, dando vita a tutto un lento, un po' accidentato, ma inesorabile processo di integrazione, ricco di episodi da antologia.

Pride (2014) di Matthew Warkus è una delle sorprese più belle di questi ultimi anni nel cinema a tematica LGBT: divertentissimo e però sempre su una linea di ironia che non perde mai in garbo, coinvolgente, stracolmo di emozioni, ma anche e soprattutto capace di argomentare contro la miserabile paura nei confronti - e da parte - degli omosessuali. Il film è bilanciato benissimo nei personaggi anche in questo senso: viene data voce a tutte le resistenze, alle ipocrisie, ai velati suggerimenti a rimanere nell'ombra se proprio si vuole vivere, a quell'insulso buon senso dell'apparenza di perfezione da manuale. Non solo non si cede nulla della propria dignità, ma grazie all'intuito creativo di Mark, si ha un aperto suggerimento all'importanza dell'orgoglio. A un certo punto, quando le cose con i minatori sembrano mettersi male e qualcuno avanza la possibilità di desistere, il ragazzo detta esplicitamente i principi di un'esistenza che sia piena e sana:
Non voglio nascondermi, non voglio scappare e non voglio scusarmi.
Essere è anche apparire, manifestarsi, soprattutto quando si agisce in forza di quello che si è. E ancora, essere è non meno esserci, senza scappare di fronte alle difficoltà, rivendicare il proprio posto, la propria azione e le proprie mete con chiarezza, senza mai - in nessun caso - suggerire che c'è qualcosa di sbagliato in te per cui gli altri debbano riprovarti. In gioco ci sono le persone e dunque i diritti dei cittadini. Essere, in sostanza, è lottare per essere, non confinarsi all'aspetto sentimentale e privato della vita, ma vivere fino in fondo. Il film è tanto spinto su questo punto che, in più di un'occasione, anzi, si fa presente a Mark che la militanza non è tutto, che c'è un aspetto non meno importante che è la cura di sé, l'attenzione a ciò che si è: ma il ragazzo si spende tutto con una generosità e una passione che finiscono col far torto pure alla sua brillante intelligenza e alla sua stessa vita.

Pride di Matthew Warkus
Tratto da una storia vera con pochi ingredienti a scopo narrativo, Pride racconta di questi uomini e di queste donne che a loro modo hanno scritto un episodio della storia: e, se l'episodio rimane spesso nell'ombra, quasi come un incidente, è anche perché siamo abituati a considerare grandi le conquiste e le strategie militari e la vita dei palazzi politici, mentre piccole le storie delle persone, in specie delle minoranze e dei loro diritti (senza considerare la propaganda di aperto odio di certi gruppi contro gli omosessuali). Film entusiasmante, dicevo, Pride di Matthew Warkus ha sorpreso tutti, tanto che la distribuzione si è rivelata insufficiente e dopo pochi giorni la Teodora ha dovuto aumentare in modo significativo il numero di copie. Vale la pena, perciò, almeno citare alcuni bravissimi interpreti che hanno contribuito al successo di questa pellicola: Andew Scott, Ben Schnetzer, Bill Nighy, Dominic West, Faye Marsay, Freddie Fox, George MacKay, Imelda Staunton, Jordan Metcalfe, Joseph Gilgun, Joshua Hill, Lisa Palfrey, Matthew Flynn, Matthew Warkus, Monica Dolan. 

Pride di Matthew Warkus (> sito ufficiale) è un film liberatorio e allegro, anche nei momenti in cui offre uno spaccato più ampio e drammatico della vita dei personaggi. È una commedia e ha le accelerazioni narrative tipiche della favola, ma non è una pellicola nostalgica, anche se ha riportato me e non pochi dei maturi spettatori a una giovinezza che viene fuori dal suo bozzolo e crede nel futuro, dunque lotta, sfida e ama. E cosa vuoi di più da un film che ti regala ancora per una sera i tuoi vent'anni?

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