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Prima presentazione del romanzo storico "Giocando con le spade di legno" di Donato di Capua

Creato il 16 settembre 2014 da Isa Voi @VoiIsa
Sabato 6 settembre a Pietragalla

Grande partecipazione alla prima presentazione del nuovo romanzo storico, " Giocando con le spade 

di legno"  (Edizioni Kimerik) dell'autore Donato Di Capua:  una serata all'insegna della storia e del romanticismo che da essa ne scaturisce... 
Gli ospiti presenti all'atteso appuntamento sono stato accolti all'ingresso del palazzo ducale di Pietragalla da un presidio della guardia nazionale in alta uniforme e hanno potuto visitare nel centro storico un vero e proprio accampamento di briganti che svolgevano azioni di vita quotidiana.
Prima di entrare nel salone del palazzo, una guarnigione di Borboni ha presidiavano l'ingresso e ha dato il benvenuto a un pubblico di oltre 200 persone.
 Nicola Sabina,  Sindaco di Pietragalla,  ha ringraziato tutti per la presenza e ha presentato gli illustri ospiti; ha sottolineato la capacità dell'autore nel riuscire a portare la storia e il nome di Pietragalla in giro per l'Italia durante le presentazioni dei suoi scritti.
Preziosi gli interventi degli autori delle prefazioni del romanzo:  Assunta Arte,  responsabile delle biblioteche scientifiche del c.n.r.; Stefano Del Lungo, archeologo ricercatore del c.n.r.; Franco Sabia direttore della biblioteca nazionale.
Alla presentazione hanno partecipato anche Oreste Lo Pomo , Caporedattore Rai TGR basilicata. e 
Alessandro Boccia Giornalista, che ha moderato la serata.
L'attore Fabio Papacena, invece, ha letto e drammatizzato alcuni passi del libro.
Ecco le foto che testimoniano alcuni momenti dell'evento:




L'autore durante la presentazione












"…Mai incrociammo le nostre spade. Furono solo gli sguardi a fondersi, furono le vite a inciampare nel destino. Combattemmo le ombre in mezzo al grano trafiggendo quella che osarono definire legge. Nessuno riuscì a piegarci. Nessuno. Neppure il male di una realtà sbagliata in cui chi si ribellava era Brigante mentre chi gestiva il potere era un Signore. Il serpente e il lupo non accettarono di chinare il capo davanti a chi volle calpestarli. La loro forza fu l’amicizia, un patto di sangue, l’amore per la vita, quella giusta, quella vera, l’unica in grado ancora di insegnare valori. L’infanzia li unì tra le spighe, l’adolescenza li condusse poi nei campi di battaglia, e da uomini vollero meritarsi di esserlo e lo fecero nel solo modo che conoscevano: difendendo la giustizia, gridando la libertà. Fu la luna a guidare il loro cammino e fu in essa che si ritrovarono ogni volta che, vicini o lontani, si persero nella deliziosa magia della loro silente dama bianca. “E fummo subito uomini, fummo subito liberi…”.
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