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Primarie a Milano: "China for Sala" o "China for Sale"?

Creato il 06 febbraio 2016 da Tafanus

Chiamata alle urne del presidente degli imprenditori Italia-Cina Francesco Wu per Sala: "Attento alle esigenze del commercio, ma il nostro non è un voto organizzato". Malumori e sospetti. I rappresentati degli stranieri residenti: "Orgogliosi di partecipare" (di Matteo Pucciarelli - Repubblica)

Per la prima volta la comunità cinese partecipa attivamente alle primarie del centrosinistra. E la novità diventa un caso. Con le comunità che a fine giornata diffondono un comunicato per dire: "Nessun voto di scambio, vinca il migliore. Votiamo a pieno diritto e abbiamo già vinto".

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Primarie Milano, info point a Chinatown: "Ci siamo organizzati"

I cinesi ai seggi sin dal mattino - Numeri ufficiali del primo giorno non ce ne sono, ma qualcuno ufficioso sì. Seggio di via Confalonieri, quartiere Isola a Milano: all’ora di pranzo, su 600 elettori, una cinquantina sono stati cinesi. Via Barrili, zona Ticinese: su 280, almeno una quarantina. Con un dirigente di zona di Sel, Fabio Casiroli, che racconta: "Il primo gruppo si è presentato pochi minuti prima delle 8. Avevano solo un bigliettino in mano con su scritto il nome del candidato da votare". Cioè Beppe Sala. Colpo d’occhio simile in viale Monza, al circolo di unità proletaria intitolato a Luciano Lama. Tanto che anche il presidente del seggio si è lamentato con i dirigenti del Pd: "Non parlano una parola di italiano eppure vengono a votare, alcuni neanche sapevano come farlo". Ma una volta capito come fare, avevano le idee chiare sulla preferenza. A quanto riferiscono i rappresentanti di lista presenti al seggio, gli elettori cinesi sono sopraggiunti in gruppi di almeno una decina di persone, con moduli di preiscrizione al voto precompilati e - come detto - in difficoltà a votare il proprio candidato. In una occasione, attorno alle 14.15, mentre il presidente di seggio si è momentaneamente allontanato, una persona si è avvicinata a una connazionale impegnata a votare per "aiutarla" a segnare la scheda. Al seggio di Monte Stella, invece, tra un quarto e un quinto degli elettori sarebbero stati cinesi. "E qui finora non avevamo mai visto nessuno di loro venire a votare - denuncia Enrico Fedrighini - Si facevano le fotografie dentro al seggio, davvero preoccupante.

L'appoggio a Sala - Ma comunque sia l’appoggio alla candidatura del manager di Expo è stata ufficializzata proprio ieri da Francesco Wu, presidente dell’Unione imprenditori Italia Cina: "E un primissimo passo e una novità che evidenzia una crescita di consapevolezza come cittadini". Adesso risponde alle polemiche: "Alcune associazioni hanno preso una posizione decidendo di appoggiare Sala, ma il nostro non è un voto organizzato. La comunità cinese non è un monolite. Abbiamo sensibilizzato ad andare a votare a queste primarie che sono aperte, poi ognuno sceglierà chi vuole".

Le foto e le stranezze - Sui social network non sono mancate alcune rimostranze, anche perché molti cinesi, dopo il voto, si sono immortalati con un selfie proprio dentro al seggio. Schermaglie per ora relegate appunto a Facebook, senza interventi politici veri e propri. Un po’ una psicosi da voto inquinato, fatto sta che l’improvviso interesse della comunità cinese per le primarie del centrosinistra per qualcuno è suonato quantomeno strano.


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