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Primarie PDL: dal “bacio della morte” di Fini all’enigma di Tartaglia.

Creato il 11 novembre 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

Primarie PDL: dal “bacio della morte” di Fini all’enigma di Tartaglia.di Rina Brundu. Non ci credo neanche se la vedo! Non sto parlando della strega cattiva ma della rivoluzione in seno a quello che sembrerebbe l’ex reame di Silvio Berlusconi. Ovvero, la rivoluzione che avrebbe innescato l’attuale segretario Bella Addormentata del Partito delle Libertà, al secolo Angelino Alfano. Che a dire il vero è palese come colei si sia svegliata prima del “bacio della morte” del principe traditore Fini, ma non è ben chiaro che cosa abbia determinato questo inaspettato scatto d’orgoglio.

“Mi assumo la responsabilità delle primarie, farle è una questione di serietà” ha dichiarato, infatti, lo stesso Angelino Alfano puntando i piedi contro lo scetticismo del padrone di casa in particolare e – qualora fossero attendibili i dati del sondaggio segretissimo che ne avrebbe annunciato il fallimento –  contro quello dei futuri elettori in generale. Del resto è comprensibile. Parlare di primarie nel PDL è un poco come riadattare l’enigma del matematico Niccolò Tartaglia (1) in questa guisa dalla soluzione certa ed impossibile ad un tempo: “Tre papabilissimi candidati con il traghettatore giungono nei pressi di un fiume. La barca che li trasporterà sull’altra riva può ospitare soltanto due persone. Per evitare situazioni compromettenti, gli attraversamenti debbono essere organizzati in modo che nessun candidato venga lasciato solo con un altro candidato. Come si può ottenere questo risultato sapendo che la barca potrà essere condotta soltanto dal traghettatore?”.

Inutile aggiungere che il traghettatore è quello presente e quello passato, in secula seculorum. Per inciso, il traghettatore auto-incoronatosi tale sin dall’inizio dei tempi, quando la “luce” non c’era ancora e il caos regnava sovrano sulla faccia dell’abisso. Il problema in verità è che tanta libertà d’azione nel PDL è spaesante: per gli eletti come per gli elettori. E non è credibile. Certo, complice la crisi serpeggiante e il fatto che gli italiani ne hanno le scatole piene, che la casta non riescono a vederla neppure in forma di fotografia rottamata, potrebbe pure accadere che le acque si agitino solo quel tanto che basta per buttare a fiume il traghettatore e trarre in salvo il miglior candidato,  Ma chi sarebbe colui: Alfano? Il figliol-prodigo Fini? La Santanché?

Faccenda politicamente ininfluente, irilevante, insignificante. Più o meno come attendere il Messia al mare, sapendo che arriverà dai MONTI.

(1)   Nel XIV secolo il matematico italiano Niccolò Tartaglia propose una sua versione del famoso “Enigma dell’attraversamento del fiume e delle capre” già incluso dallo studioso ed ecclesiastico inglese Alcuino nella raccolta “Propositiones ad acuendo jovenes” (Problemi per rendere acuta la mente dei giovani), e che quest’ultimo aveva preparato allo scopo di soddisfare la passione di Carlo Magno per i rebus difficili. Da quel tempo in poi sia la creazione inglese sia quella successiva di Tartaglia sono diventati grandi classici nel mondo dei rompicapi impossibili.

Featured image ponte sul Volturno a Capua, fonte Wikipedia.


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