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Prime impressioni di un primo ritorno

Creato il 17 dicembre 2011 da Luciusday
Sono tornato a Roma da ormai due giorni. Il primo giorno è stato micidiale: sveglia alle 5, attesa pullman, attesa 1h 30' all'aereoporto di Frankfurt-Hahn (microscopico e privo di svago alcuno), pranzo e dormita epocale tutto il pomeriggio fino a cena; il secondo ugualmente stressante, ma ha saputo darmi delle soddisfazioni. Arrivato all'università con mezzora d'anticipo, all'orario d'esame previsto scopro di dover attendere il professore in ritardo per un'altra ora e mezza, bloccato dal traffico causato dallo sciopero generale quasi organizzato per il mio ritorno. E' anche vero che ormai la gente sciopera quasi ogni 10 giorni, quindi come ti muovi ti muovi, la probabilità che lo prendi in quel posto è molto alta.
L'esame è andato bene, anche se alcune domande sono state abbastanza ingarbugliate, ma per fortuna i miei amici "giuristi" Erasmus di Tor Vergata (i due "cani" in particolare :D), essendo più avanti di me con gli studi, mi avevano dato delle dritte in quanto ad argomenti più chiesti e più antipatici. Loro ancora devono fare i loro appelli straordinari (diritto del lavoro e diritto amministrativo), e non mi resta che fargli un grande in bocca al lupo. Subito dopo l'esame, mia madre mi ha trascinato in giro per negozi, quasi avesse aspettato me apposta per questa seccatur piacevole faccenda dei regali di Natale da fare ad amici e parenti. Per fortuna me la sono cavata in poco tempo.
In tutto questo la sera dovevo uscire, e dato il traffico bestiale (avete presente la canzone di Luca Carboni, "Ci vuole un traffico bestiale?") e l'assenza pressocché ininterrotta di mezzi pubblici disponibili, ho dovuto prendere la macchina. Fin qua tutto normale, se non fosse che non avevo messo mano a un volante per tre mesi e mezzo. Riabituarcisi all'inizio è stato non difficile, ma "strano", di quelle cose che dovresti sentire di saper fare ed invece sei come anestetizzato; ma nonostante la pioggia è bastato un quarto d'ora per riacquisire il pieno controllo.
La sera a cena con mio padre (che non vedevo da agosto), a parlare del più e del meno nel nostro abitudinario ristorante siciliano. Il bello è che lui ovviamente ha continuato ad andarci mentre io ero a Mainz, e ogni tanto per farmi i dispetti mi scriveva le cose che mangiava lì, a fronte di bratwurst, crauti, patatine fritte, pizze della mensa e schnitzel varie che ci propinavano a mensa. Una lunga chiacchierata durata tutta la serata e anche dopo.
Successivamente sono stato a casa di una mia amica con un'altra amica ancora; dopo averle calorosamente salutate, gli ho raccontato a grosse linee come funzionano le cose a Mainz, come è la gente, il posto, l'università, il cibo, il clima, la vita insomma. Davanti a una cioccolata calda, loro invece mi hanno aggiornato dettagliatamente sugli avvenimenti e "gossip" romani durante i miei tre mesi e mezzo di assenza,  ma in fin dei conti mi hanno detto che non è cambiato moltissimo.
Ora mi preparo invece ad andare a prendere un caffé con altri due strettissimi amici. E come disse uno di loro, ricordate: "Non il guano olezza, non la merda appesta, bensì la cacca puzza!"
Pulchra vobis ;)

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