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Primo incontro tra fratelli: in ospedale o a casa?

Da Mammolina
Primo incontro tra fratelli: in ospedale o a casa?All'alba della 36° settimana di gravidanza, ormai ufficialmente più larga che lunga, passo le mie giornate a preparare il nido per il nuovo arrivo, a coccolare la mia Birbina e a pensare.
Chissà in quale momento Acciuga deciderà di "bussare" e intraprendere il suo viaggio verso il nostro incontro? Chissà che visino avrà? Chissà come andrà il parto?
Rispetto alla mia prima esperienza, c'è maggior consapevolezza, ma anche un pensiero in più: la mia piccola a casa.
Abbiamo preparato Birbina al fatto che quando Acciuga "busserà" la mamma dovrà andare all'ospedale per farlo nascere e lei starà con i nonni. Ci ha aiutato molto in questo uno splendido libro illustrato dal titolo "Il pancione della mamma. Tu dentro e io davanti" che ha come protagonista una Sorella Grande che si confronta e dialoga con una pancia-mamma che cresce di pagina in pagina.
La sorellina che sorride preparandosi di fronte allo specchio e una pagina bianca rappresentano il momento in cui la mamma-pancia è in ospedale a partorire.
Poesia pura.Primo incontro tra fratelli: in ospedale o a casa?
Uno dei dubbi maggiori rispetto al momento della nascita in questo momento è:
Quando organizzare il primo incontro tra i fratelli? Meglio in ospedale o nell'intimità di casa?
L'ospedale dove partorirò ha un colorato e accogliente reparto maternità in cui i padri e i fratellini sono accolti in qualunque momento della giornata. Birbina potrebbe quindi conoscere il fratellino in quel contesto, anche fuori dall'orario di visita dei parenti. Mi piace l'idea che il contesto ospedale, funzioni da filtro per questo nuovo arrivo. Quello che temo è il momento del distacco post- visita. Il fatto che Birby possa piangere e non comprendere perchè deve tornare a casa e lasciare la sua mamme e il nuovo arrivato insieme in ospedale. E' un periodo un po' particolare per lei, durante questi mesi in cui sono a casa dal lavoro si è molto attaccata a me e benchè non abbia difficoltà nel trascorrere il tempo senza la mia presenza, lo confermano i nonni e le insegnanti di asilo, il momento del distacco si è fatto faticoso.
L'altra ipotesi sarebbe quella di rimandare l'incontro di qualche ora e far conoscere i piccoli a casa.Quello che non mi convince di questa possibilità è il fatto che nell'ambiente di Birby, lei possa trovare, di colpo, senza alcun filtro, nè mediazione, il fratellino.
Che fare allora?
Nella migliore delle ipotesi, se tutto in sala parto fila liscio, se il parto è regolare e il piccolo sta bene, è prassi dell'ospedale la dimissione dopo le 48 ore dal parto. Abbiamo pensato che la soluzione migliore per noi sarebbe quella di far incontrare la Birby e Acciuga in ospedale,  ma al momento delle dimissioni. Birby potrebbe venire a prendere la mamma e il fratellino in ospedale con il babbo per poi tornare tutti a casa insieme, evitando quindi il momento del distacco.
La aspetteremo con un regalino che il fratellino ha portato per lei.
Che ne pensate?

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