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Privarsi del benessere provoca danni

Creato il 27 settembre 2010 da Direnzoeditore
Privarsi del benessere provoca danniPrivarsi del benessere e del piacere per una ricerca della perfezione affinché tutto rimanga a posto è purtroppo frequente. Pensiamo ai caminetti che rimangono vuoti perché il fuoco della legna sporca, o a tutti quei servizi di magnifici bicchieri, a tutti i raffinati piatti di ceramica o di porcellana, allineati negli armadi perché non si rompano, che vengono spesso sostituiti da piatti scheggiati e da bicchieri da maionese. Eppure una tavola ben apparecchiata dà gioia e una sensazione di festa; un bel fuoco di legna riscalda il corpo e lo spirito, risveglia tutti i nostri sensi e li stimola: la cinestesia per il calore sulla pelle e il rilassamento dei muscoli, l’olfatto grazie al profumo della legna che si consuma, l’udito per la musica del crepitio e la vista grazie ai continui e infiniti giochi delle fiamme.
I danni causati dall’esagerata ricerca della perfezione sono numerosi. Così, durante un consulto, una paziente fa partecipe il suo psichiatra di un particolare problema: vorrebbe invitare a casa la sua famiglia, ma avendo da poco fatto mettere una moquette bianca nel salone, è molto seccata all’idea che i suoi nipotini possano sporcarla. Il medico le chiede di chiudere gli occhi e di immaginarsi sola a casa sua con la moquette bianca intatta. Le lascia il tempo di visualizzare questa immagine, le chiede che cosa prova e lei risponde di avvertire un gran senso di solitudine, un vuoto e un silenzio opprimenti. Si rende così conto che desidera vedere i suoi nipotini e che la moquette bianca ha meno importanza dell’amore che riceve e che può dar loro.
Tratto da "Quattro piaceri al giorno, come minimo!" - Di Renzo EditoreDi Renzo Editore

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