Magazine Politica

Pro Loco o Pro Politica?

Creato il 02 luglio 2010 da Pivo
Martedì sera ho assistito al trionfo del political control, della partitocrazia, del clientelismo, del delirio di onnipotenza, dell’autoritarismo e del servilismo. Ma partiamo dall’inizio.
Più di tre mesi fa un mio grandissimo amico, Riccardo “Tzan” Donazzan, mi aveva espresso la volontà di ricostituire la Pro Loco di Chatillon, mi aveva coinvolto nell’iniziativa, ma alle sue richieste di delucidazioni sul da farsi, l’amministrazione comunale ha sempre nicchiato.
Si è così arrivati alla convocazione di un’assemblea di cittadini con l’obbiettivo di “nominare” (questo è quello che recitava il manifesto), probabilmente si intendeva eleggere, la Pro Loco. Non prendo in considerazione il fatto che fossero state indette due riunioni, nel caso la prima andasse deserta, una troppo vicino all’altra per essere valide; ma non posso non considerare che il sindaco abbia convocato Tzan dicendogli che loro avevano 5/6 nomi da mettere nel Consiglio Direttivo della Pro Loco e che a noi sarebbero rimasti i 2/3 posti rimanenti. Vorrei aggiungere, miei cari lettori, che Tzan in 2 settimane ha battuto a tappeto il paese per trovare le persone disposte a costituire la Pro Loco, quelle disposte a fare il consiglio direttivo e i collaboratori. Per questo motivo e perché riteneva assurdo considerare la Pro Loco un ente politico, ha declinato questa assurda proposta che gli avrebbe fatto perdere delle valide persone e dei validi collaboratori a discapito di alcuni figuranti marchiati dal leoncino rampante.
Le trattative sono proseguite per alcuni giorni fino ad arrivare ad una proposta molto più logica, visto che ci si doveva adeguare a questa politicizzazione, che prevedeva l’allargamento del consiglio direttivo ad 11 rappresentanti di cui 6 scelti tra il gruppo di Tzan e 5 messi dal comune. Ma è a questo punto che il nostro fanta political-thriller si complica. A quanto pare (voce ancora da verificare col diretto interessato) uno dei ragazzi che aveva dato la sua disponibilità ha misteriosamente chiamato uno dei futuri assessori di Chatillon, che per comodità chiameremo Mr 417, chiedendogli aiuto e voti per essere eletto in Pro Loco. Tenete presente, che l’insano gesto, è stato (forse) fatto senza aver partecipato alle riunioni, e senza sapere che la nostra organizzazione sarebbe stata completa ed articolata. Il risultato è stato la rottura dello pseudo accordo, al grido di: “VOI SIETE LA PRO LOCO DELLA MINORANZA… QUINDI NOI DOBBIAMO DIFENDERCI” (magari prima o poi qualcuno mi spiegherà da chi si dovevano difendere) e l’inevitabile raduno delle truppe cammellate per la votazione.
Ovviamente, con metodi degni di un’organizzazione criminale d’alto profilo, è partito il giro di telefonate intimidatorie degne di un regime autoritario degli anni ’30, il che ci ha provocato alcune defezioni. Nonostante ciò siamo, in estremis, riusciti a trovare altri 3 componenti ed, anche se con un po’ di amarezza, ci siamo presentati alla riunione. Appena entrati nella sala ci siamo subito resi conto di cosa stava succedendo. Abbiamo visto entrare, per contrastare il nostro gruppetto di 30/40 persone, tutto il consiglio comunale e quasi tutta la sezione dell’UV di Chatillon. Siamo ovviamente rimasti sbigottiti da questa mobilitazione politica; evidentemente un gruppo di 30 ragazzi, con l’unica colpa di non essere allineati, ha terrorizzato (inspiegabilmente) la nuova amministrazione comunale. Il “puzzo” di marcio impregnava tutta l’aria, era il classico odore della partitocrazia ammuffita, dell’oligarchia medioevale rosso nera. Fin da subito sono rimasto disgustato e la volontà di mandare tutti a quel paese era forte, ma, forse giustamente, per rispetto delle persone che erano venuti a sostenerci abbiamo deciso di cercare di portare in porto il nostro progetto.
La riunione è stata una vera e propria assurdità, svolta sotto la supervisione della Velona nostrana, che sta portando a termine la gestazione di 30 giorni per ottenere la pagnotta da assessore, e del santo patrono protettore degli statuti pre-stampati. Da subito sono emersi notevoli dubbi… la pro loco che si costituisce e nuova o vecchia??? Se è vecchia dov’è il vecchio statuto??? Se e nuova dov’è l’atto costitutivo??? Ovviamente a queste legittime perplessità su una fumosa costituzione, c’è stata la ribellione della servitù fomentata dall’assessore prezzemolo al grido: “noi siamo qui per votare, voi dove eravate quando noi ci alzavamo alle 5 per mettere giù i tavoli”. Si sarebbe potuto rispondere che le persone presenti avrebbero dovuto essere lì perché interessate alla Pro Loco, non per esprimere un voto indotto e soprattutto chiedere: “ma la Pro Loco è più di un anno che non esiste, perché solo ora si sono trovate quasi 200 persone interessate?”
Comunque, le perplessità non sono state prese in considerazione, a meno che non si voglia considerare seria la proposta di firmare il manifesto della convocazione della riunione come atto costitutivo, e si è proceduto alla costituzione di un’associazione di persone senza un atto costitutivo (costituzione a mio avviso illecita) e con l’approvazione di uno statuto gruviera a cui non sono state fatte modifiche perché le modifiche proposte non sono neanche state messe ai voti; ma d'altronde “Le carte non hanno importanza” (vedi dichiarazioni assessore Piccolo o piccolo Assessore… non ho ancora capito)
Ecco a voi 2 o 3 chicche dello statuto approvato, sul quale si è fondata la costituzione “illegittima” della Pro Loco e del suo consiglio direttivo:
Art 4.
Il patrimonio della pro loco è formato da: quote sociali annualmente stabilite dal Consiglio Direttivo nel bilancio di previsione da versare entro il ……… di ogni anno (quello che si sul dire un articolo col buco)

Art. 12 e Art. 7
Il Consiglio Direttivo è formato da un numero di 9 membri eletti a votazione segreta dall'Assemblea stessa.
L’ammissione a socio o la sua esclusione vengono deliberate dal consiglio direttivo della Pro Loco. 
(scusate ma come può l’assemblea votare un Consiglio che a suo volta deve accettare i soci dell’assemblea, se nessuno dei due organi esiste??? Non essendoci un atto costitutivo ci si deve conformare alle regole dello statuto, che in quanto tali dimostrano che nessuna elezione poteva essere fatta. Trovo, inoltre, molto grave che il Consiglio possa escludere un socio, ma a quanto pare la politica del terrore e permeata in ogni strato della nostra società.)
Art. 14
Il collegio dei probiviri (beh quest’articolo è stato tolto dallo statuto senza chiederlo a nessuno)
Art. 16
La Pro Loco deve depositare, entro 30 gg dalla propria costituzione, il proprio atto costitutivo….(ma l’atto costitutivo non è stato fatto!!!! Quindi che si deposita????)
La seconda parte della riunione ha visto il trionfo dell’approssimazione, infatti, si è proceduto alla votazione dei 9 partecipanti al consiglio direttivo; votazione svolta in totale assenza di regole e senza dare la possibilità ai candidati di spiegare i motivi della loro partecipazione e i loro progetti, diciamo che si è votato a scatola chiusa. Di un regolamento elettorale neanche l’ombra, di vidimazione delle schede neanche a parlarne, di controllo degli aventi diritto a votare non parliamone nemmeno; però il santo patrono di tutti gli statuti scaricati da internet ha eccepito la mancanza di cabine elettorali (no comment).
Ovviamente come da pronostico la sconfitta è stata netta, anche se una 50 di voti a testa siamo riusciti a prenderli, anche grazie ai pecoroni che seguendo alla ceca gli ordini del pastore non hanno notato la presenza di due coppie di fratelli e quindi scrivendo solo il cognome hanno fatto annullare una quantità pazzesca di voti. Tre di noi sono ugualmente riusciti ad entrare, uno perché ha pensato bene di prostituirsi all’intera comunità, facendo un doppio gioco degno del miglior Andreotti, l’altro perché e stato trascinato dal Padre padrone del comune per tenerlo buono e quieto e l’ultimo grazie è un mistero ancora irrisolto.
Ovviamente vista la pressione che è stata esercitata durante questa “costituzione” 2 dei nostri rappresentanti hanno chiesto le dimissioni, creando il rischio di dimissioni a catena, visto che dopo di loro due ci saremmo dimessi a cascata tutti gli altri ragazzi del gruppo Tzan; facendo, così, vacillare la neo “inesistente” Pro Loco. A causa di ciò l’amministrazione comunale ha innestato la retromarcia e con sprezzo dello statuto appena approvato ha proposto di allargare il consiglio ad 11, senza nessuna votazione, in modo da aumentare la presenza del nostro gruppo in consiglio. Di fronte a questa notizia il nostro “Generale” ha chiesto del tempo per pensare.
Ovviamente, e chi mi conosce bene lo sa, a questo giochino di potere non ci sarei mai stato, infatti, sin da subito ho fatto sapere che in qualunque caso mi sarei dimesso. Il mio ragionamento era basato su una serie di motivazioni ben specifiche, infatti, io ero disposto a lavorare col gruppo di persone che si era costituito, gruppo che si sarebbe potuto allargare fino a ricomprendere un notevole numero di persone, ma la condizione sine qua non sarebbe stata o tutti d’accordo o nessuno, proprio per rispettare la volontà del gruppo; ma non solo, io non avrei fatto mai, e ribadisco mai, l’operaio della porchetta per il comune; situazione immediatamente palesatasi con la richiesta strampalata da parte del comune di far partecipare la Pro Loco alla festività del patrono senza nessun tipo di organizzazione e soprattutto senza aver adempiuto alle necessarie pratiche burocratiche.
Ebbene di fronte a questo marasma non ho potuto fare altro se non il chiamarmi fuori, intendetemi bene, non l’ho fatto in base a nessuna ideologia politica o ad un mio presunto, forse neanche tanto presunto, egocentrismo; ma per il semplice fatto che io a fare lo spostatore di panchine non ci sto e che cominciare una “attività” in questo marasma è assolutamente impraticabile; non può altro che peggiorare. Forse sarò un azzecca-garbugli, ma io la ragiono così, non si può fare senza pensare, non si può dare un servizio senza stimarne i costi ed i ricavi, non si può intraprendere un’attività nella totale disorganizzazione senza sapere quali sono le scorte o le cose da comprare, non si può non controllare che tutte le norme sanitarie o di sicurezza siano rispettate, non si può iniziare un’attività senza un bilancio di previsione, ecc… potrei continuare per molto ad elencarvi le mancanze iniziali di questa Pro Loco.
Sia ben chiaro, non condanno chi ha voluto provare a realizzare lo stesso qualche cosa, ma nella maniera più assoluta non condivido. Non posso far altro che mettere in guardia i presunti volenterosi… “guardatevi intorno perché ad alcuni di voi il grande burattinaio ha già attaccato i fili ed gli integerrimi rimasti sono marcati a vista nel tentativo di riportarli a più miti consigli, o ancora meglio di accoglierli tra la grandi braccia della mamma unionista. State attenti e vigili perché i vostri intenti rischiano di essere ammaliati dall’illusione creata dal canto della sirena rollandeniana e finire per scontrarsi contro gli scogli della dura realtà”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazines