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Processo Vatileaks: sicuri che sia tutto ok?

Creato il 26 novembre 2015 da Cristiana

Ho conosciuto Emiliano Fittipaldi via mail dopo che aveva scritto un pezzo sui cosiddetti “renzomandati” e che mi nomimava (non era esattamente un articolo piacevole per me come potete immaginare).

Ci siamo scritti, ho scoperto un professionista corretto e un appassionato cittadino. Penso che questo processo (un processo a due giornalisti che scrivono un libro, cioè riportano notizie?) sia una follia e che il nostro Paese non dovrebbe concedere che uno Stato straniero processi due nostri concittadini, Fittipaldi e Nuzzi.

Non lo comprendo. Vorrei che qualcuno me lo spiegasse. Vorrei che il nostro governo, il presidente della repubblica intervenissero.

Scrive Emiliano Fittipaldi: “Ho deciso di comparire in questo processo per doveroso rispetto nei confronti di questo Tribunale che ha ritenuto di dovermi citare. Ma ritengo di dover esprimere la mia incredulità nel trovarmi ad essere imputato di fronte a giudici diversi da quelli del mio paese. In Italia la condotta che qui mi addebitate non sarebbe penalmente perseguibile. Perché voi non mi contestate di aver di aver pubblicato notizie false o diffamatorie, ma semplicemente di aver pubblicato notizie: un diritto garantito dalla Costituzione italiana e dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo”.

Qui, il racconto della giornata in Vaticano, a processo.


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