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Prodotti dimagranti in Fitoterapia

Creato il 03 febbraio 2016 da Informasalus @informasalus

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La fitoterapia può essere d'aiuto per dimagrire e restare in forma

Entrando in erboristeria ci si trova davanti a una vastissima ed eterogenea scelta di prodotti "dimagranti": capsule da assumere prima dei pasti, compresse da assumere dopo, flaconcini da diluire in acqua, bottiglioni da ingurgitare, bustine da sciogliere... Ce n'è per tutti i gusti: per chi vuole dimagrire sui fianchi, ma non sulle cosce, chi vuole diminuire il giro vita, ma non il giro busto, chi deve drenare, chi deve sgonfiare, rassodare, tirare...
Bene, con un po' di buon senso siamo tutti in grado di capire che fondamentalmente sono delle sciocchezze; ciononostante, il fatto che questi prodotti riempiano gli scaffali dei negozi e svuotino le tasche delle donne di tutte le età sta a significare che il mercato dei dimagranti muove grandi quantità di denaro e fa sì che le varie aziende studino continuamente nuovi prodotti con vesti accattivanti, per far leva sul desiderio comune della nostra società: essere in forma, rapidamente e senza sacrifici.
Non è necessario essere dei nutrizionisti per sapere che per essere in forma è importante seguire un'alimentazione equilibrata e varia, ricca di alimenti il più possibile freschi e cucinati in modo semplice e soprattutto è indispensabile dedicare almeno mezz'ora al giorno a una regolare attività fisica, con lo scopo di mantenersi tonici e di non rallentare il metabolismo, che, specie nel momento in cui si comincia una dieta ipocalorica, tende ad assumere un regime al "risparmio".
Prima di elencare le piante che possono essere di aiuto nel momento in cui si decida di seguire una dieta dimagrante, ovviamente consigliata da un dietologo e non dalla rivista del momento, ritengo opportuno descrivere a grandi linee il genere di prodotti che generalmente si trovano in commercio, per imparare a conoscerli ed evitarli, prodotti che generalmente sono costosi, inutili, spesso dannosi. Vediamo come e perché.
I rimedi di origine più o meno vegetale che compongono i dimagranti sono di quattro tipi, spesso presenti contemporaneamente nello stesso prodotto: lassativi, diuretici, inibitori dell'assorbimento intestinale, stimolanti del metabolismo.
I lassativi sono generalmente di tipo antracenico, cioè irritano la mucosa del colon, inducendo l'evacuazione. Sicuramente efficaci come lassativi (hanno però notevoli effetti collaterali provocando assuefazione e danni permanenti al colon, se l'assunzione è prolungata), sono del tutto inutili come dimagranti, visto che l'assorbimento avviene a livello di intestino tenue e non di colon. Rientrano generalmente nella composizione di questi prodotti perché l'intestino "vuoto" è generalmente accompagnato da una sensazione di "pancia piatta" e anche per ovviare a una stipsi che spesso interviene nel momento in cui si diminuisce l'introito di cibo.
I diuretici hanno lo scopo di aumentare l'eliminazione di liquidi, si urina di più e si ha la sensazione di sciogliersi e di dimagrire. In alcuni casi vengono usati diuretici irritanti come il glomerulo renale (uva ursina, ginepro), assolutamente da evitare, altre volte vengono usati diuretici molto più maneggevoli senza effetti dannosi sul rene. È da tenere in considerazione, tuttavia, che l'uso di diuretici deve essere accompagnato da un abbondante introito d'acqua e da un'eventuale integrazione di potassio e magnesio (naturalmente presenti in frutta e verdura).
Glucomannano, chitosano e tutto ciò che passa sotto il nome di inibitori dell'assorbimento (o più commercialmente "dimagrisci senza sacrifici"), sono polisaccaridi non digeribili con grande capacità di idratazione, che una volta nello stomaco, contribuiscono al suo riempimento raggiungendo prima la sensazione di sazietà e, una volta nell'intestino, avvolgono i vari frammenti del bolo alimentare impedendone l'attacco da parte degli enzimi digestivi e quindi limitandone l'assorbimento. Queste molecole di per sé non sono dannose, ma l'uso continuativo di polisaccaridi in prossimità dei pasti ha due tipi di effetti collaterali.

Il primo è la mancanza di selettività: queste molecole, una volta idratate avvolgono qualsiasi cosa senza selezionare le molecole utili da quelle in eccesso; la conseguenza è il mancato assorbimento di nutrienti indispensabili come vitamine, minerali, acidi grassi, amminoacidi, oltre che di eventuali farmaci o rimedi di altra natura che vengono assunti contemporaneamente.

Il secondo effetto collaterale è di natura psicologica; alimentarsi in modo corretto deve essere un'abitudine, un modo per imparare a gustare i pasti senza esagerare; usando questi prodotti invece, si tende a concedersi di tutto, sapendo che intanto non si ingrassa. Generalmente si ha esattamente l'effetto opposto visto che si supera spesso la capacità di assorbimento del prodotto assunto.
Passiamo infine agli stimolanti del metabolismo: fucus, arancio amaro, caffè, tè verde, guaranà... questi ultimi caratterizzati dalla presenza di caffeina con attività simpaticomimetica, il primo stimolante l'attività tiroidea, il secondo stimolante la lipolisi; senza entrare nello specifico di ogni singola pianta e dell'attività specifica dei principi attivi contenuti, andiamo direttamente a spiegare gli effetti negativi conseguenti.
Il metabolismo basale è un equilibrio individuale fisiologicamente regolato dal sistema nervoso vegetativo ed endocrino ed è la conseguenza di una "ragionata" considerazione dell'organismo nel suo insieme come patrimonio genetico e abitudini di vita. È un segnapassi accuratamente tarato e, se stimolato, generalmente risponde nell'immediato con un'accelerazione, ma poco dopo con un rallentamento di compenso.
Spesso questo rallentamento è di lunga durata, a volte addirittura permanente. Ad esempio, una tiroide costretta a lavorare sopra le righe per un certo periodo, tenderà poi a un ipotiroidismo spesso definitivo. Questo perché il nostro sistema nervoso vegetativo, a cui presiede l'ipotalamo, che poi tramite l'ipofisi regola le varie ghiandole endocrine, ha il continuo controllo di tutto l'organismo e regola il metabolismo in base alla disponibilità di nutrienti, alle abitudini quotidiane, allo stile di vita individuale; alterare grossolanamente con uno stimolante questo sofisticato equilibrio equivarrebbe a manomettere il delicato e complesso meccanismo di un orologio svizzero con l'intenzione di farlo correre più veloce.
Oltre a questi danni molto gravi e a lungo termine, che purtroppo spesso derivano dall'assunzione di questo tipo di rimedi, se ne hanno altri, che però generalmente sono di breve durata e svaniscono con l'interruzione dell'assunzione: tachicardia, palpitazioni, extrasistoli, aumento della pressione arteriosa, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione. Da non dimenticare è che il danno ossidativo (in parole più semplici l'invecchiamento) è direttamente proporzionale al metabolismo. Quanto più rapido è il metabolismo, tanto più elevato è il danno ossidativo.
Detto questo, diventa ancora più chiaro quanto già esposto e quanto già ci suggerisce il comune buon senso: occorrono alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, calorie in entrata leggermente inferiori alle calorie spese, dimagrimento graduale e seguito da personale competente, specie se il sovrappeso supera i cinque, sei chili.
E la Fitoterapia può essere d'aiuto? Sì, in due modi principalmente. Nel momento in cui si utilizzano i grassi immagazzinati, il fegato deve lavorare più del solito per ossidarli completamente, inoltre insieme ai grassi vengono mobilizzate anche molte tossine liposolubili stoccate nel tessuto adiposo. Per sostenere il fegato nel suo metabolismo e nel suo lavoro di eliminazione o neutralizzazione delle tossine sono utili tutti i rimedi di sostegno epatico, in particolare Rosmarino TM per l'attività di drenaggio e antiossidante, Rosmarino MG come drenante epatico e disintossicante di tutto l'organismo, Curcuma ES o EF con attività antiossidante, di drenaggio biliare, e di sostegno nel metabolismo del colesterolo.
Per lo stesso motivo è bene utilizzare un drenante linfatico come Betulla verrucosa linfa, Betulla verrucosa gemme o Betulla pubescens gemme, specie nelle persone "linfatiche" e con tendenza a edemi diffusi.
Diuretici più marcati come Pilosella TM o Betulla verrucosa TM non sono particolarmente indicati per quanto detto sopra, a meno che non ci sia una forte ritenzione idrica; in questo caso una pianta diuretica può essere indicata, dopo aver escluso eventuali problemi al rene che potrebbero essere la causa della ritenzione idrica.
Se si è afflitti dalla cosiddetta "fame nervosa", infine, tutti i consigli elencati sopra potrebbero non essere di nessuna utilità, visto che il problema riguarda la sfera psicoemotiva e non solo quella fisica. Escludendo i disturbi alimentari, quali anoressia e bulimia di competenza psicologica, tutte le forme di iperfagia rivolta soprattutto a carboidrati e aggravate da situazioni stressanti, preoccupazioni, sindrome premestruale ecc. Traggono di solito giovamento dai classici rimedi che aiutano a modulare le risposte organiche allo stress, come l'oligoelemento diatesico Manganese-Cobalto (Mn-Co), come regolatore delle distonie da stress cronico e da Fico gemme MG, come grande rimedio armonizzatore del ritmo, in questo caso fame-sazietà.
Bibliografia
Bottaccioli F., Psiconeuroimmunologia, Red Edizioni, Como, 1995.
Campanini E., Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, Tecniche nuove, Milano, 1998. Margini E., Malesi Bini L., Mariotti Lippi M., Manuale di botanica farmaceutica, PICCIN, Padova, 2006.
Nicoletti M., Botanica farmaceutica, Edizioni SES, Napoli, 2007.
Piterà F., Compendio di gemmoterapia clinica, De Ferrari Editore, Genova, 1996.
Rossi M., Tinture madri in Fitoterapia, Studio Edizioni, Milano, 1999.
Tratto da "Curarsi con la Naturopatia vol.3" di Catia Trevisani


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