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Prof Ted Carrick – Chiropratico Neurologo Funzionale

Creato il 18 maggio 2012 da Lucavannetiello

Il Prof Carrick è un Chiropratico Neurologo. Anzi è di più, perché ha incarnato la Neurologia Funzionale. il Carrick Institute ha aperto forse il più importante centro di Neurologia Funzionale del mondo. Qui potete vedere (in inglese) un video dall’istituto presso la Life University Marietta.

Lo scorso mese gli ho fatto qualche domanda, con il senno di poi gli avrei chiesto anche altre cose, ma è stata la prima intervista che faccio per il blog e poi ho una certa genuina riverenza.

:)

D: Prof. Carrick, chiropratico-neurologo. Qual è la differenza tra neurologia funzionale e neurologia classica?

R: La neurologia classica è ciò che tutti noi esercitiamo. Identifichiamo dove è localizzato il problema nel sistema nervoso e facciamo qualcosa per risolverlo sia che bisogna intervenire chirurgicamente o facendo qualche altra cosa. La neurologia funzionale va oltre questo campo nel quale affrontare un problema di tipo patologico ma si prefigge di massimizzare la funzionalità umana o neurologica : il modo con cui si elaborano i pensieri, si digerisce il cibo. In questo modo l’approccio neurologico-funzionale può essere usato in soggetti che non hanno un problema neurologico o facciamo cose che miglioreranno al massimo le funzioni del cervello.

D: quello che abbiamo imparato nelle passate decadi di ricerca promette qualcosa in termini di prevenzione rispetto alle malattie neuro-degenerative?

R: Le malattie neuro-degenerative sono una cosa reale. All’età di 60 aa l’80% di noi avrà in qualche misura aspetti neuro-degenerativi. c’è molta ricerca specifica sulla protezione da malattie neuro-degenerative che noi chiamiamo neuro-protezione. Sappiamo che non ci sono pillole in giro per questo. Non ci sono erbe o pozioni magiche. Sappiamo che l’esercizio fisico sembra essere protettivo e molte cose che coinvolgono diversi tipi di esercizi. Ci sono esperimenti sui ratti,in alcuni io sono direttamente coinvolto, dove abbiamo creato malattie neuro-degenerative e applichiamo tecniche di neurologia funzionale per vedere se possiamo cambiare l’espressione della malattia o invertirla e ci sono alcuni risultati molto promettenti. nell’uomo, ovviamente noi visitiamo persone, non abbiamo esperienze a lungo termine; non sappiamo se stiamo facendo qualcosa di neuro protettivo. Se ad esempio vediamo un paziente, e magari questo non svilupperà mai una malattia neuro-degenerativa ma non sappiamo se è conseguenza di ciò che gli abbiamo fatto per aiutarli o se non avrebbero comunque sviluppato la malattia. Tuttavia pensiamo che ciò che facciamo abbia la probabilità di essere neuro-protettivo, ma questi sono studi di 40-50 aa e saranno pubblicati dopo che molti di noi saranno già andati.

D: Quale è il ruolo della neurologia funzionale in riabilitazione? la neurologia classica riabilita solo i pazienti che hanno avuto un ictus o con malattie neurologiche in un certo modo avanzate. La neurologia funzionale come si inserisce?

R: Quando prendiamo in considerazione un approccio neurologico, di neurologia funzionale possiamo eseguire procedure di riabilitazione o interventi che non sono proprio riabilitativi. Possiamo fare interventi che non sono orientati a recuperare le conseguenze di un trauma ma a rendere migliori le funzioni umane.

Tutti noi abbiamo alcune punti di forza e debolezze. Identifichiamo quali esse siano per aumentare i punti di forza e diminuire i punti di debolezza. Utilizziamo un’ampia gamma di attività; sia cose che è il dottore esegue sia cose che il paziente può fare da solo. In genere non passiamo tantissimo tempo con il paziente. una persona può fare da solo per 3-4 minuti ogni ora qualcosa che possa avere una conseguenza sulla propria salute e sulla propria funzione neurologica generale.

D: Quanto lo stile di vita e le attività quotidiane possono modificare il cervello, il sistema nervoso centrale?

R: Beh, Il nostro cervello è la conseguenza del nostro ambiente, quindi possono esserci alcune cose che noi raccomandiamo di fare, per esempio dormire a sufficienza, non trovarsi in situazioni stressanti, mangiare cibo adeguato, esercitarsi giornalmente. Ma a volte questi suggerimenti hanno poco effetto in persone che non riescono a seguirli. Quindi ad esempio c’è un riflesso (neurologico) che magari è un po’ compromesso e non nella norma e quindi si ha bisogno di procedure che vengono fatte insieme al proprio dottore. In generale siamo in grado di dare alle persone un buon tipo di formazione e di informazione: lavarsi adeguatamente le mani, cose semplici, di buon senso e cose precise che sono specifiche per ogni paziente.

Ciascun individuo ha un cervello diverso, a ciascuno di noi piacciono cose diverse, e i nostri trattamenti sono differenti per ciascun soggetto. Quindi per noi è molto importante eseguire un esame fisico di un soggetto e poi prescrivere qualcosa di specifico per quel soggetto, qualcosa che magari qualcun altro non avrebbe mai fatto.

D: Lei fa questo da 30 aa e nella nostra professione lei è famoso per il tipo e la qualità del suo lavoro e dei risultati. Come mai solo ora sta avendo copertura mediatica? Voglio dire sembra sempre che ci vogliono decenni prima importanti applicazioni della ricerca possano essere a beneficio di tutti, della popolazione generale?

R: Ci sono alcune cose vere e alcune non vere. Noi per decenni abbiamo ricevuto grossa attenzione, ma in generale non rilascio interviste o altre cose per questioni di tempo.

Hanno fatto su di noi un documentario sulla PBS circa 10-15 aa fa e negli ultimi 30 aa abbiamo avuto molte richieste. Il motivo per cui abbiamo più attenzione dai media globalmente, in tutto il mondo, ora è perché abbiamo creato un grosso centro di neurologia funzionale una grossa università negli Stati Uniti e come conseguenza di ciò stiamo dando più interviste alla stampa rispetto a prima che non ne rilasciavamo.

D: Come è finanziata la sua ricerca? Dai pazienti, donazioni private, finanziamenti pubblici?

R: La maggior parte della ricerca è stata finanziata da me, dal mio Istituto e abbiamo anche borse si studio del Governo, borse di studio da associazioni, donazioni da persone destinate alle nostre ricerche, il nostro istituto di ricerca è catalogato dal nostro Governo, quindi le donazioni a noi sono deducibili dalle tasse. Ci vengono inviati molte donazioni da Hollywood, dall’ambiente dei Music Awards, dal medio oriente e da altre parti. Ovviamente abbiamo sempre bisogno di più, più fondi riusciamo ad avere e più ricerca riusciamo a fare.

D: Da vegetariano scrivo, discuto e promuovo il vegetarianesimo. Abbiamo scambiato due chiacchiere prima, lei ha un’opinione diversa, può ripetere qual è il suo punto di vista sul vegetarianesimo.

R: Essere vegetariani non è una cattiva cosa finché viene fatta bene; ma è un po’ più difficile assumere tutti i nutrienti di cui si ha bisogno senza educazione e senza assistenza, quando si è vegetariani. E’ più facile ingerire proteine animali che sono prontamente disponibili. Dipende anche da dove ci si trova, se si ha la possibilità di trovare cibo biologico. Alcuni vegetariani rendono un terribile disservizio a se stessi se mangiano foglie che sono state coltivate con pesticidi o manipolazioni genetiche, inoltre è più costoso comprare cibo organico.

Sappiamo che il genere umano, i primi uomini, pre Neanderthal prima dell’Homo Sapiens, prima aveva l’intestino molto lungo. Se consideriamo gli animali vegetariani hanno bisogno di intestini molto lunghi, alcuni hanno più di uno stomaco per digerire. Con lo sviluppo del genere umano e l’introduzione del la carne il cervello è aumentato in volume ed è diminuita la lunghezza dell’intestino così che la dieta carnivora sia più facile da digerire. La carne è una ottima fonte di proteine. Si può essere vegetariano ed essere in salute finché si riesce a mangiare le sostanze giuste, il problema è quello di introdurre le proteine giuste e i giusti aminoacidi. Penso che le persone che davvero sono attratte da questo tipo di stile di vita (vegetariano) abbiano bisogno di consultarsi e avere assistenza da parte di qualcuno che ne capisce, non credo che sia facile per una persona media.

D. Sto seguendo questo programma con voi in cui vengono visitati numerosi pazienti dal vivo. È una esperienza eccellente per me.

R: Il nostro programma accademico è un programma clinico accreditato. Parliamo di cose che sono scritte nei libri, (la ricerca scientifica che lo supporta). Ma è più importante per noi prendere le informazioni dai libri e applicarle ai pazienti che ne hanno bisogno.

Ai nostri corsi ci sono pazienti dal vivo così che il dottore può partecipare alla terapia e i pazienti che vediamo vengo davvero da tutto il mondo. In genere hanno problemi molto seri, sono stati ovunque prima di arrivare a noi. Noi riusciamo con successo a cambiare le loro vite. Inoltre i dottori che partecipano imparano cose che non avevano visto prima, così possano aiutare un po’ meglio le persone e realmente servire il genere umano. Significa che ne vale la pena per noi e ai pazienti non importa di essere visitati davanti a tutti e la cosa potrà aiutare altri.

Grazie di tutto.


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