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Profughi siriani anche in riva al lago d’Iseo, a Sulzano? Un albergo e Legambiente pronti ad accogliere

Creato il 10 agosto 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Un albergo di Sulzano ha confermato la propria disponibilità ad accogliere dieci profughi siriani. La Prefettura di Brescia dal canto proprio sta ancora organizzando una risposta complessiva all’arrivo di 268 profughi, dato comunicato ieri poco dopo le 13. L’accoglienza offerta ai profuhi, che ne hanno diritto per un periodo limitato, è stata articolata in modo traversale, emettendo cioè un bando rivolto alle strutture ricettive, senza passare per gli enti locali, che per motivi politici o economici possono dire di no, anche se i richiedenti asilo fuggono da una guerra. Dire di no può servire a raccogliere consenso tra quella parte di popolazione meno ospitale. Se però i profughi, dopo il periodo di asilo, scelgono di stabilirsi e hanno la possibilità di lavorare, semplicemente aiutano anche il Pil e giovano all’economia. Lo scrivo perché notizie che dovrebbero essere ricondotte ai diritti umani spesso sono ridotte agli effetti sull’andamento dell’economia.
Legambiente da parte propria offre a chi trova rifugio da una guerra arrivando a Sulzano la possibilità di rendersi utile e inserirsi nel tessuto sociale gradualmente, partecipando alle proprie campagne, come Puliamo il mondo.
Il numero di lavoratori attivi, se i siriani lo diverranno, mentre finché sono solo profughi non sono tenuti a lavorare, è uno dei fattori positivi dell’economia. L’eventuale aumento di persone che svolgono attività di volontariato, ecologico, sociale o d’altro genere, non sarebbe che positivo.


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