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Programmi dei movimenti a confronto

Creato il 14 febbraio 2013 da Controcorrente

Confrontare i programmi dei partiti potrebbe essere molto utile.Qui mi sono limitato a quello da noi elaborato e quello dei due movimenti principali :quello del M5S e quello di Rivoluzione civile. Non l'ho fatto per una questione di merito,considerato che quello di Rivoluzione civile è in via di perfezionamento, quello del M5S,sicuramente il più ampio e dettagliato  è stato  già da tempo costruito attraverso le proposte dei cittadini. che  il nostro, ovviamente, è solo  quello di una piccola associazione di cittadini che ha cercato di  sintetizzare alcune delle proposte  che riteneva migliori in rete. L'intento è invece quello di vedere se sia possibile operare una sintesi prendendo il meglio delle idee che ogni gruppo o movimento ha espresso.Dunque uno strumento di lavoro utile, per chi voglia attingervi. Nei prossimi giorni aggiungero' quello di SEL e del PD,per restare nell'ambito della sinistra italiana.
pROGRAMMI DEI MOVIMENTI  A CONFRONTO

IL NOSTRO PROGRAMMA
ECONOMIARiduzione diretta del debito pubblico ,   attraverso:
- Patrimoniale sui beni dei super-ricchi(ricordo che detengono capitali pari al triplo del nostro debito) programmando , anche con accordi Europei, un sistema di individuazione di detti beni , paradisi fiscali e loro tassazione(ricordo che si tratta di ben 21000 miliardi di euro)...
-tassazione  transazioni finanziarie ed altri strumenti atti a bloccare la speculazione finanziaria.
-dismissioni nel tempo del patrimonio pubblico inutile( valutato circa 700 miliardi di euro)-eventuale  vendita di parte delle riserve auree (sono le seconde al mondo per consistenza:130 miliardi circa)-tagli alla spesa inutile,-tassazione  dei capitali evasi (Svizzera ecc) con accordi internazionali( ricavo  previsto circa 40 miliardi di euro)
- diminuzione per imprese e fasce sociali più deboli della tassazione
- sburocratizzazione radicale per consentire in tempi rapidi, la creazione di imprese ed attrarre investimenti.
 -nazionalizzazione di alcune banche (per favorire il supporto di denaro alle imprese che oggi si vedono negare ogni finanziamento)
 -revisione radicale  della riforma pensionistica Fornero  rendendola piu’ graduale e con particolare riguardo agli esodati e supergradoni  eccessivi ,classe 52 e degli insegnanti che dovevano andare in pensione e  penalizzati  di 6-7 anni in più(al contrario dei privati) ,finendo l’anno scolastico  ad agosto e non a gennaio (in tal modo si darebbe piu’ fiducia ai colpiti , si creerebbe  un supporto ulteriore di ammortizzatore sociale per i giovani, si libererebbero molti posti di lavoro).
-Potenziamento dei finanziamenti per la ricerca , scuola pubblica e cultura.
-Piano straordinario per la valorizzazione del patrimonio artistico ,e paesaggistico Italiano  per rilanciare il turismo e produrre entrate.
-Promozione dell'occupazione giovanile, cancellazione delle modifiche all'articolo 18, politica per il lavoro, 
-liberalizzazioni piu’ coraggiose estese anche a Lobby non toccate.
-drastica diminuzione di stipendi e pensioni d’oro di manager pubblici e privati.
-ritiro dalle imprese belliche e diminuzione spese militari ed armamenti  ( con ulteriori risparmi)
-abolizione delle province ed enti inutili
-piano organico sulle energie rinnovabili ed alternative.
-federalismo solidale
-sperimentazione di alcune forme di autogestione  operaia delle imprese in crisi ed in via di chiusura attraverso la loro nazionalizzazione .
Tutto ciò consentirebbe una redistribuzione delle ricchezze ed il rilancio del paese.
RIFORME GIURIDICO-ISTITUZIONALI E SOCIALI:
-Riforma elettorale seria che consenta ai cittadini di scegliere prima leader ,  coalizioni  ed ovviamente i candidati.
-Profonda riforma delle regole parlamentari ed istituzionali ad es istituendo il referendum propositivo ecc.
-Abolizione di privilegi, finanziamento pubblico ai partiti, della possibilità di cambi di casacca trasformismi vari pena l’espulsione dei parlamentari ,diminuzione radicale del numero parlamentari e costi della politica, esclusione degli inquisiti dal parlamento ed abolizione dell’immunità parlamentare  ecc.
-legge sul conflitto di interessi, riforma della informazione e della tv con l'uscita dei partiti dalla RAI e regole di par condicio e rappresentanza di tutte le espressioni culturali e politiche sui media.-una legge che impedisca ai politici di candidarsi per più di due-tre legislature (ricambio generazionale )
-istituzione di strumenti di controllo sulla politica utilizzando la rete con la creazione di spazi appositi dove ogni partito possa dialogare con la base )-riforma della giustizia nel senso di dare piu' strumenti  ai magistrati per processi ed indagini rapide ed efficaci.
-Potenziamento degli  strumenti unificati di partecipazione in rete( attraverso un progetto unitario ed organico con un modello unico a livello locale e centrale :forum,blog,piattaforme proposta e voto, da parte dei cittadini per favorire la pratica reale  democrazia liquida,  con la creazione di giornali e riviste costituite da associazioni di blogger indipendenti ed autogestite dai cittadini con competenze.
In Europa :
-ricontrattazione , sotto minaccia di una uscita dall'euro, dell'assurdo vincolo del pareggio di bilancio , euro-bond, Banca centrale europea pubblica sul modello americano ,costruzione di una politica per una europa dei popoli e non della finanza e poteri forti.
IL PROGRAMMA DI RIVOLUZIONE CIVILE
Per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie.Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi pagati. Accanto al Pildeve nascere un indicatore che misuri il benessere sociale e ambientale;Per la legalità e una nuova politica antimafiache abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento deireati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico;Per la laicità e le libertà.Affermiamo la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione della persona. Siamo per una cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere. Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti;Per il lavoro. Non vogliamo più donne e uomini precari.Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;Per le piccole e medie imprese, le attività artigianali e agricole.Deve partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy;Per l’ambiente.Va cambiato l’attuale modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va valorizzata l’agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;Per l’uguaglianza e i diritti sociali.Vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a partire dalla questione degli “esodati”;Per la conoscenza, la cultura, un’informazione libera.Affermiamo il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo portare l’obbligo scolastico a 18 anni. Vanno ritirate le riforme Gelmini e il blocco degli organici imposto dalle ultime leggi finanziarie. E’ necessario accantonare definitivamente qualsiasi progetto di privatizzazione del sistema di istruzione e stabilizzare il personale precario. Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico, come afferma l’art. 9 della Costituzione. Vogliamo una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese;Per la pace e il disarmo.Va ricondotta la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate in missioni di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e l’Europa deve svolgere un’azione di pace e disarmo in particolare nell’area mediterranea. Va abrogata la riforma Monti delle Forze Armate, vanno tagliate le spese militari a partire dall’acquisto dei cacciabombardieri F35 e di tutti i nuovi armamenti.Per una nuova questione morale ed un’altra politica.Vogliamo l’incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.
IL PROGRAMMA DEL M5S
L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente.Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.
STATO E CITTADINI 
• Abolizione delle province• Abolizione dei rimborsi elettorali• Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti   • Abolizione del Lodo Alfano • Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica• Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo• Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato• Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali• Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato)• Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati• Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web, come già avviene per Camera e Senato• Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action• Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum• Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa popolare• Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziariaSTATO E CITTADINI     Se venisse applicata rigorosamente la legge 10/91, per riscaldare gli edifici si consumerebbero 14 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno. In realtà se ne consumano di più. Dal 2002 la legge tedesca, e più di recente la normativa in vigore nella Provincia di Bolzano, fissano a 7 litri di gasolio, o metri cubi di metano, al metro quadrato calpestabile all’anno il consumo massimo consentito nel riscaldamento ambienti. Meno della metà del consumo medio italiano. Utilizzando l’etichettatura in vigore negli elettrodomestici, nella Provincia di Bolzano questo livello corrisponde alla classe C, mentre alla classe B corrisponde a un consumo non superiore a 5 litri di gasolio, o metri cubi di metano, e alla classe A un consumo non superiore a 3 litri di gasolio, o metri cubi di metano,  al metro quadrato all’anno. Nel riscaldamento degli ambienti,una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, anche per evitare le sanzioni economiche previste dal trattato di Kyoto nei confronti dei Paesi inadempienti, deve articolarsi  nei seguenti punti:• Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici• Definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti• Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti• Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava   ENERGIA      • Elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri Paesi europei.Il rendimento medio delle centrali termoelettriche dell’Enel si attesta intorno al 38%. Lo standard con cui si costruiscono le centrali di nuova generazione, i cicli combinati, è del 55/60%. La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, consente di utilizzare il potenziale energetico del combustibile fino al 97%. Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente, sia per gli effetti devastanti sugli ambienti, sia perché accelerano l’esaurimento delle risorse fossili, sia perché comportano un loro accaparramento da parte dei Paesi ricchi a danno dei Paesi poveri. Non è accettabile di per sé togliere il necessario a chi ne ha bisogno, ma se poi si spreca, è inconcepibile. Per accrescere l’offerta di energia elettrica non è necessario costruire nuove centrali, di nessun tipo. La prima cosa da fare è accrescere l’efficienza e ridurre gli sprechi delle centrali esistenti, accrescendo al contempo l’efficienza con cui l’energia prodotta viene utilizzata dalle utenze (lampade, elettrodomestici, condizionatori e macchinari industriali). Solo in seguito, se l’offerta di energia sarà ancora carente, si potrà decidere di costruire nuovi impianti di generazione elettrica. Nella produzione di energia elettrica e termica, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2 anche accrescendo l’offerta, deve articolarsi nei seguenti punti:• Potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri com-merciali, industrie con processi che utilizzano calore tecnologico, centri sportivi ecc.     ENERGIA      • Estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti di micro-cogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti rinnovabili e alla micro-cogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai kW riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote• Applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica, anche in considerazione dell’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che essi comportano• Eliminazione degli incentivi previsti dal CIP6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili• Legalizzazione e incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò• Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare le biomasse vergini, in piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo, con un controllo rigoroso del legno proveniente da raccolte differenziate ed esclu-dendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale• Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.   INFORMAZIONE   L’informazione è uno dei fondamenti della democrazia e della sopravvivenza individuale. Se il controllo dell’informazione è concentrato in pochi attori, inevitabilmente si manifestano derive antidemocratiche. Se l’informazione ha come riferimenti i soggetti economici e non il cittadino, gli interessi delle multinazionali e dei gruppi di potere economico prevalgono sugli interessi del singolo. L’informazione quindi è alla base di qualunque altra area di interesse sociale. Il cittadino non informato o disinformato non può decidere, non può scegliere. Assume un ruolo di consumatore e di elettore passivo, escluso dalle scelte che lo riguardano.Le proposte:• Cittadinanza digitale per nascita, accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche• Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%• Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni• Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui ricavi agli assegnatari di frequenze televisive• Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%• Abolizione dell’Ordine dei giornalisti• Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici• Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale,indipendente dai partiti• Abolizione della legge Gasparri• Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale      RETI• Statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia, e l’impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi ad ogni operatore telefonico• Introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete• Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa• Allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee• Tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo soggetto economico privato• Riduzione del tempo di decorrenza della proprietà intellettuale a 20 anni• Abolizione della legge Urbani sul copyright• Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali• Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in anticipo in via cautelare all’atto della querela)
• Introduzione della class action• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa• Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate• Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate• Abolizione della legge Biagi• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno• Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale• Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite• Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati• Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)• Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato• Abolizione delle stock option• Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato• Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari   ECONOMIA   • Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa• Favorire le produzioni locali• Sostenere le società no profit• Sussidio di disoccupazione garantito• Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia).   TRASPORTI     • Disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle aree urbane• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana• Istituzione di spazi condominiali per il parcheggio delle biciclette• Istituzione dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane• Introduzione di una forte tassazione per l’ingresso nei centri storici di automobili private con un solo occupante a bordo• Potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e dei mezzi pubblici a uso individuale (car sharing) con motori elettrici alimentati da reti   • Blocco immediato del Ponte sullo Stretto    • Blocco immediato della Tav in Val di Susa• Proibizione di costruzione di nuovi parcheggi nelle aree urbane• Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo• Copertura dell’intero Paese con la banda larga• Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro• Sistema di collegamenti efficienti tra diverse forme di trasporto pubblici• Incentivazione di strutture di accoglienza per uffici dislocati sul territorio collegati a Internet• Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio• Corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane• Piano di mobilità per i disabili obbligatorio a livello comunale.   SALUTE   L’Italia è uno dei pochi Paesi con un sistema sanitario pubblico ad accesso universali. Due fatti però stanno minando alle basi l’universalità e l’omogeneità del Servizio Sanitario Nazionale: la devolution, che affida alle Regioni l’assistenza sanitaria e il suo finanziamento e accentua le differenze territoriali, e la sanità privata che sottrae risorse e talenti al pubblico. Si tende inoltre ad organizzare la Sanità come un’azienda e a far prevalere gli obiettivi economici rispetto a quelli di salute e di qualità dei servizi.GRATUITÀ DELLE CURE ED EQUITÀ DI ACCESSO• Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e gratuito• Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali• Monitorare e correggere gli effetti della devolution sull’equità d’accesso alla SanitàFARMACI• Promuovere l’uso di farmaci generici e fuori brevetto, equivalenti e meno costosi rispetto ai farmaci “di marca” (che in Italia costano spesso di più che all’estero) e più sicuri rispetto ai prodotti di recente approvazione• Prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche delle singole specialità (come avviene ad esempio in Gran Bretagna)• Programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei farmaci, sui loro rischi e benefici• Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute (operando sui fattori di rischio e di protezione delle malattie) e l’automedicazione semplice• Informare sulla prevenzione primaria (alimentazione sana, attività fisica, astensione dal fumo) e sui limiti della prevenzione secondaria (screening, diagnosi precoce, medicina predittiva), ridimensionandone la portata, perché spesso risponde a logiche commerciali• Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali (tassi di successo, mortalità, volume dei casi trattati ecc.) di pubblico dominioMEDICI• Proibire gli incentivi economici agli informatori “SCIENTIFICI” sulle vendite dei farmaci• Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in strutture pubbliche di Operare nel privato • Incentivazione della permanenza dei medici nel pubblico, legandola al merito con tetti massimi alle tariffe richieste in sede privata• Criteri di trasparenza e di merito nella promozione dei primariORGANIZZAZIONE • Liste di attesa pubbliche e on line• Istituzione di centri unici di prenotazione on line• Convenzioni con le strutture private rese pubbliche e on line• Investire sui consultori familiari• Limitare l’influenza dei direttori generali nelle ASL e negli ospedali attraverso la reintroduzione dei consigli di amministrazione   LOTTA PER IL DOLORE• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e simili)RICERCA• Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica• Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare• Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legatealle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti• Promuovere la ricerca sulle malattie rare e spesare le cure all’estero in assenza di strutture nazionali• Introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell’OMS, a livello di Governo centrale e regionale, la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, in particolare per i settori dei trasporti, dell’urbanistica, dell’ambiente, del lavoro e dell’educazione
AMMINISTRATORI PUBBLICI• Eliminazione degli inceneritori• Introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori pubblici (ministri, presidenti di Regione, sindaci, assessori).      ISTRUZIONE   • Abolizione della legge Gelmini• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo• Abolizione del valore legale dei titoli di studio• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri(obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza)• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie• Investimenti nella ricerca universitaria• Insegnamento a distanza via Internet• Integrazione Università/Aziende• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti



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