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Pronti, specchio e via! Verso il JWST

Creato il 27 novembre 2015 da Media Inaf
Un ingegnere del Goddard Space Flight Center della NASA al lavoro per installare il primo specchio di JWST. Crediti: NASA/Chris Gunn

Un ingegnere del Goddard Space Flight Center della NASA al lavoro per installare il primo specchio di JWST. Crediti: NASA/Chris Gunn



NASA, CSA (l’Agenzia spaziale Canadese) ed ESA (l’Agenzia spaziale europea) prevedono di mandare in orbita il James Webb Space Telescope (JWST) entro il 2018 e sarà l’erede dell’Hubble Space Telescope (HST), che – ancora perfettamente funzionante – continuerà a funzionare almeno fino al 2020, sovrapponendosi per qualche anno al suo atteso successore. In queste ore la NASA ha portato a termine l’installazione del primo degli specchi di volo, per la precisione 18, presso la clean room del Goddard Space Flight Center della NASA, nel Maryland. Gli ingegneri hanno utilizzato l’aiuto meccanico un braccio robotico per facilitare le operazioni di manovra e montaggio dei segmenti esagonali, ognuno dei quali misura 1,3 metri e pesa circa 40 chili. Insieme, questi specchi formeranno un unico grande specchio di 6,5 metri di larghezza (cioè quasi tre volte più grande di quello di HST). L’installazione verrà completata a inizio del 2016 e JWST sarà 100 volte più potente di Hubble..

«Il telescopio spaziale James Webb sarà l’osservatorio astronomico più importante del prossimo decennio», ha dichiarato John Grunsfeld, astronauta dirigente presso il Science Mission Directorate della NASA a Washington. JWST opererà nell’infrarosso con gli strumenti NIRCam, NIRSpec, MIRI e FGS/NIRISS. I principali obiettivi scientifici riguardano lo studio della Prima luce e dell’epoca di reionizzazione dell’Universo, la formazione delle galassie, la nascita delle stelle e dei sistemi protoplanetari, dei sistemi planetari e l’origine della vita. Bill Ochs, project manager di JWST, ha detto: «Questa installazione non solo rappresenta un altro passo in avanti verso le magnifiche scoperte a venire che realizzerà Webb, ma anche il culmine di molti anni di lavoro».

I 18 segmenti di specchio verranno ripiegati nella parte posteriore del telescopio in fase di volo nel vettore di lancio. Una volta in orbita, gli specchi verranno riportati in posizione. Gli specchi sono stati realizzati in berillio ultraleggero, scelto per le sue proprietà termiche e meccaniche a temperature criogeniche (tra -406 e -343 gradi Fahrenheit). La particolarità del Webb è che tutti gli specchi sono ricoperti d’oro, invece che d’allumino come negli specchi classici utilizzati dai telescopi ottici: l’oro riflette la radiazione infrarossa in maniera più efficacie. La più grande caratteristica del telescopio è un parasole a 5 strati della grandezza di un campo da tennis che attenua il calore del Sole di un milione di volte. Per portare a termine le diverse indagini scientifiche, gli specchi devono rimanere allineati con precisione millimetrica, anzi nanometrica: durante il funzionamento il backplane non deve muoversi di più di 38 nanometri, circa un millesimo del diametro di un capello umano.

Crediti: NASA/Chris Gunn
Crediti: NASA/Chris Gunn

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Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni


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