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Pronto un bunker: povero Mr. B.

Creato il 21 luglio 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Pronto un bunker: povero Mr. B.

I tifosi dei Milan a Milanello

“Che estate di merda!”, ha detto Silvio a 2232 e Sandro Bondi che gli versavano una cedrata. La situazione è nera, il barometro punta decisamente sulla “tempesta”, e il gradimento del presidente del Consiglio scende di colpo di 14 punti percentuale. Se ne stanno accorgendo, ed era ora, anche i suoi elettori più incalliti, quelli che lo paragonano a Padre Pio, quelli che lo vedono come il nuovo Dux, quelle che pensano di risolvere con una ciulatina i problemi della loro esistenza afflitta dall’anonimato. Silvio sta scappando. Si defila da qualsiasi uscita pubblica perché ogni volta che prova a mettere il naso fuori da palazzo Grazioli o da quello intitolato a Chigi, sono pifferi amari. Hanno iniziato gli aquilani ad aprile scorso (a proposito, sono finiti i soldi e gli alberghi li stanno cacciando come i libici i profughi eritrei); Berlusconi avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di ricordo ad un anno dal terremoto, ma ha pensato bene di non partecipare visto che nel frattempo erano venute fuori le intercettazioni telefoniche della “cricca” compresi gli orgasmi post-sismici. La tivvù di Stato non ha mostrato una sola immagine delle contestazioni, di cui Silvio è stato oggetto, durante la visita pastorale alla prefettura di Messina dopo la frana. Ma le parole e gli insulti si sono visti e sentiti lo stesso. Insulti che hanno accompagnato la sua uscita del 24 aprile a Milano, quando i lavoratori della Scala gli hanno detto chiaro e forte che stava distruggendo la cultura. Il 7 luglio, a Roma, è toccato ancora agli aquilani stanchi delle promesse non mantenute e delle prese in giro delle dentiere alle vecchiette. A Roma, però, gli aquilani sono stati malmenati dalla polizia e a Silvio è venuta una crisi di nervi. L’ultima contestazione pesantissima ieri a Milanello, nel suo regno, nel regno del suo Milan plurivittorioso ed imbattibile fino a qualche tempo fa. I tifosi gli hanno gentilmente (con i petardi) fatto capire che è un “trombone” e lui, proprio lui, ha ammesso: “Non sempre si può vincere”. Ma forse, figlia di cotanto padre, andrà meglio a Barbara neolaureata (corso triennale) in filosofia alla quale, il rettore Don Verzé (sempre lui, onnipresente, onnisciente, onnipotente meglio e più di dio) ha già assicurato pubblicamente una brillante carriera accademica, scatenando le proteste della sua professoressa e degli altri laureati (corso di 5 anni) presenti alle discussioni delle tesi. Per evitare ulteriori contestazioni, visto che le sue case, ville e castelli li conoscono tutti, Silvio ha deciso di trascorrere qualche giorno di meritato riposo per riprendersi dalla sconfitta sul ddl intercettazioni, in un castello privato dalle parti di Roma. Dopo aver tentato inutilmente di acquistarlo, all’ospite di prestigio e alla sua corte, verrà probabilmente concesso un alloggio al piano nobile ma nulla più e, considerata la crisi attuale, i proprietari forse non pretenderanno da Berlusconi neppure l’affitto. Ma il vero scoop dell’estate è che per accogliere degnamente il presidente russo Medvedev (ed evitare ulteriori contestazioni di piazza), Silvio ha deciso di ripristinare il tunnel-bunker di Mussolini, quello che il duce fece costruire fra la attuale sede della provincia e la prefettura di Milano. Con tante Silviogirls armate di pile a far da ala al passaggio dei due statisti, Medvedev non correrà il rischio di ritrovarsi in faccia il modellino in alabastro del Pirellone, evitando così una pericolosa crisi diplomatica. Berlusconi è alla frutta: gelato, caffè e…il conto, please!

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