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Prossima fermata: legittimo impedimento

Creato il 27 dicembre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Prossima fermata: legittimo impedimentoDella questione che la Corte Costituzionale affronterà il 10 e l’11 gennaio non ne parla quasi nessuno. In un paese in cui la comunicazione “morde” la notizia nel momento in cui c’è, salvo poi dimenticarsene il giorno appresso, un fatto che accadrà fra due settimane sembra talmente lontano da non costituirla di per sé, una notizia. Eppure è da un pezzo che Berlusconi attacca la Suprema Corte apparentemente riferendosi al passato, mentre invece il “buon” Silvio parla del futuro prossimo, molto prossimo, praticamente di domani. Il punto centrale delle intemerate berlusconiane si chiama “legittimo impedimento” al quale, se la Corte dovesse dar ragione al pm milanese De Pasquale, i berluschini sono pronti a dare la colpa addirittura di una crisi irreversibile di governo e di un ricorso anticipato alle urne che metterebbe l’Italia nelle condizioni di subire gli attacchi della “plutocrazia” speculativa internazionale. Dobbiamo confessare che l’argomento è talmente ostico che per gente come noi, grezzi e “gretti” (grazie amici dell’Idv) commentatori politici, affrontarlo richiede un surplus di informazioni e di interpretazioni per poterlo fare senza prendere abbagli. Fortunatamente c’è qualcuno, all’interno della categoria dei giornalisti non ancora asserviti né a Berlusconi né alla “plutocrazia” speculativa internazionale, che si premura di rendere chiaro quello che altrimenti sarebbe un argomento riservato a Niccolò Ghedini, a Luciano Violante e a Giulia Bongiorno. Comunque, grazie a Federico Geremicca, siamo in grado di entrare nella selva oscura dei bizantinismi legislativi italiani. In poche parole, la Corte si appresta a deliberare sulla proposta del relatore Sabino Cassese che parla di “sentenza interpretativa di rigetto” del ricorso presentato da De Pasquale. Apparentemente sembrerebbe una bocciatura della tesi sostenuta dal magistrato milanese e invece non lo è per la semplice ragione che la sentenza della Corte prevede un futuro comportamento da gentiluomini delle parti in causa. Dice la Corte (interpretiamo cercando di tradurre): “Il legittimo impedimento non può essere in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione e, quindi, non può prevedere l’’automatismo’ grazie al quale per il solo fatto di essere ministro o presidente del consiglio si è nelle condizioni di non rispondere ad una eventuale chiamata in tribunale. Tutto questo sarebbe anche possibile ma non può essere previsto in una legge ordinaria, occorrerebbe mettere mano alla Costituzione”. Bisognerebbe quindi riformare l’articolo 3 che dice espressamente “tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge”. “Stando invece così le cose - prosegue la Corte - il legittimo impedimento potrebbe rientrare in una legge ordinaria se ci fosse un giudice che stabilisse la validità effettiva del ricorso”. Insomma, se tu mi dici che non puoi prendere parte a una udienza perché devi presenziare alla Festa di Santa Rosalia, io ti mando a prendere dai Carabinieri. Che è la cosa che si è verificata fino a questo momento perché, vale la pena di ricordarlo, in Italia il legittimo impedimento esiste già. Quando il presidente Napolitano ha richiamato ad una maggiore responsabilità sia i politici che i magistrati, si riferiva proprio ad atteggiamenti e non a leggi dello Stato. Forse il presidente ricorda ancora il caso del ministro per una notte Aldo Brancher il quale addusse come legittimo impedimento l’”organizzazione del suo ministero” e al quale dovette far presente che trattandosi di un ministero senza portafoglio Brancher non doveva organizzare una mazza. O, sempre Napolitano, ricorda perfettamente la giustificazione di Berlusconi che non andò in tribunale perché doveva inaugurare 2 chilometri e 700 metri della Salerno-Reggio Calabria e la Milano-Torino ferroviaria. Forse è per questo che Berlusconi sta cercando di far passare il principio che lui è l’unico in grado di certificare i suoi impegni, esattamente come un diciottenne che si firma da solo le giustificazioni a scuola. A tanto siamo ridotti e il 10 e l’11 gennaio forse la Corte sancirà che Berlusconi è maggiorenne.
PS. Cari amici militanti e simpatizzanti anonimi dell’Idv, se avvertite la necessità impellente di insultarmi fatelo pubblicamente. Come avete visto, questo blog non ha “filtri” preventivi né mi sono mai sognato di metterli. Perché ricorrere alla mia email quando potete far leggere a tutti come siete veramente e qual è il livello culturale di cui siete in possesso? Non è ancora Carnevale però, a passi veloci, ci stiamo avvicinando.

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