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Prostituzione e libertinaggio a Venezia: itinerario a piedi

Creato il 04 giugno 2015 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

leoneDurata dell’itinerario: 3 ore (incluse le soste che prevedono approfondimenti)

Passo secondo Google Maps: 31 minuti (senza pause)

Passo alla veneziana: 25 minuti (senza pause)

Km da percorrere: 2,5 km

Venezia si è sempre distinta per la sue larghe vedute, per l’estrema tolleranza verso il prossimo e per essere una città decisamente libertina. La prostituzione era legale nel territori della Serenissima e, anzi, le stesse meretrici erano ben protette e ben pagate, il salario veniva distribuito una volta al mese, sotto l’occhio vigile di un dipendente dello stato.

A Venezia c’era esistevano cortigiane e prostitute, le prime, donne di classe, spesso provenienti da famiglie nobili e a cui era permesso coltivare la propria cultura in tutte le sue forme, le seconde, invece, donne di strada, dalla dubbia istruzione, dalla tariffa sicuramente più abbordabile e dalle maniere non proprio gentili.

Il tour che vado a descrivervi, sulla prostituzione e libertinaggio a Venezia, è pensato e realizzato da Walter Fano, guida turistica con un passione viscerale per la storia di Venezia, nonché autore del blog L’altra Venezia, a cui ho avuto il piacere di partecipare e di cui ho il permesso di parlarne. L’itinerario tocca i secoli che videro la grandezza di Venezia (‘200-‘300) e la sua caduta (‘700), un excursus storico nelle figura della prostituta di alto borgo e di quella da strada nel tempo, un itinerario a piedi per calli e campi, intervallato da brevi intermezzi teatrali eseguiti in italiano o veneziano del ‘500, da due attrici professioniste.

PRIMA TAPPA

Dalla stazione dei treni di Santa Lucia, luogo d’incontro, ci si dirige in Campo San Zandegolà, nel quale inizia il vero e proprio tour. In questa prima parte, si parlerà della prostituzione intorno al 1300, che, come ben si sa già era regolamentata dallo stato.

Il racconto di Walter, dopo qualche nota storica, si arricchisce di qualche aneddoto divertente, sulle vicende amorose, un po’ libertine, tra amanti e uomini cornificati, di questo periodo. Uno fra tutti riguarda Luigi Vernier, figlio del doge Sebastiano Vernier, che, per altro, abitava proprio in una delle case che si affacciano su Campo San Zandegolà.

Poco distante, ci si riunisce per il primo primo spezzone teatrale,

canali veneziani
SECONDA TAPPA

Si prosegue verso la zona delle Carampane, e di conseguenza, si passa anche al secolo successivo della storia della Serenissima. Come forse già sapete, entrare in convento per una donna non era quasi mai una scelta dettata da una chiamata divina, ma da una pura e semplice questione di denaro: molto spesso la dote non era possibile donarla per più di una figlia, e se la primogenita di solito era quella data in sposa, la seconda veniva costretta a prendere i voti. Capite bene che vien da sé che la castità non fosse uno dei voti più rispettati e da qui gli aneddoti, ne spiegano meglio le dinamiche.

La zona delle Carampane era uno dei due quartieri a luci rosse di Venezia insieme a quella del Castelletto, stupefacente è scoprire che le paghe delle prostitute venivano date una volta al mese, solo in presenza di un funzionario di stato, perchè essendo la prostituzione qualcosa di “necessario” ( il termine è quello utilizzato in alcuni documenti dell’epoca) doveva essere regolato e seguito con il massimo della cura.

TERZA TAPPA:

canale veneziano
Ci si sposta in zona San Silvestro, si è ormai nel ‘500 e, infatti, Walter cita i diari dello storico Marin Sanudo, che riporta la presenza di 11.564 prostitute, su 150mila abitanti, a Venezia. Il numero delle meretrici comincia ad essere eccessivo, tanto che loro stesse decidono di andare a manifestare in piazza San Marco, per denunciare questo disagio. La repubblica della Serenissima decide di spostarne 1000 a Mestre e di licenziare tutte quelle prostitute non veneziane, che fossero in città da meno di due anni.

Oltre ad altri aneddoti divertenti e tutti ritrovati nell’archivio di Stato di Venezia, si termina la tappa con un altro spezzone teatrale.

QUARTA TAPPA:

balcone
Si arriva a San Benito per parlare della prostituzione e del libertinaggio a Venezia nel ‘600, ed ecco che tra i nomi che spiccano c’è proprio quello di Casanova, ma non se ne sentirà parlare come si è soliti sentire, ma in modo che non ci si aspetta, leggendo passi delle sue stesse memorie, poco conosciuti.

L’emancipazione femminile è sempre più forte a Venezia, in questo periodo, rispetto a tutto il resto d’Europa, un esempio di ciò è personificato dalla figura di Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna laureata al mondo, ed era veneziana.

QUINTA TAPPA:

Si prosegue il tour verso la sua ultima tappa, Palazzo Fortuny, dove i racconti toccano il periodo di decadenza della Repubblica della Serenissima, il ‘700, e dove dopo aver tanto parlato di prostituzione e libertinaggio a Venezia si lascia un varco al puro e semplice sentimento.

INFORMAZIONI SUL TOUR:

Per chi di voi fosse interessato i prossimi appuntamento sono previsti per il 7 e il 14 giugno, con partenza alle ore 20 davanti alla stazione di Santa Lucia a Venezia.

Il numero minimo per partecipare è di 15 persone, il numero massimo consentito è di 25. Il tour è adatto a un pubblico adulto.

Il prezzo del tour è di 25 euro per persona.

Per iscriversi al tour del 7 giugno utilizzare questo modulo.

Per iscriversi al tour del 14 giugno utilizzare quest’altro modulo.

Per ulteriori informazioni vi invito a contattare direttamente Walter ([email protected]), e non prendetelo troppo in giro per il suo accento bizzarro!


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