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Provate a spiegare ai vostri figli….

Creato il 08 gennaio 2013 da Radicalelibero

E quindi, di nuovo, come ogni tanto succede, cari adulti, la stampa stuzzica i palati urticati dell’opinione pubblica. Ci racconta di numeri che fanno male, specie dell’Italia bigotta del volemose tutti bbene. Dicono che oltre tre ragazzi su dieci non lavorano o, perlomeno, se lavorano non risultano da nessuna parte. Raccontano d’un’Italia sfilacciata, un Paese che non c’è più e che, in balia di tecnici e tecnicismi, ha visto mortificate le prerogative basilari dell’individuo. Già, perché nella nazione che osanna la vita con ugola cantante e che straparla della difesa e salvaguardia della vita ad ogni declinazione delle parole “aborto” e “contraccettivo”, evidentemente il lavoro è solo un hobby, un allegro passatempo, un riempitivo antistress.

E quindi, di nuovo, come ogni tanto succede, cari adulti, vi trovate a sbottare, a piagnucolare, ad accordare le vostre voci sulla tonalità del capriccio, dell’accusa, del lamento. Maledite Monti e la Fornero, accusate i sindacati e la politica, reclamate perché non esiste più il merito, che i sacrifici sono stati inutili.

Eppure….

Eppure provate a spiegare ai vostri figli perché avete taciuto per decenni. Provate a spiegare ai vostri figli e ai vostri nipoti perché vi siete rincitrulluliti appresso alla televisione. Provate a spiegare perché siete voi quelli indebitati per colpa delle lotterie istantanee. Provate a raccontare di com’era l’Italia prima che vi riempissero il cervello delle menate liberiste e di come l’avete vista crepare senza far niente. Provate a spiegare loro che vi siete prostrati ai piedi di vecchi politici bavosi, vermi di potere, lombrichi illusionisti, pusher di benessere per riempire le seggiole delle amministrazioni pubbliche non pensando che, venti, venticinque anni dopo tutte le sedie da voi riempite sarebbero state le cause della disoccupazione e i pretesti dei tecnici. Provate a dirgli che, invece di alzare la voce, avete fatto la fila dietro la porta di notabili di città e di paese.

Provate a spiegargli perché non potete fare a meno della macchina e di gettare spazzatura più volte al giorno, distruggendogli l’ambiente da sotto il naso. Provate a spiegare la vostra passione sfrenata per tutto quello che luccica. Provate a dirlo. A dirvelo e a dircelo: che siete delle gazze ladre rincoglionite da Drive In. Che siete cresciuti illudendovi di poter diventare come Fonzie. Che avete emulato parrucconi cotonati, bevuto troppa Coca Cola, accettao le verità rivelate e abiurato il diritto ad avere ragione. E torto. Provate a spiegargli che non siete altro che mercenari d’una milizia paramilitare che vede schierate contro masse di poveri. Provate a spiegargli che, mentre li obbligate a studiare, voi non leggete un libro da anni.

Provate a spiegargli che se loro saranno senza lavoro è perché siete stati voi la causa del loro male. Almeno tacete. E, se mai provaste a parlare, buttatevi ai loro piedi e chiedetegli scusa.



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