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Provocazione in forma d’apologo 202

Da Fabry2010

Giunto al ventottesimo universo Dio sentì che era la volta buona, ma dopo che vi ebbe posto l’uomo e la donna le cose presero una piega ancora peggiore del solito. Allora Dio bandì i due dal suo giardino, e quelli, in balia della natura matrigna e soprattutto di se stessi, ben presto morirono.
Ma prima che i loro corpi si fossero dissolti del tutto scesero gli Ingegneri, che, estratto da ciò che restava nei due del soffio divino e del suo principio ordinatore, li rifecero tal quali – o quasi –, dando origine a una stirpe che con grande zelo e freddezza applicava a ogni cosa che incontrava lo stesso trattamento già riservato a lei. Solo un piccolo numero di quella stirpe, un resto che scemava sempre, continuava a tenere vivo in sé, cercando di farlo rampollare intorno, un minuscolo germe incorrotto: partigiani, contro il pandemonio, di quell’antico Dio remoto che si figuravano amico e vicino, giungendo a volte a immedesimarsi con Lui.
E intanto quell’antico Dio remoto aveva forse creato, in successione eonica, universi ulteriori – o forse aveva lasciato perdere, chissà.



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