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Psicologia della moda: fast fashion e il gioco della moda

Da Susanna Murray

Psicologia della moda: fast fashion e il gioco della moda
Durante gli anni '90 il concetto di "fast fashion", ossia "moda rapida" ( più rapida ed economica del pret à porter ) ha iniziato a farsi strada nel mercato grazie alla crescita di realtà aziendali come Zara o H&M.Il vantaggio di acquistare abiti presso questi negozi è innanzitutto l'opportunità di avere capi di ultima tendenza o ispirati alle costose collezioni di brand famosi con un budget accessibile.E' un po' come dire: acquisto una certa "immagine" con il low cost.Ma non è solo il fattore economico ad avere peso nelle scelte delle consumatrici.C'è di più.La moda da punto di vista psicologico e sociale, ci permette di soddisfare diversi bisogni e nello stesso tempo diventa ponte di passaggio tra la realtà che percepiamo e viviamo quotidianamente e i nostri desideri.Da una parte ci siamo noi con il nostro corpo ( amato oppure odiato, dipende dai punti di vista), l'immagine che abbiamo di noi attraverso lo specchio e quella mentale ( del nostro corpo, della nostra postura, ecc. ) e poi c'è l'immagine legata alla considerazione che abbiamo di noi come persone ( in gamba, mediocri, noiose, intelligenti, sexy, inadeguate e l'elenco diventa infinito).Tutti questi schemi mentali vanno a integrarsi tra di loro: ogni aspetto di noi e di come ci percepiamo dialoga e va a costituire un unico schema d'immagine corporea che non ha, quindi, solo connotati estetici.Come dicevo dall'altra parte, invece, ci sono i nostri desideri, come vorremmo apparire, come vorremmo essere e sentirci percepiti dagli altri.Nasce quindi proprio una doppia immagine : reale e desiderata ( e spesso per molti è una dinamica penosa che genera conflitto interiore di non facile soluzione...).A volte c'è una certa corrispondenza tra queste due facce della stessa medaglia, a volte no e da qui scatta la necessità di creare una sorta di "assonanza" o congruenza tra il reale e il desiderato.La moda allora realizza attraverso il gioco del cambio d'abito e degli accessori, la possibilità di cambiare identità in un batti baleno.Se poi consideriamo il fatto che negozi come Zara e H&M offrono un numero limitato di pezzi e cambiano collezioni durante la stessa stagione rapidamente, la sessione di shopping assume il valore di una vera e propria conquista, alimentata dal gioco per trovare l'oggetto desiderato, il pezzo ( quasi ) illusoriamente unico, che magari la prossima settimana sarà terminato nel negozio e non sarà più in produzione. 

Psicologia della moda: fast fashion e il gioco della moda

Zara AW13


Ultimo aspetto importante è che, poiché è "solo" un gioco, oggi posso apparire sensuale con uno scollo vertiginoso o bon ton con un vestitino elegante o amante della vita all'aria aperta con stivali da cow-boy  e camicia a scacchi, ma niente è per sempre e posso tornare indietro quando voglio.Quindi il gioco della moda permette di cambiare immagine, ma in modo "reversibile" e senza mai rischiare troppo o mettendosi troppo in gioco al 100%.La moda ci permette di sperimentare un certo ruolo e sentirci parte di un gruppo attraverso l'uso di un certo abbigliamento, ma già da domani possiamo diventare qualcun altro.Questa massima libertà di entrare ed uscire dai ruoli si realizza con un budget ridotto, proprio in negozi dove viene portata avanti la filosofia del fast fashion.D'altronde, come diceva lo scrittore francese Miomandre, "la moda è la maschera innumerevole della vita".

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