Magazine Economia

Pugno di ferro della Cina contro l’estrazione illegale di terre rare

Da Metallirari @metallirari

terre rareIl governo cinese continua la lotta alle miniere illegali di terre rare, confiscando un numero crescente di miniere senza le necessarie autorizzazioni. Naturalmente i prezzi ne risentono e l'aumento degli stessi ha trascinato verso l'alto anche le quotazioni delle società impegnate nell'estrazione mineraria di terre rare.

È dall'anno scorso che la Cina sta contrastando con decisione un fenomeno che aveva assunto dimensioni rilevanti. Soltanto nel corso del 2012, gli interventi governativi hanno portato alla cessazione della produzione di circa 30.000 tonnellate di terre rare, coinvolgendo anche il cuore del sistema minerario cinese, collocato nella provincia di Ganzau.

Il fondo d'investimento americano Market Vectors Rare Earth Strat Met, negli ultimi giorni ha segnato un progresso di circa il 5%, mentre la Molycorp, società mineraria americana quotata a New York, è cresciuta del 23% nell'ultima settimana. Anche la Lynas Corporation, Ltd, società australiana quotata alla borsa di Sidney, ha visto crescere le proprie quotazioni del 15% negli ultimi giorni. Secondo un giudizio di questi giorni della Byron Capital, le azioni della Molycorp sono uno strong-buy.

I prezzi del praseodimio e del neodimio sono cresciuti a 380 renminbi per tonnellata, mentre l'ossido di disprosio ha toccato i 1.700 renminbi al chilogrammo.

Il mercato delle terre rare arriva da mesi in cui i prezzi erano depressi a causa del rallentamento della domanda mondiale. Nonostante le azioni intraprese dal governo cinese per regolamentare la produzione e limitare le esportazioni, i prezzi delle terre rare sono rimasti a livelli minimi per lungo tempo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog