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Puntate i soldi su La grande scommessa, invece di metterli in banca

Creato il 15 gennaio 2016 da Cannibal Kid
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La grande scommessa (USA 2015) Titolo originale: The Big Short Regia: Adam McKay Sceneggiatura: Adam McKay, Charles Randolph Tratto dal libro: The Big Short - Il grande scoperto di Michael Lewis Cast: Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt, John Magaro, Finn Wittrock, Marisa Tomei, Hamish Linklater, Rafe Spall, Jeremy Strong, Karen Gillan, Max Greenfield, Billy Magnussen, Melissa Leo, Heighlen Boyd, Margot Robbie, Selena Gomez Genere: economia for dummies Se ti piace guarda anche: Margin Call, The Wolf of Wall Street, Wall Street
Se non puoi battere le banche, fagliela pagare” recita la frase di lancio sul manifesto promozionale de La grande scommessa.
Puntate i soldi su La grande scommessa, invece di metterli in banca
Con un claim del genere, il film sarebbe potuto diventare il più visto dalle vittime del Salva Banche, tutte quelle persone che hanno perso i soldi investiti in Banca Etruria e negli altri istituti falliti negli ultimi mesi. Avrebbe potuto incassare più di Quo Vado?, peccato solo che le persone interessate non hanno più manco il denaro per comparsi il biglietto del cinema e quindi il film ai botteghini nostrani sta racimolando un pochino meno rispetto all'ultimo lavoro con Checco Zalone. Non avete ancora capito bene cos'è successo con Banca Etruria e gli altri istituti? Ce lo spiega apposta per Pensieri Cannibali l'ex Miss Italia Miriam Leone.
Puntate i soldi su La grande scommessa, invece di metterli in banca
Grazie Miriam, sei stata molto chiara.
La grande scommessa comunque affronta un caso che ha delle analogie, ma non parla direttamente del caso Salva Banche. Innanzitutto perchè è ancora una questione troppo recente. E poi perché agli americani non gliene frega nulla del caso Salva Banche italiano. Anche se, nel caso venissero presi Leonardo DiCaprio nella parte di Matteo Renzi, Robert De Niro in quella del padre di Maria Elena Boschi e Sasha Grey nel ruolo di Maria Elena Boschi, forse il pubblico andrebbe a vederlo lo stesso. La grande scommessa parla invece della Crisi dei Subprime.
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Un film sulla Crisi economica (così va meglio?) del 2008 era già stata girata: si chiamava Margin Call, era un ottimo film, ma il grande pubblico aveva reagito così...
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Guardando Margin Call, i produttori de La grande scommessa hanno però avuto un'intuizione. Hanno preso una frase del film, forse l'unica che hanno compreso, e l'hanno messa in pratica. Mi riferisco a quando Jeremy Irons nella pellicola dice: “Può dirmi che cosa sta succedendo? E per favore parli come se lo spiegasse a un bambino piccolo... o a un golden retriever.
Se non capite nulla di economia e, credetemi, io sono messo proprio come voi, tranquilli. La grande scommessa è un film che spiega la Crisi economica del 2008 come se lo facesse con un bambino piccolo o un golden retriever. Lo fa con un cast di volti rassicuranti come quelli dell'ex comico Steve Carell, o come il divo Brad Pitt, o come il figaccione Ryan Gosling. O quello un po' meno rassicurante, ma comunque parecchio noto, di Christian “Batman” Bale. Lo fa inoltre usando un ritmo indiavolato vicino a quello di The Wolf of Wall Street. Per parlare al grande pubblico, meglio comunque non prendere un regista come Martin Scorsese, troppo autoriale. Meglio impiegarne uno che finora aveva fatto solo commedie parecchio leggere. No, non Gennaro Nunziante, già impegnato a elaborare la complessa sceneggiatura del prossimo film con Checco Zalone, bensì Adam McKay. Chi è Adam McKay? È il Gennaro Nunziante di Will Ferrell, visto che ha diretto molti suoi celebri lavori come Anchorman - La leggenda di Ron Burgundy, Ricky Bobby - La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno, Fratellastri a 40 anni, I poliziotti di riserva e Anchorman 2 - Fotti la notizia. Tutti film piuttosto divertenti, ma non certo considerabili come impegnati.
I produttori de La grande scommessa hanno così fatto come i protagonisti del loro film: puntato su qualcosa che nessuno avrebbe creduto possibile. Ovvero girare una commedia leggera e seguibile dal pubblico generalista che parla della Crisi economica del 2008. Un tema di interesse pubblico, visto che ha toccato in maniera più o meno pesante la vita di tutti noi, ma anche un tema di cui nessuno c'ha mai capito una mazza. Finora. Dopo la visione di questo film non è che sia proprio tutto tutto chiaro, però qualcosa in più la si capisce. La grande scommessa dei producer è vinta, perché la pellicola funziona. Viaggia che è una meraviglia, ha una sua profondità, pur mantenendo sempre dei toni da comedy, e si fa seguire dall'inizio alla fine nonostante la notevole durata e l'argomento complesso.Lo fa perché spiega le origini della crisi e del crollo del mercato immobiliare negli Stati Uniti, come se a farlo ci fosse... il più volte citato Checco Zalone.
Puntate i soldi su La grande scommessa, invece di metterli in banca
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La grande scommessa è un film ottimamente interpretato, soprattutto da un ancora una volta stellare Christian Bale alle prese con un personaggio idolesco. Uno dell'ambiente finanziario molto lontano dallo yuppie Patrick Bateman da lui stesso interpretato in American Psycho. Uno che, nonostante abbia un occhio di vetro, è quello che ci vede più lontano di tutti.
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Inoltre la pellicola vanta una colonna sonora variegata e ben utilizzata e una sceneggiatura davvero brillante con una manciata di cameo geniali e con alcune trovate originali, nonostante nel complesso il film si muova a metà strada tra i citati Margin Call, ma è meno complicato, e The Wolf of Wall Street, ma è un po' meno figo.
L'elemento che rende il lavoro vincente è però forse un altro. Paradossalmente quello che colpisce di meno: per quanto abbia un montaggio serrato, qualche momento più documentaristico e qualcun altro più videoclip style alla Mtv sulle note di "Money Maker" di Lucadris e Pharrell, la regia di Adam McKay non colpisce più di tanto. Non è autoriale. Eppure fa il suo dovere alla grande, perché riesce a rendere il tema accattivante e accessibile a tutti. O quasi. La grande scommessa riesce a raccontare la crisi economica del 2008, una delle pagine più importanti della Storia recente, come se la spiegasse a un bambino piccolo o a un golden retriever e la sua scommessa azzardata può quindi dirsi vinta in pieno. Se invece non avete capito niente nemmeno da una pellicola come questa, allora il consiglio è quello di tenere i vostri soldi sotto il materasso, che i banchieri non vedono l'ora che entriate nel loro edificio per spennarvi alla grande.
Peccato solo che chi ha dato fiducia ai fidati consiglieri di Banca Etruria e degli altri tre istituti falliti non abbia visto questo film prima di investire tutti i suoi risparmi. E peccato che adesso non potrà vederlo forse mai più. Almeno fino a che non passerà gratis sulla tv in chiaro. Sempre che le vittime del Salva Banche lo possiedano ancora, un televisore. (voto 7,5/10)

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