Punti di vista.

A volte il mio pensiero si raggomitola su un pensiero fisso e continua a girarci intorno come le macchinine sul circuito a 8 della pista quando ero piccola. A 8. O a infinito? A8. come un’autostrada senza uscita (e non come l’A21 che prima o poi finisce).
Continua a girare, come un motore o una ventola impallata sotto il sole di luglio in cui l’acqua non basta mai per raffreddare il circuito.
Gira.
E si chiede come… (non ridete) come mi vedono gli altri.
Mi piacerebbe vedermi come mi vedono gli altri per scoprire i miei difetti, quelli che per gentilezza gli altri non mi dicono; mi piacerebbe per capire se sono una di quelle persone di cui- appena se ne escono dalla porta- si sparla; mi piacerebbe per vedere i miei tic e per poterli corregere; mi piacerebbe.
Ma poi credo starei male: in fondo è meglio essere inconsapevoli di certe cose. Finirei per avere ancora un più basso senso di autostima, o per sentirmi un semidio appena uscito da un antico poema epico. Eh già.
Eppure la mia testa continua a girare e surriscaldarsi nonostante i 10 gradi o forse meno di questa giornata di mezzo sole.
Cameriere, prego, mi porti un estintore!