Magazine Diario personale

Può capitarvi…

Da Aquilanonvedente

… di trovarvi in un aeroporto, di quelli piccini piccini dove praticamente partono e arrivano soltanto voli locost.

Nella zona degli imbarchi, dopo il cechin, c’è soltanto un piccolo barettino con annessa un’edicoletta e un negoziuccio e voi osservate uomini, donne e bambini con la loro valigetta da cabina misura 20x10x5max5kg.altrimentipaghiilsupplementocheticostaquantoundiamente che si apprestano a sciamare verso gli aerei appena atterrati e che già sono pronti a ripartire.

Può capitarvi…
E quando sono sciamati, la zona rimane quasi deserta, in attesa che venga di nuovo riempita da uomini, donne e bambini di un prossimo volo, il tuo.

E allora, dopo avere consumato un simulacro di panino costato come un’aragosta, decidi di andare in bagno.

E mentre sei in bagno che comodamente stai facendo le cose tue (comodamente, perché tanto non c’è quasi nessuno),a un certo punto si spengono tutte le luci e rimani avvolto dal buio più totale.

“Ma come! – pensi – Com’è possibile che sia andata via la luce in aeroporto? E proprio in questo momento?”

Però poi realizzi che non è mancata l’energia elettrica. E’ che probabilmente, per risparmiare, quello è un cesso dove la luce si accende soltanto quando entra qualcuno, e per un tempo limitato, e visto che tu te le sei presa molto comoda e nel frattempo non è entrato più nessuno, le luci si sono smorzate e tu sei rimasto lì come un… pirla?

E pensi: “Speriamo che entri qualcuno prima che parta il mio aereo…

(Perché devono capitare tutte a me?)



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