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“Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta” – Francesco Dezio

Creato il 08 aprile 2014 da Temperamente

copertina dezioStorpiando una canzone degli Afterhours, Francesco Dezio si ritrova catapultato negli anni Dieci e può affermare che Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta. Ma come si esce vivi da questo decennio, pieno di lustrini, promesse non mantenute e false ideologie? In tanti modi e vari racconti, che sono poi quelli che esplora Dezio nel suo libro appena uscito per Stilo.

C’è chi aveva fatto della militanza e del punk la propria ragione di vita, e aveva visto nella musica la possibilità di dare una “svolta” – non solo alla propria vita, ma allei brutte tradizioni, all’arretratezza socio-culturale e all’ (anti)filosofico immobilismo meridionale; una svolta che però non arriva mai davvero, che si scontra con un tessuto sociale ancora troppo provinciale o borghese o semplicemente disinteressato per poter essere cambiato, e si esaurisce dopo qualche anno di intensa e scoppiettante attività. Qualcuno prova a uscirne buttandosi in un lavoro da musicisti dell’ultim’ora, come poco credibile gruppo jazz/piano bar su una nave; altri, stufi di essere sfruttati e bistrattati sul lavoro, provano ad ottenere “di più”, procurandosi un riscatto puramente economico (e addio alla professionalità) o a spostarsi di città, ritrovandosi comunque poi dopo a fare i conti con la propria (non)identità; e c’è sempre chi prova con l’amore, ma si sa che l’amore, soprattutto tra giovani, può tirare brutti scherzi, anche quando tutto, sulla carta, sembra perfetto.

Tanta, tantissima, la musica che accompagna le pagine del libro, quasi – anzi, decisamente – una protagonista a parte: gruppi di punk, new wave, grunge e goth suonano qui e lì (insieme a citazioni di Luigi Tenco), palesando i gusti musicali dell’autore, regalandoci chicche e alcuni ricordi del periodo in cui Dezio ha organizzato eventi musicali ad Altamura; mostrandosi, soprattutto, come fibre costitutive del suo essere, persona e scrittore.

Uscire vivi dagli anni Ottanta non è un mestiere facile, nel percorso qualcuno si perde o si fa del male; di sicuro tramontano i sogni e le belle speranze e anche andare in un altro paese non è la soluzione. Un sottile dispiacere, per ciò che è andato e non si può recuperare, si intende dai racconti di Dezio, venati di una sostenuta rabbia per le cose che non sono mai cambiate nonostante il tempo passi. L’unica musa resta davvero la musica, sia essa salvifica o specchio di stati d’animo.

A impreziosire il racconto, anzi, i racconti, del reduce di quegli anni, le illustrazioni (di cui di seguito potete osservarne qualcuna), alcune fatte a mano ad hoc dall’autore, altre prese da fanzine di quel periodo, ed una miniera di informazioni sui giri di “alternativi” (con annesse descrizioni delle persone che li frequentavano, dei luoghi in cui si riunivano, dei mafiosetti che controllavano, dei locali in cui si incontravano) di Bari e provincia, all’inzio dei mirabolanti 80′s, di cui ci resta il dubbio se siano ancora vivi o meno.

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Azzurra Scattarella

Francesco Dezio, Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta, Stilo, 2014, €12


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