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Qualcuno pensi ai bambini!

Creato il 17 ottobre 2013 da Salone Del Lutto @salonedellutto

 “Qualcuno pensi ai bambini”: titola così una delle rubriche del Salone del Lutto destinata al “Non è mai troppo presto”, ovvero, non è mai troppo presto per far capire cosa succede, perché si muore e che cos’è la morte.

Non tutti hanno avuto la nostra stessa esperienza, soprattutto – grazie a Dio! – perché ormai non usa più accompagnare i più piccoli per mano a vedere il prozio ricomposto nella bara. Ricordate? «Com’è sereno… pare che dorma», si dicevano in genere l’un altro i parenti e a te restavano le dovute considerazioni e perplessità. Tutto questo, beninteso, se eri una bambina fortunata: in caso contrario, l’ostensione del morto avrebbe causato traumi indelebili nella psiche di quella che sarebbe stata una donna terrorizzata in divenire.Ora questo non capita più e probabilmente non succedeva nemmeno a tutti i bambini degli anni Settanta, ma resta il fatto che la morte rimane una domanda, un fatto, con cui ci si trova a fare i conti. E ai bambini che ti pongono la questione bisogna pensarci eccome.

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Diversi sono gli spunti da noi già segnalati nella nostra rubrica. In un bel libro illustrato di Wolf Elrlbruch, L’anatra, la morte e il tulipano si affronta il tema in maniera delicata e chiara. L’Anatra si accosta alla Morte, e in qualche modo le due diventano amiche. Quando l’Anatra morirà, la Morte le donerà proprio il Tulipano, inteso come metafora di un passaggio, sconosciuto, verso l’aldilà.

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Affronta il tema anche un nostro “collega” sul web, Caleb Wilde di Confessions of a Funeral Director, che sulla sua pagina facebook posta un’immagine di un funerale molto meno lirico di quello dell’Anatra di Wolf Elbruch. Un caro pesce rosso è venuto a mancare e il momento delle esequie solenni crea l’occasione per spiegazioni sull’argomento.
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Gli spunti sono molti, per fortuna. Molti quelli ironici (e forse più adatti agli adulti). È il caso della risposta attraverso i “pupazzi di pelouche” all’interrogativo: perché Fufi questa sera non è tornato a casa? Arrivano qui in soccorso i Road Kill Toys, con tanto di certificato e sacchetto igienico del coroner, per far comprendere al tuo bambino – con serietà e compostezza – che gli animali che vede coricati ai lati della strada dal finestrino dell’automobile non stanno esattamente riposando…
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In ogni caso, perfetto a coniugare il tema della fragilità a quello del trapasso è la raccolta di racconti brevi e poesie Morte malinconica del bambino ostrica di Tim Burton, le cui illustrazioni (dello stesso Burton) rimandano immediatamente a un altro autore – a nostro parere dei più grandi – che proprio ai bambini ha dedicato uno dei suoi capolavori, un abbecedario nero e surreale su 26 piccole morti infantili: dalla A di Amy che cadde dalle scale alla Z di Zillah che trincò troppo alla svelta. Lui è Edward Gorey e questo è il suo The Gashlycrumb Tinies.

Salone del Lutto – Serena F

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di ottobre di Illustrati: http://www.libri.it/riviste/illustrati/settembre_2013/

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