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Qualsiasi cosa ci succeda

Creato il 10 agosto 2011 da Sogniebisogni
Qualsiasi cosa ci succeda
Hendrik Goltzius (1592) Statua colossale di Ercole

La settimana ferragostana mi scorre davanti agli occhi come una replica di qualche telefilm già visto negli anni Settanta. Le saracinesche del quartiere calano senza pietà e fra poco qui ci rimarremo soltanto io, i cinesi e forse il discount dietro l’angolo con le due cassiere attaccate alla catena che masticano mestamente chewingum o forse foglie di coca per sopportare l’abominio. Il condominio però non è vuoto, lo capisco anche dal numero di automobili ancora parcheggiate sotto casa, direi che ci sono ancora più della metà dei reprobi condannati a scontare la canicola in città, ma non si mostrano forse per vergogna, forse per paura di una vendetta trasversale degli operatori turistici che già piangono miseria (come ogni estate).

Vado e vengo dalla Biblioteca del Centro Sperimentale, con bibliotecari insolitamente gentili, forse perché anche loro stanno per tirare giù la saracinesca e non riapriranno prima di settembre. Ci sarebbe da essere sconcertati delle lacune nel campo dell’editoria in lingua inglese, ma suppongo che in un paese dove le biblioteche sono ancora considerate degli imprendibili caveau per libri, progettati per tenere fuori i lettori, ci sia poco da lamentarsi. Mentre frugo nello schedario elettronico mi accorgo che c’è sempre troppa Francia nella cultura italiana e troppo poco resto del mondo. Dicono che siamo troppo americanizzati, ma penso che dagli USA abbiamo importato le cose più fuffe tipo il montaggio cremolato nei serial polizieschi ambientati a Frosinone e gli addii al celibato con cappellini strani e canzuncelle varie. Del resto anche dai francesi abbiamo ereditato le cose più frou-frou: spocchia hegelo-marxista, modernismo avanguardistico e l’attesa per un’epifania della Storia che non ne vuol sapere di materializzarsi (la stronza).

Qualsiasi cosa ci succeda ce lo meritiamo, perché prendiamo ad esempio dei popoli solo per scimmiottarne i lati peggiori. Penso stancamente a dei miei sosia francesi o americani dei quali probabilmente io sono la copia stinta e svogliata. Chi sa se li ho mai conosciuti.



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