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Quando c'era il pansindacalismo

Da Brunougolini

Quando c'era il pansindacalismo
È in corso una disputa un po' surreale sul sindacato. Con tanti che mettono sotto accusa Susanna Camusso per avere detto: "Penso che il tema del sindacato sia quello del sindacato unitario. Il sindacato unico è invece una concezione che esiste solo nei regimi totalitari". La battuta di Renzi è stata interpretata, infatti, come la volontà governativa di favorire la nascita di un sindacato "unico", un sindacato di regime,  esperienza vissuta in Italia solo durante il ventennio. Credo che lo stesso Renzi chiarirà il suo pensiero. Il patto di Roma firmato da un comunista, un socialista, un democristiano non dava vita a un sindacato unico ma a una confederazione tra forze diverse che non si scioglievano. Una storia diversa da quella inglese o tedesca. Oggi, certo, crollati i muri dovrebbe essere più facile dar vita a una confederazione unitaria. Ci provarono i metalmeccanici con la Flm ipotizzando una "unità a pezzi". Furono bloccati anche perché potenti forze politiche come il Pci e la Dc temevano il cosiddetto "pansindacalismo". Oggi potrebbe essere più facile il processo unitario. Il governo per aiutarlo potrebbe intanto riconoscere davvero il ruolo del sindacato e non solo di quello aziendale, agevolare la democrazia interna ai sindacati e la loro reale rappresentanza anche attraverso una legge concordata con i sindacati stessi. E sapendo che se anche nascesse un sindacato unitario per questo sparirebbero Cobas e altre forme autonome di sindacalismo. Queste si battono solo se i corporativismi non trovano spazio in condizioni insopportabili e in diritti calpestati. È la democrazia bellezza, parafrasando Bogart.

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