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Quando crollerà il muro di Adro

Creato il 17 settembre 2010 da Lucas

Nei post di Formamentis (1, 2 è in una forma smagliante) si può leggere, tra le righe, le vere cause del decadimento del popolo della sinistra di massa (comunista) e, di contro, le ragioni della floridezza del popolo leghista. I due popoli, se confrontati, non sono mai stati maggioranza del paese ma, come prima quello comunista, adesso il leghista – ma, quest'ultimo, con una più scaltra capacità di presa del potere effettivo del governo senza nessuna reale ostilità come quella subita dall'allora Pci – svolsero (i comunisti) e svolgono (i leghisti) un ruolo di rilievo nella società e nella cultura italiane. Andare ai raduni leghisti a fare i “provocatori” è a rischio botte come un tempo lo era se qualcuno avesse provato a disturbare un dibattito nelle storiche feste dell'Unità.Voglio dire: i leghisti sono in forza, belli e vigorosi, perché – nonostante a noi decadenti libertari più o meno svogliatamente di sinistra paia impossibile – essi credono realmente in quello che dicono e fanno. Così come un tempo i comunisti credevano davvero nella società senza classi. E tra i dirigenti e la base non v'era alcuno scollamento, anzi: v'era fiducia, sostegno indiscriminato, critica a volte sì, ma costruttiva. La falce e il martello era un simbolo di cui il comunista andava fiero, che ostentava come un distintivo, come un segno preciso di riconoscimento; proprio come adesso il leghista si sente rappresentato dal sole delle Alpi.La voce del fanatismo leghista è vincente perché essa è diventata, al momento, l'unica fede spendibile per le masse. Le suggestioni – ridicole, ripeto, ai nostri occhi liberali – dell'acqua del Po che dal Monviso viene portata a Venezia, sono state inventate, e vengono ripetute proprio perché il rito che si ripete è (vuole essere) riproduzione di un mito. E il rito che si ripete, oltre che instaurare una tradizione, consolida il mito. E più viene ripetuto, più viene ricordato e più si afferma. La vera scaltrezza politica di Bossi è aver capito che le masse hanno fame di sacro. Una volta spenta la fiammella del sol dell'avvenire, egli ha acceso il suo fuocherello che piano piano è diventato, appunto, il sole delle Alpi nonostante fossero palesemente riconoscibili e la menzogna strutturale e la pochezza simbolica e argomentativa della politica del razzismo celodurista condito di perbenismo piccoloborghese.Il pericolo poi è che, più ci si allontana dalla sua origine, più si misconosce il fondamento menzognero del mito, il suo essere stronzata strutturale, più il mito si riveste di una patina che diventa, anno dopo anno, scorza dura da togliere per rivelarne la natura fallace. Il mito è un misconoscimento di cui le masse hanno bisogno per tuffarsi, come maiali nel trogolo, per dimenticare di essere animali razionali. La follia della folla è cosa nota. Come nota è la sua pericolosità. L'individuo che cerca di conoscerla, di spiarla, di denudarla rischia di ritrovarsi con la testa staccata, magari dalla sua stessa madre che lo ha scambiato per un leone. Finché siamo in tempo, dunque, finché il rito leghista non diventi religione di stato, occorre che ogni cittadino impegni la propria voce per gridare al lupo, al lupo!Anche se il paragone è un po' forzato, lo dico lo stesso: come un tempo i pochi veri liberali, nonostante fossero schiacciati dalle due chiese, democristiana e comunista, non avevano tema di far sentir la lor voce della ragione, che era vera ragione (come poi hanno dimostrato i fatti), così adesso i liberali di oggi, che immagino siano (perlomeno a parole) un po' di più, non devono aver timore di dire come la matrice leghista sia eversiva e per le ragioni della nazione e per la convivenza democratica tra i cittadini di uno stesso Stato, in modo che, quando crollerà il muro di Adro, essi potranno fieramente fregiarsi di aver avuto ragione per l'ennesima volta. So che non basterà, non basta mai.P.S.Post rigido, frigido, poco sciolto, confuso certo, con discorso lasciato a metà. Mah.

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