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Quando esco, le poche volte che esco, in tram, in the bib...

Da Word3press

Quando esco, le poche volte che esco, in tram, in the biblyo, per strada, ovunque vedo giovinotti a frotte che si pavoneggiano e hanno tutte le stelline soffuse intorno. 
Forse c’erano anche prima, forse ci son sempre stati, ma io ci faccio caso *ora*.

Non mi degnano di uno sguardo.

Ok, l’arbanesi sì, i vu comprà anche, i svdici bavosi sessantenni pure, ma io quelli della mia età ed etnia non so che gusti c’abbiano. Forse gli garbano quelle dal look un po’ emo-zoccoloso, con i top attillati e la pancetta pendente, insieme con i maniglioni antipanico che traboccano dai jeans stretti. E ovviamente capelli lisci piastrati e trucco alla Avrìllavìgna.
Boh, io punto spesso sugli occhi, ma gli occhi evidentemente non voglion dire un cazzo.
Tanto più se sono ordinari occhi marroni.
 

Quando esco, le poche volte che esco, in tram, in the bib...

< giovinotti non stanno a guardà gl’occhi (prima ci sono LE MANI, LA FORMA DEL VISO, I CAPELLI, I GOMITI, LA FORMA DEL CRANIO, LA LUNGHEZZA DEL POLPACCIO e poi il petto, il culo e le gambe. Poi la SIMPATIA. Ah, e poi forse gli occhi).

incontro e mi scontro con Licio e così…♥

Insomma, nella vita reale direi che non mi manca niente per trovarmi un cavaliere.
A parte qualche rotella, una percentuale di umorismo/simpatia/filantropia, qualche neurone e un po’ di fisico.



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